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I sintomi fisici dell’ansia

L'ansia si manifesta molto chiaramente anche attraverso il nostro corpo. Se soffriamo d'ansia diventiamo ansia: come respiriamo, come ci muoviamo, come parliamo raccontano di noi e delle nostre paure.

I sintomi fisici dell’ansia

L’ansia è una condizione che coinvolge il nostro essere in toto. Parte da una nostra predisposizione mentale a pensare sempre “in avanti”, al domani.

Pianificare, controllare, programmare, sono azioni lecite che ognuno di noi più o meno sistematicamente mette in atto.

Possono essere attività esasperate se diventano un modus vivendi senza il quale non si riesce a stare nell’oggi, nel presente con consapevolezza e agio.

Se diventano il focus sul quale impostare la propria vita, accompagnate da preoccupazione, da apprensione che non si arrivi in tempo, che qualcosa possa non funzionare, senza un oggetto preciso su cui indirizzare i propri timori, allora si degenera in una dimensione ansiosa che ottenebra il presente, con sintomatologie che si manifestano anche fisicamente.

 

Cos’è l’ansia

Non esiste una definizione di ansia universalmente valida, ma tutti concordano nel distinguerla dalla paura per la mancanza di uno stimolo specifico che ne motivi la risposta.

Nel Trattato Italiano di Psichiatria l’ansia viene indicata come “uno stato emotivo a contenuto spiacevole, associato ad una condizione di allarme e di paura che insorge in assenza di un pericolo reale e che, comunque, è sproporzionata rispetto ad eventuali stimoli scatenanti”.

 

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Ansia: sintomi fisici

In questo ambito trattiamo di ansia tout court e non di "disturbi d’ansia" propriamente detti che sono clinicamente rilevanti e che necessitano di un approccio specifico.

Quando ci ritroviamo in una condizione ansiosa, il nostro corpo risponde in maniera molto evidente, con manifestazioni fisiche, alcune delle quali non lasciano adito a fraintendimenti.

Pensiamo solo al significato del termine ansia: in latino “angere” significa "stringere" e se lo associamo alle sensazioni più classiche che l’ansia ci fa venire in mente, la “stretta” che attanaglia il nostro essere ansioso non può che manifestarsi sul sistema cardiocircolatorio, su quello respiratorio, sugli organi emuntori.

Vediamo alcuni sintomi dell’ansia:

Aumento della pressione: spesso chi soffre d’ansia è sottoposto a continue tensioni e pochi rilassamenti. La pressione arteriosa può risultare innalzata, l’adrenalina è continuamente in circolo perché le ghiandole surrenali sono sempre sottopressione.
In certi casi la pressione alta influenza anche il sonno, la sua qualità e durata, con interruzioni e addormentamenti leggeri.

Tachicardia: anche sentirsi spesso il cuore in gola è un sintomo di ansia.

Il cardiopalma è un'irregolarità del battito che viene accelerato senza possibilità di controllarlo lì per lì e aumenta ulteriormente lo stato d’ansia innescando così un circolo vizioso. Spesso è accompagnato dal cosiddetto groppo in gola, una sensazione di ostruzione che non consente una regolare deglutizione.

Respiro corto: a volte associato all’aumento della pressione e alla tachicardia vi è il respiro corto. Si tratta di una vera e propria difficoltà ad abbassare il diaframma e ad utilizzare anche l’addome per respirare in maniera profonda e completa.
L’atto inspiratorio si ferma invece al petto, e richiede di andare alla ricerca del fiato più e più volte. La conseguenza è una scorretta termoregolazione a livello respiratorio, e un deficit di ossigenazione.

> Vertigini: pressione alta, respirazione errata, tachicardia possono sfociare in giramenti di testa, con sensazione di vertigine, mancanza di punti fermi, stato confusionale. Va da sé che tutto ciò è frutto di una catena viziosa che se non viene spezzata per tempo somma disagio su disagio fino a sfociare in patologia.

> Collegati a questo stato di vertigini possono manifestarsi episodi di tremolio, sudorazione copiosa e a volte maleodorante perché anche gli ormoni vengono chiamati in causa.

 

Ansia: rimedi naturali

Curare l’ansia non è facile e sicuramente è necessario attivare più canali per lavorare sul sistema nervoso centrale, sull’emotività, sui meccanismi di pensiero e sulle manifestazioni psicosomatiche più invalidanti.

Iniziamo col prenderci cura del sonno: riposare bene è fondamentale per rigenerare il cervello, per aiutare il sistema neurovegetativo e le funzionalità che governa come quella respiratoria e cardiocircolatoria. Un mix di luppolo, passiflora e melissa consente di rilassare e indurre al sonno in maniera progressiva. Sono rimedi erboristici che calmano il sistema nervoso e il luppolo possiede proprietà ipnoinducenti.

> Biancospino in gemmoderivato: il biancospino è un ottimo rimedio per regolare il battito e la pressione arteriosa. Calma il sistema nervoso centrale, è infatti indicato in caso di stress, irritabilità, svolge un’azione cardioprotettiva.

> Fiori di Bach: Agrimony, Elm, Mimulus, sono alcuni dei fiori più indicati per trattare situazioni ansiose. Nello specifico Agrimony è indicato in caso di insonnia, crisi di mezza età, paura immotivata: Elm per stress, insonnia, difficoltà di concentrazione, esaurimento nervoso, ma anche mal di testa, gastrite, palpitazioni, dolori muscolari e articolari; Mimulus per ansia, claustrofobia, fobie in genere, insonnia, paure del futuro, ma anche sudorazione eccessiva, aritmia cardiaca occasionale.


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