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Claustrofobia: senza via di uscita?

La claustrofobia è un sentimento di forte angoscia che segue alla sensazione di essere claustrato – chiuso - all’interno di un luogo fisico o di una situazione socialmente rigida. Che cosa c’è dietro la claustrofobia? Trovare la risposta a questa domanda: ecco la via d’uscita

Claustrofobia: senza via di uscita?

Che cos’è la claustrofobia

Chi soffre di claustrofobia ha una paura morbosa degli spazi e dei luoghi chiusi: ascensore, stanze chiuse a chiave, ma anche luoghi affollati, metropolitana, mezzi di trasporto pubblico, gallerie e a volte persino la propria auto. Claustrofobia è anche paura delle situazioni socialmente rigide, per esempio le cerimonie o le file negli uffici pubblici.

 

Chi soffre di questa fobia cerca in genere di evitare tutte le situazioni che gli creano quella terribile angoscia; per esempio, preferisce fare otto piani a piedi, ma non prende l’ascensore; preferisce impiegare il doppio del tempo e scegliere la strada più lunga, ma non passa sotto una galleria; va al supermercato all’ora di pranzo per non fare la fila alla cassa eccetera. Tiene, cioè, una serie di comportamenti che lo “preservano” dalla situazione o dal luogo che gli crea angoscia. Chi soffre di claustrofobia spesso cerca la compagnia di un amico o di un parente per sentirsi più sicuro. Questa fobia può associarsi agli attacchi di panico.

 

Quali sono le cause della claustrofobia?

Per capire esattamente cos’è la claustrofobia spesso bisogna andare più a fondo e cercare la radice del disturbo. Le cause della claustrofobia, come quelle di tutte le fobie, sono molteplici e possono riguardare diverse aree, dunque non è semplice riconoscerle. La claustrofobia, per esempio, può scaturire da problemi, per lo più inconsci, inerenti al proprio rapporto con la socialità; da risposte disadattive a eccessive pressioni sociali e/o ambientali; da un trauma vissuto in un passato remoto o recente … e questi sono solo alcuni esempi.

In certi casi, è un problema passeggero che insorge in un periodo particolare e scompare spontaneamente; si può essere solo “tendenzialmente” claustrofobici, e vivere il disturbo solo in certi periodi, per lo più di forte stress. Esistono però anche casi molto seri in cui la claustrofobia diventa un disturbo altamente limitante per la persona che ne soffre. 

 

Rimedi contro la claustrofobia

Il principale rimedio è capire cos’è la claustrofobia, non nasconderla, e cercare di comprenderne le cause profonde, per poterle poi affrontare. Non c’è una causa universale, ogni soggetto claustrofobico ha la propria personale causa scatenante; la claustrofobia, come tutte le fobie, si affronta attraverso un percorso di crescita personale. La risoluzione del disturbo, cioè, non può prescindere da un'analisi delle proprie emozioni, delle proprie più profonde paure, delle proprie reali esigenze. Ovviamente, per fare ciò occorre rivolgersi a uno specialista. 

 

Nel frattempo, però, i sintomi dell’ansia associati alla claustrofobia possono essere alleviati con un ansiolitico naturale, per esempio passiflora, valeriana e tiglio. Un valido aiuto per la claustrofobia può venire dai fiori di Bach.

 

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Immagine | Viditu