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Ovaio policistico e naturopatia: piante, alimenti e integratori utili

Molte donne ne soffrono con una sintomatologia importante, che può portare all'infertilità. Le cause sono ancora incerte, sicuramente ascrivibili a sbalzi ormonali, ma possono nascondersi meccanismi più sottili da sondare.

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La visione naturopatica del PCOS

La PCOS, acronimo di Sindrome dell'Ovaio Policistico, è una condizione endocrino-metabolica molto diffusa tra le donne in età riproduttiva:

  • squilibri ormonali,
  • irregolarità mestruali 
  • obesità
  • altri sintomi legati all'eccesso di ormoni maschili. 

La PCOS è una sindrome complessa. Le ovaie all'ecografia si presentano con numerosi piccoli follicoli policistici.

La PCOS non si limita alla presenza di cisti ovariche, ma comprende una serie di alterazioni ormonali e metaboliche che possono influenzare la salute riproduttiva, la pelle, il peso e il benessere generale della donna.

Le cause esatte della PCOS non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che la sindrome sia il risultato di una combinazione di fattori genetici, ormonali e ambientali

Le ovaie nel corpo femminile producono gli ormoni sessuali femminili chiamati estrogeni e progesterone e un piccolo numero di ormoni sessuali maschili chiamati androgeni. Questi ormoni aiutano a migliorare la formazione di ovuli nelle ovaie durante il ciclo mestruale. 

Quando una donna soffre di PCOS, le ovaie producono più androgeni del solito, creando una barriera all'ovulazione. Con la PCOS, gli ovuli nei follicoli non maturano e rimangono nelle ovaie senza alcuna attività e si trasformano in cisti nelle ovaie, causando forti dolori e altri sintomi correlati.

Acne e irsutismo, aumento di peso con lo sviluppo possibile nel tempo di resistenza all’insulina, infertilità possono essere alcuni dei sintomi più evidenti.

La Naturopatia osserva il soggetto nel suo insieme, anche nella sua collocazione familiare, considerata la possibile correlazione ereditaria.
La sindrome dell’Ovaio Policistico può essere letta come una lotta interna tra la forza del processo naturale che identifica l’acme della femminilità nella fase di maggiore fertilità e il rifiuto più o meno consapevole di questo aspetto, per invece promulgare una forza indipendente da retaggi e archetipi legati alla riproduzione, da sempre riconosciuta ai soggetti maschi e magari non apprezzata nel contesto familiare. Come se il corpo si ribellasse a livello psichico-endocrino a stereotipi tipici della sfera di appartenenza sessuale, ai ruoli che atavicamente sono stati da sempre riconosciuti al maschio e alla femmina. 

Il rapporto con il proprio corpo e la propria femminilità può essere una lettura alla base di un rifiuto di questi stereotipi e un rifiuto alla “fertilità”. Per contro lo sviluppare aspetti di carattere androgeno non necessariamente indica una mancanza di ricerca della femminilità, ma semplicemente una volontà espressa con molta forza, di essere riconosciuti come individui e non obbligati a ricoprire ruoli prestabiliti.

Detto questo un naturopata può approcciarsi a questo disturbo su vari fronti:

  • l’accettazione del proprio corpo attraverso movimenti consapevoli dati da tecniche quali lo yoga, il tai-chi, il Qigong.
  • l’approccio all’asse endocrino ipofisi-ipotalamo-surrene con rimedi che lavorano a livello di regolazione ormonale,
  • una riprogrammazione della tabella alimentare.

 

Dieta e alimenti consigliati per il riequilibrio ormonale

 

Gli effetti più evidenti come il sovrappeso possono essere trattati regolando gli ormoni con una dieta sana che aiuta anche a regolarizzare il ciclo mestruale. 

I livelli di insulina nelle donne con PCOS possono essere più alti dei parametri e la perdita di peso può aiutare a ripristinare la funzione ovarica. 
È meglio ridurre l'apporto calorico, a fronte di una dieta con nutrienti adeguati, equilibrata e variata con cibi sani.

Limitare l’assunzione di zucchero, dolci e bevande zuccherine è il primo passo.

Sono da privilegiare, invece, alimenti ricchi di grassi mono e polinsaturi, come pesce azzurro, frutta secca, olio extravergine d’oliva, olio e semi di lino, riducendo il consumo di grassi saturi come insaccati, burro, di cocco, formaggi stagionati, carni grasse.

Una buona idratazione è fondamentale, almeno con un litro e mezzo di acqua al giorno. Evitare alcolici e limitare bevande nervine e caffeina.
ridurre il sale e limitare quegli alimenti che ne contengono in elevate quantità, come dadi, salse.

Un piano alimentare a indice glicemico controllato contempla:

  • Riso e pasta integrali 
  • Cereali integrali come orzo, farro, kamut
  • Verdura e frutta: da evitare quella ricca in zuccheri come banane, cachi, fichi, uva, 
  • Legumi, almeno 3-4 volte a settimana
  • Pesce e carni magre di manzo, vitello, pollo, coniglio, tacchino, lonza di maiale. Meglio preferire la cottura a vapore o al forno.
  • Uova (2 a settimana) cucinate alla coque o sode 

 

Inserire cibi antinfiammatori aiuta a ridurre i sintomi accompagnati dalla PCOS. Cibi come pomodori, verdure a foglia verde e verdi, pesci grassi come sgombro e tonno, noci e olio d'oliva possiedono proprietà antinfiammatorie.  

Mantenere alto l'apporto di ferro che a causa di un sanguinamento eccessivo durante i cicli mestruali nelle donne con PCOS,potrebbe causare anemia. Cibi come spinaci, uova, fegato e broccoli sono congliati per integrare le quote di ferro.

 

 

Piante e rimedi fitoterapici ad azione mirata

 

In natura esistono rimedi mirati per supportare la ciclicità femminile e le problematiche ad essa connesse a livello ormonale.

  • Cimicifuga: può incrementare la concentrazione di progesterone nella seconda parte del ciclo mestruale. Può aumentare lo spessore dell’endometrio nelle donne con PCOS in cerca di un figlio. Abbassa LH e quindi il rapporto LH/FSH che impedisce una normale ovulazione.
  • Cannella: gli integratori di cannella  possono migliorare la ciclicità mestruale e potrebbero essere un'opzione efficace per i soggetti affetti da PCOS. Riduce il livello di testosterone libero, riduce l’LH e migliora la qualità ovulatoria; riduce i livelli di insulino resistenza.
  • Agnocasto  indicato per alleviare la sindrome premestruale ha mostrato una riduzione della produzione della prolattina a livello ipofisario.  Aumenta la concentrazione sierica di estrogeni e progesterone. Può migliorare la percentuale di gravidanza e regolarizzare il ciclo mestruale, e può essere un valido aiuto per ridurre l’irsutismo grazie all’abbassamento dei livelli di testosterone e androgeni.
  • Liquirizia: riduce il testosterone libero ed il testosterone totale, a favore di un livello più alto di estrogeni. Migliora la qualità dell’ovulazione e la frequenza di ovulazione.
  • Finocchio svolge effetto regolatorio sul tessuto endometriale

 

Integrazione naturale: micronutrienti e sostegno metabolico

 

  • L'inositolo è il supplemento nutrizionale più utile e diffuso per il trattamento del PCOS, per migliorare l'insulino-resistenza. Nello specifico il mio-inositolo e il D-chiro-inositolo possono regolare i cicli mestruali e l'ovulazione, e migliorare molti dei disturbi ormonali della PCOS.
  • La N-acetil-cisteina (NAC), potente antiossidante, svolge un'attività anti-apoptotica e diminuisce gli effetti degli elevati livelli di omocisteina. Questa sostanza può avere effetti sull'attività del recettore dell'insulina e sulla sua secrezione migliorando quindi il metabolismo glucidico-
  • La genisteina, un fitosterolo della soia, migliora il controllo della colesterolemia e degli androgeni.
  • L'acido alfa lipoico, ai pasti principali, può partecipare a migliorare alcuni parametri metabolici.
  • La L-carnitina ha effetti benefici sia metabolici (riduzione insulino-resistenza e miglioramento del profilo lipidico), sia sui tassi di ovulazione e gravidanza (trattamento per l'infertilità) sia sulla salute mentale.
  • Selenio, magnesiozinco possono coadiuvare il trattamento della PCOS e migliorare i tipici parametri dell'alterazione.
  • Magnesio aiuta a mantenere i livelli di insulina e favorisce un sonno ristoratore.

 

 

Approccio olistico: corpo, emozioni, ciclicità

Oltre ai rimedi naturali per la PCOD avere cicli di sonno adeguati e condurre una vita senza stress è fondamentale per evitare i sintomi e attenuare le complicazioni della sindrome.

L’aiuto di un percorso di supporto con una figura come quella di uno psicologo che possa aiutare a gestire le diverse fasi della ripresa, potrebbe essere fondamentale per approcciare in maniera olistica la problematica. Sviscerare possibili difficoltà ad accettare il proprio corpo e riscoprire una nuova visione del proprio fisico e delle sue ciclicità può consentire un approccio più incisivo anche all’esercizio fisico e ad un regime alimentare corretto.
Per mantenere uno stile di vita sano, è necessario fare esercizio e mantenere il corpo sano e in forma. Avere un appuntamento costante bisettimanale con tecniche corporee aiuta a ridurre lo stress e a bilanciare il peso. Bruciare calorie mantiene i livelli di insulina sotto controllo.
Quindi passeggiate quotidiane, yoga, pilates, e aumentando l’allenamento e la resistenza anche discipline più dinamiche sono fondamentali associate all’ alimentazione, micronutrienti per attivare il metabolismo e piante amiche della ciclicità femminile. Solo un approccio completo da più punti di vista può portare ad un evidente miglioramento della condizione.