Dolori mestruali, i rimedi naturali omeopatici

A cura del Dott. Francesco Candeloro

 

La dismenorrea, ovvero la sindrome dolorosa che si accompagna al ciclo mestruale, può essere tipica della pubertà, o dovuta ad affezioni dell'apparato genitale femminileScopriamo i rimedi omeopatici per curarli.

Dolori mestruali

 

 

Cause e sintomi dei dolori mestruali

Il termine tecnico che descrive questi disturbi è dismenorrea: si tratta di una sindrome dolorosa, ritmata dalle mestruazioni, che può manifestarsi o nei giorni che precedono il flusso, oppure al suo inizio, oppure ancora durante le mestruazioni.

Si distingue tuttavia una dismenorrea primaria e una secondaria:

  • la prima è tipica della pubertà, ed è dovuta ad un insufficiente sviluppo dell’utero, che si presenta piccolo, rigido e anteroflesso;
  • la seconda è dovuta ad affezioni dell’apparato genitale femminile che comprendono le alterazioni funzionali delle ovaie, le infiammazioni dei tessuti e legamenti circostanti (annessite), lesioni a livello dello scavo pelvico, e l’endometriosi.

Ovviamente in questi ultimi casi la cura della dismenorrea è secondaria a quella della patologia che la provoca. La terapia tradizionale, nelle forme primarie, invece, comporta l’utilizzo, in corrispondenza della fase acuta, di farmaci antidolorifici sempre più forti, che vanno dal paracetamolo ai comuni farmaci antinfiammatori non steroidei, ovvero non cortisonici (FANS), a dosaggi spesso crescenti.

L’utilizzo prolungato, e/o nel tempo, di questi farmaci ovviamente può determinare la comparsa di effetti collaterali, anche molto fastidiosi, che per lo più interessano la sfera digestiva ed epatobiliare della persona, ma soprattutto nulla possono sulla prevenzione di questi disturbi, che spesso si ripresentano ad ogni flusso mestruale, e che non sempre si limitano alla sola epoca puberale.

 

Puoi approfondire tutti i rimedi naturali contro i dolori mestruali

Ciclo mestruale

 

Rimedi omeopatici contro i dolori mestruali

Le cure omeopatiche: cioè nelle fasi acute poter utilizzare rimedi ad azione antidolorifica certamente non gravati dagli effetti collaterali dei comuni antidolorifici, ma soprattutto poter impostare una cura di prevenzione sia nella forma primaria, sia in quelle secondarie, volta, in quest’ultimo caso, alla progressiva risoluzione del disturbo iniziale, causa dei dolori.

In fase acuta numerosi sono i rimedi che possono essere utilizzati in questi casi, sempre distinti sulla base di sottili differenze tra loro, che tengono conto, ovviamente, dell’aspetto costituzionale oltreché emotivo-temperamentale della persona.

La preferenza dunque per le cure omeopatiche, in questi casi, è, ancora una volta, in relazione a questi due ordini di fattori, e cioè nelle fasi acute poter utilizzare rimedi ad azione antidolorifica certamente non gravati dagli effetti collaterali dei comuni antidolorifici, ma soprattutto poter impostare una cura di prevenzione sia nella forma primaria, sia in quelle secondarie, volta, in quest’ultimo caso, alla progressiva risoluzione del disturbo iniziale, causa dei dolori.

Ricordiamo di seguito solo alcuni rimedi:

  • Actea racemosa è utile in tutte quelle forme in cui la sintomatologia dolorosa si accentua all’aumentare del flusso mestruale, e si differenzia per questo da Lachesis, i cui sintomi sono al contrario migliorati dal progressivo arrivo e intensificarsi del flusso;
  • Magnesia phosphorica e Colocynthis sono indicati in tutte quelle forme in cui i dolori sono crampiformi e obbligano la paziente a piegarsi in due per trovare sollievo, ma, se il primo rimedio è più indicato in persone esili e dal temperamento instabile e facilmente emozionabile, Colocynthis agirà più spesso in persone decisamente più robuste nella costituzione, che vanno facilmente in collera;
  • Chamomilla, infine, è il rimedio per tutte quelle donne che definiscono i loro dolori come insopportabili, quelli mestruali così come qualsiasi altra forma di sofferenza.

Proprio queste caratteristiche peculiari, ci rimandano spesso a rimedi di prevenzione che curano non solo i sintomi locali, ma soprattutto alcuni aspetti caratteriali che fanno percepire più facilmente, e più intensamente, dolori che in altri passano inosservati o quasi.

  • Calcarea phoshorica e Ignatia, ad esempio, saranno indicati in generale in donne ipersensibili e dal carattere mutevole e vulnerabile;
  • Natrum muriaticum in quante mostrano una eccessiva suscettibilità, con la tendenza a chiudersi, rimuginare e a rifiutare ogni forma di interessamento e condivisione;
  • ancora, Lycopodium e Nux vomica li troveremo indicati in persone colleriche perchè tendono ad imporsi e, soprattutto il secondo, a consumare in eccesso cibi e bevande stimolanti, con la conseguenza di appesantire oltremodo il sistema epatobiliare e digestivo, spingendolo così alla sua congestione funzionale, con ripercussioni a valle, che influenzano ovviamente anche l’apparato genitale.
  • Infine, Sepia è il rimedio tipico di individui femminili in cui questo stato di congestione è così evidente, da condizionare una sensazione specifica di pesantezza al basso ventre, sovente aggravata dalla contemporanea comparsa di ingrossamenti della parete uterina (fibromiomi).

Abbiamo dunque citato pochi esempi di rimedi per la dismenorrea, solo per dire, ancora una volta che, la possibilità di una visione generale, o olistica, della persona, permette di curare disturbi solo apparentemente locali, con cure capaci di influire positivamente su questi perché diretti anche ad altri aspetti, temperamentali, o sempre locali ma limitrofi, che le cure tradizionali, spesso, invece, amplificano, generando un circolo vizioso che rende perdurante, e progressivamente aggravato, il quadro iniziale.

 

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