Articolo

Disbiosi intestinale, cos'è

La disbiosi intestinale si verifica con l'alterazione dell'equilibrio del microbioma. Le cause possono essere diverse e riguardare, ad esempio, una scorretta alimentazione. I principali rimedi naturali possono ridurre la sintomatologia.

disbiosi-intestinale

Credit foto
©deagreez / 123rf.com

 

Il nostro intestino è popolato di microorganismi di specie differenti quali per esempio batteri, funghi, virus. Ve ne sono alcuni benefici per la nostra salute, altri innocui, altri potenzialmente patogeni come la Candida per esempio, ma sono tutti utili.

 

Formano il microbiota, un vero e proprio organo che pesa 1,5 Kg circa. Senza la flora intestinale e tutti i suoi microorganismi non potremmo vivere poichè degradano polisaccaridi come la cellulosa e producono acidi grassi, oligosaccaridi e vitamine, oltre a intervenire nelle regolazioni a livello della barriera intestinale. Anche un minimo squilibrio può provocare disagi o vere e proprie malattie.

 

Cos'è la disbiosi intestinale

La disbiosi dell’intestino viene definita come un’alterazione della flora batterica fisiologica e dell’equilibrio qualitativo e quantitativo dei ceppi batterici presenti. 

 

La disbiosi non è una patologia di per sé, ma può aumentare la probabilità che si verifichino altre malattie, oppure nei soggetti più sensibili può dare sintomi fastidiosi. In naturopatia si parla di terreno: viene alterato il terreno e create le condizioni per lasciare che un disturbo possa radicarsi e crescere.

 

In relazione al principio scatenante, si distinguono tre principali forme di disbiosi:

  1. Disbiosi carenziale: è causata da una diminuzione della popolazione della flora batterica intestinale, spesso a seguito di un’alimentazione povera di fibre solubili e ricca in alimenti conservati.
  2. Disbiosi putrefattiva: è causata da una dieta ricca in grassi e carne ma povera in fibre.
  3. Disbiosi fermentativa: è causata soprattutto da una dieta troppo ricca di fibre insolubili che non vengono nè digerite nè assimilate ma utilizzate da una serie di batteri per attuare processi fermentativi.

 

Flora batterica e disbiosi  

Normalmente il microbiota è composto da almeno mille specie diverse di microorganismi il cui numero totale ammonta a circa 10 seguito da 13 zeri (difficile perfino da immaginare...). Per ciascuno di noi il tipo e il numero di specie presenti è differente e specifico. Esattamente come le impronte digitali.

 

In prevalenza si trovano microorganismi simbionti, che svolgono funzioni benefiche su tutto l’organismo:

  • Completano i processi di digestione, se già attivati correttamente dagli organi preposti;
  • Contrastano la proliferazione dei patogeni;
  • Promuovono la produzione di molecole nutritive per la mucosa intestinale;
  • Nutrono la flora batterica dei genitali;
  • Strutturano e sostengono il sistema immunitario totale, quindi anche a livello sistemico, mantenendo in equilibrio gli assi intestino-polmone e intestino-cervello.


Quando però si verifica, per motivi interni o esterni uno squilibrio ovvero quando una popolazione  di microorganismi prevale su altre che diminuiscono di numero, si innesca un processo di disbiosi dell’intestino. 

 

Dato lo stretto legame tra l'intestino e tutto il corpo, le conseguenze della disbiosi intestinale sull’intero organismo possono essere severe.

 

Si possono manifestare:

  • generale aumento della predisposizione alle infezioni, quali raffreddore e cistite, candidosi, tonsilliti, etc.;
  • cali di energia, stanchezza cronica;
  • difficoltà a perdere peso;
  • perdita dei capelli.

 

Ogni cambiamento dell’equilibrio della popolazione batterica dell’intestino influisce sull’insorgenza e sull’andamento anche di patologie più severe quali allergie, patologie infiammatorie, cardiovascolari e metaboliche.

 

L’intestino, con il suo sistema nervoso e il suo sistema immunitario, sono in costante comunicazione e dialogo con tutto il resto dell’organismo.
Il sistema nervoso intestinale è infatti simile a quello cerebrale e guida tutte le attività intestinali. Le relazioni tra “i due cervelli” sono a doppio senso ciò che accade nella testa (pensieri, emozioni) influenza le condizioni della pancia e viceversa. Questo ci porta a dire che la disbiosi intestinale può essere correlata a sintomi neurologici secondo le nuove scoperte della psiconeuroimmunologia.

 

Leggi anche Intestino e omeopatia >>

 

Cause della disbiosi intestinale

Le principali cause della disbiosi dell’intestino vanno ricercate soprattutto nello stile di vita e nelle abitudini alimentari, tra cui per esempio una alimentazione non equilibrata e con abbondanza di cibi industriali, oppure una cattiva e troppo veloce masticazione.

 

Queste le cause principali della disbiosi per l’intestino:

  • errate abitudini alimentari;
  • stile di vita stressante;
  • fumo;
  • alcol;
  • utilizzo eccessivo di farmaci come lassativi e antibiotici;
  • alterato ciclo sonno-veglia: sonno poco ristoratore oppure turni lavorativi notturni;
  • elevato inquinamento atmosferico con metalli pesanti.


Sintomi della disbiosi intestinale

I sintomi classici da disbiosi intestinale sono legati all’irregolarità intestinale, gonfiore addominale e possibili infiammazioni e infezioni locali:

  • gonfiore addominale;
  • stitichezza oppure diarrea;
  • spossatezza e sensazione di malessere;
  • disturbi nell’umore e del sonno;
  • ricorrenti infezioni da candida o cistiti.

 

Come si diagnostica la disbiosi intestinale

Per diagnosticare la disbiosi intestinale esiste il Disbiosi Test: si tratta di un esame di laboratorio su un campione di urine. Vengono prese in considerazione due molecole, lo scatolo e l’indicano, presenti nelle urine dei soggetti eubiotici, quindi non disbiotici, presentano tracce da 4 a 20 mg. 

 

In caso di disbiosi intestinale, queste tracce risultano aumentate.
Il disbiosi test fornisce anche indicazioni su quale tratto dell’intestino sia in squilibrio. Quindi molto preciso per una terapia mirata a base di probiotici.

 

Il test è da ripetere dopo tre mesi, a fine assunzione dei probiotici per verificare il riequilibrio della flora batterica intestinale.

 

Rimedi e cure per la disbiosi intestinale

E’ importante partire dall’alimentazione cosa mangiare e cosa non magiare in caso di disbiosi intestinale:

  • Evitare cibi troppo raffinati e già preparati;
  • prediligere alimenti integrali, cereali, frutta e verdura.
  • Bere almeno un litro di acqua naturale, non addizionata, al giorno.
  • Praticare una sana e regolare attività fisica: consente di tenere sotto controllo lo stress, favorisce l’eliminazione di liquidi stagnanti e la peristalsi intestinale;
  • Idrocolonterapia assistita per pulire periodicamente l’intestino in modo profondo;
  • Sottoporsi a cicli di probiotici per arricchire la flora intestinale.
  • Depurare l’organismo nei cambi di stagione con alcuni preparati erboristici, integratori o tisane a base di carciofo, boldo, cardo mariano, tarassaco.
  • Utilizzare la floriterapia: i fiori di Bach come Crab Apple, oppure Olive, promuovono la depurazione del fegato, e a recuperare gli stati di astenia che sono tipici in caso di disbiosi.

 

Infine, in caso di assorbimento di metalli pesanti dannosi per il microbiota, assumere periodicamente la Chlorella, dall'azione chelante: aiuta a eliminare l'accumulo di elementi dannosi per il nostro organismo.

 

Leggi anche Flora batterica: come prendersene cura >>