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Alimenti con serotonina e dopamina

La serotonina, o “molecola della felicità”, è prodotta dal sistema mesolimbico e fornisce all’organismo benessere e stabilità emotiva. La dopamina, invece, dà un piacere euforico associabile all’eccesso. Ecco come integrarle con la dieta.

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©Monika Mlynek / 123rf.com

Alimenti con serotonina

Meglio nota come “ormone del buonumore”, la serotonina è un neurotrasmettitore che agisce in numerosi processi dell’organismo e gioca un ruolo fondamentale sia per il benessere dell’apparato gastrointestinale, sia per la stabilità del sistema nervoso.

 

Sintetizzata attraverso il triptofano, un amminoacido essenziale che deve essere introdotto con l’alimentazione, la serotonina è in grado di regolare varie funzioni legate sia alla digestione che al controllo dell’appetito.

 

Interviene nella regolazione del ritmo sonno-veglia e nel sistema cardiovascolare, tenendo sotto controllo la pressione del sangue. Rappresenta un elemento importante anche per l’apprendimento e la memoria, nonché per la formazione delle ossa.

 

Partendo proprio dai carboidrati, quelli complessi facilitano il trasporto del triptofano nell’organismo: via libera ai prodotti integrali, ai legumi come lenticchie e piselli, alle patate contenenti amido. Soffermandosi sugli alimenti di origine animale, possono rappresentare un valido aiuto le uova, il latte e i latticini in generale.

 

Dal mondo vegetale è possibile trarre il maggiore apporto di serotonina attraverso alcuni frutti freschi come le banane, le ciliegie, le prugne, l’ananas e i kiwi, ma anche le noci e le mandorle

 

Tra le verdure vanno bene quelle a foglie verdi e i pomodori, mentre contengono triptofano anche i semi di soia, di sesamo e di girasole.

 

Infine il cioccolato, soprattutto quello fondente, rappresenta una fonte notevole di serotonina, sia perché è contenuta al suo interno sia grazie alla presenza di triptofano. È sempre preferibile consumare cioccolato contenente cacao all’85%. 

 

Dal punto di vista farmaceutico, il triptofano è venduto in Italia come integratore, a parte casi particolari in cui formulazioni che contengono dosi elevate richiedono ricetta (e contengono per la verità un derivato, l’idrossitriptofano). 

 

Questo dovrebbe essere sufficiente a far capire che la sostanza è ancora alla ricerca di un inquadramento preciso, ma sono già ragionevolmente buone le conferme di efficacia per il trattamento di casi minori di depressione, probabilmente grazie al suo effetto di stimolazione sulla produzione di serotonina. 

 

Alimenti con dopamina

La produzione di dopamina è regolata da un amminoacido: la tirosina che gioca un ruolo fondamentale nella sua formazione. Avere, quindi, adeguati livelli di questo amminoacido è molto importante: si trova in tutti i cibi proteici come il tacchino, le uova, i legumi (molto nella soia), i latticini e il manzo. 

 

Tra questi alimenti, di notevole interesse attualmente risultano essere i fagioli che presentano elevate quantità di L-dopa la molecola precursore della dopamina.  Diversi studi hanno evidenziato come l’assunzione giornaliera di tirosina possa garantire un’impennata dei livelli di dopamina promuovendo il pensiero profondo e migliorando la memoria.

 

Un eccesso di grassi saturi presenti nei grassi animali, nel burro, nell’olio di palma e di cocco può interferire con la captazione, a livello cerebrale, della dopamina.

 

Come per la serotonina, anche la dopamina può essere assunta mediante farmaco. La L-dopa è un farmaco che aumenta la quantità di dopamina prodotta dall'organismo. 

 

Generalmente questo farmaco viene prescritto ai pazienti affetti dal morbo di Parkinson o dal disturbo neurologico noto come “sindrome delle gambe senza riposo” (RLS).

 

Gli effetti collaterali noti includono nausea, vomito, secchezza della bocca, alterazione della capacità di movimento e vertigini. In alcune persone il farmaco può indurre anche dei disturbi psichici temporanei (per esempio allucinazioni o confusione mentale).