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Le 5 erbe da avere sempre in casa per i piccoli disturbi quotidiani

Ci sono rimedi naturali che andrebbero tenuti in casa in caso di necessità, per lenire piccoli disagi o anche per prevenirli. Erbe di facile utilizzo conosciute da tutti

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Perché usare le erbe officinali nella vita di tutti i giorni

C’è stato un tempo in cui la tradizione erboristica era stata erroneamente confusa con i rimedi della nonna. Si tramandava di generazione in generazione il sapere antico dell’uso di erbe officinali comuni per lenire malesseri altrettanto comuni di cui tutti possono soffrire, sia sporadicamente sia anche in misura cronicizzata.

I tempi moderni e l’evoluzione della medicina e dei farmaci da banco pronti all’uso e disponibili anche nelle grandi catene di distribuzione ha portato ad affidarsi a rimedi chimici, sicuramente di efficacia più immediata, ma con un risvolto della medaglia spesso a carico di fegato e reni. Negli anni Ottanta per esempio era diffuso e poi abusato l’uso di un antinfiammatorio/antidolorifico a base di nimesulide ad alta concentrazione che toglieva tutti i dolori, peccato che poi il risultato è stato quello di assistere ad un alto numero di soggetti con insufficienze renali importanti, tanto che poi è stato reso un farmaco reperibile solo con ricetta medica.

Negli ultimi decenni c’è stato un ritorno all’impiego di rimedi naturali, sempre più calibrati, la cui efficacia è assicurata dalla sinergia di fitocomposti, che ne garantisce una risposta più rapida senza gli effetti avversi di un farmaco da banco per gli organi emuntori dell’organismo.

Va da sè che per patologie importanti la medicina è essenziale e insostituibile, ma per malesseri passeggeri o per condizioni stabili ma cronicizzate l’erboristeria può rappresentare una valida integrazione o addirittura alternativa. 

Utilizzare erbe officinali tutti i giorni consente di garantire i giusti equilibri di nutrienti, vitamine, sali minerali e principi attivi specifici, senza intossicare il sistema epatico, cardiovascolare e renale.
Vediamo alcuni dei cosiddetti rimedi della nonna che non dovrebbero mai mancare in dispensa.

 

Camomilla: lenitiva e digestiva

 

La Camomilla Matricaria, quella più diffusa che si trova anche in filtri al supermercato, ma è consigliabile acquistarla in erboristeria, è un fiorellino spontaneo che cresce nei campi ma che possiede proprietà tramandate nel tempo in grado di esercitare azione lenitiva, antinfiammatoria, antimicrobica, antidismerroica ed esplicare effetto digestivo, spasmolitico, antiulcera e carminativo, e poi è blandamente sedativa. 

In caso di gastrite, acuta o cronica, ulcera duodenale, coliche intestinali, colite, dispepsia, dismenorrea, ansia e irritabilità, una tazza calda di camomilla 3 o 4 volte al giorno lontano dai pasti può essere un valido rimedio da consigliare. 

Oltre che per uso interno, la camomilla può essre utilizzata anche a livello topico. L’infuso infatti una volta intiepidito può essere applicato come impacco, per sciacqui e gargarismi, perchè allevia le infiammazioni di pelle e mucose, afte, gengiviti, faringiti, emorroidi, eritemi.
La Camomilla è ricca di flavonoidi, in particolare luteina, quercetina e rutina, di cumarine e di camazulene. 

 

Malva: amica delle mucose

 

La Malva è una pianta mucillaginosa, che reidrata, lenisce e protegge le mucose, ecco perchè ne è considerata amica. Svolge azione emolliente ed antinfiammatoria del tratto gastrointestinale, dell’epidermide, antitussiva , diuretica e leggermente lassativa. 

In caso di affezioni del cavo orofaringeo, ascessi gengivali, infiammazioni della alte vie respiratorie, tosse secca, laringite, acidità gastrica, colite ulcerosa, stipsi, cistite, uretrite, o irritazioni cutanee, una tazza calda di infuso di foglie di malva più volte al giorno da sorseggiare è un toccasana anche in via preventiva. 
Come accennato la Malva è una delle piante mucillaginose. Le mucillagini sono sostanze che che possono assorbire grandi quantità d’acqua, formando un gel fluido che applicato su pelle e mucose ifiammate, protegge da agenti irritanti. Il film mucillaginoso adsorbe i secreti del tessuto infiammato e cede acqua svolgendo una funzione rinfrescante.

 

 

Zenzero: anti-nausea e antinfiammatorio

 

Lo zenzero, un rizoma carnoso spesso, ricco di olio essenziale, oleoresine come gingerolo, shogaolo, paradolo e zingerone. Per esempio lo zenzero essiccato è più pungente dello zenzero fresco perchè durante l’essicazione una parte dei gingeroli si trasforma in shogaoli. Contiene amido, acidi grassi liberi, amminoacidi, lecitine. 
Lo zenzero svolge azione antiemetica, carminativa, eupeptica, colagoga. Stimola la secrezione salivare e gastrica. Possiede proprietà antinfiammatorie, mucolitiche, febbrifughe, espettoranti, antivirali. Si può consumare da 2 a 4 grammi di zenzero essiccato al giorno, oppure lo zenzero in polvere può essere utilizzato per preparare delle bevande calde.
E’ indicato in caso di nausea, cinetosi, vomito gravidico, dispepsia, gastrite, influenza, stati febbrili, artrosi, reumatismi. 

 

 

Melissa: rilassante e digestiva

 

Questa pianta erbacea perenne profuma di limone e piace molto alle api. La Melissa è l’ingrediente di base dell’Acqua di Melissa dei Carmelitani, tradizionalmente utilizzata in gocce per disturbi nervosi, debolezza, mal di stomaco.
Possiede proprietà spasmolitiche, leggermente sedative, eupetiche, coleretiche, carminative, antivirali. Una tazza di infuso di melissa più volte al giorno è un rimedio indicato per meteorismo, colon irritabile, dispepsia. In estratto idroalcolico è utile in caso di ansia, ipereccitabilitaà, nervosismo, disturbi del sonno, palpitazioni nervose. 

 

Lavanda: per mente e pelle
 

Le infiorescenze blu-viola della lavanda e il profumo che tutti conoscono contraddistinguono questa pianta dalle virtù aromatiche. Ricca di olio essenziale, flavonoidi, tannini, acido caffeico e rosmarinico, La lavanda esplica azione spasmolitica, leggermente sedativa, antidepressiva, carminativa, coleretica, antimicrobica, leggermente ipotensiva, cicatrizzante. Può essere assunta sottoforma di infuso, che risulta molto amaro, in estratto idroalcolico e in olio essenziale ( 2 o 3 gocce in cucchiaino di miele o una zolletta di zucchero 3 volte al giorno). L’olio essenziale leggemente diluito può essere tranquillamente applicato a livello topico.
La lavanda è indicata in caso di ansia, nervosismo, insonnia, palpitazioni nervose, lieve depressione, bronchite, asma, tosse, acne, punture d’insetto.

 

Modalità d’uso e controindicazioni

 

Le 5 erbe indispensabili possono essere tutte impiegate per fare infusi, con i dosaggi che l’erborista potrà consigliare e le posologie più appropriate.
In genere 2 o 3 tazze al giorno sono il modo migliore per poter riscontrare benessere e riequilibrare possibili disturbi legati infiammazioni, disturbi dell’apparato gastrico, forme di ansia.
Non sempre però questi rimedi possono essere assunti: alcune controindicazioni o interazioni con farmaci devono modularne la scelta.

  • Camomilla: se si è sensibili alle astaracee come Achillea o Crisanteme, anche la Camomilla potrebbe provocare irritazioni. Possibili reazioni come dermatite da contatto, sono imputabili alla presenza del Sesquiterpen-lattone. In generale però la Camomilla è considerata una pianta dall’elevata sicurezza, anche se se ne sconsiglia l’uso in gravidanza per un principio precauzionale.
  • Malva: per la presenza di mucillagini, si teme possano provocare una riduzione dell’assorbimento dei farmaci, di conseguenza si consiglia di consumarla lontano dal momento in cui si assumono farmaci.
  • Zenzero: è sconsigliato in caso di calcoli alla colecisti. Se ne sconsiglia l’uso anche in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici. Malgrado il suo effetto antinausea gravidica per principio di precauzione se ne sconsiglia l’uso nei primi mesi di gravidanza e in ogni caso anche dopo chiedere consiglio al medico.
  • Melissa: potrebbe inibire il legame dell’ormone TSH con il suo recettore, quindi è sconsigliata in soggetti affetti da ipotiroidismo.
  • Lavanda: non presenta controindicazioni ma potrebbe in linea teorica interagire con eventuali farmaci sedativi del sistema nervoso centrale e con rimedi ipotensivi potenziandone gli effetti.