Musicoterapeuta, chi è e cosa fa
Il musicoterapeuta è un professionista che utilizza la musica e i suoi elementi in percorsi individuali o collettivi, allo scopo di promuovere la comunicazione, le relazioni e altri obiettivi terapeutici rilevanti per affrontare i bisogni fisici, mentali, sociali e cognitivi della persona.
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- Cos'è la musicoterapia
- Chi è il musicoterapeuta
- Come si diventa musicoterapeuta, cosa dice la legge
- Dove può lavorare il musicoterapeuta
- Curiosità: musicoterapeuti vs musicoterapisti
Cos'è la musicoterapia
La musicoterapia è una disciplina basata sull'uso della musica come strumento educativo, riabilitativo o terapeutico.
La World Federation of Music Therapy (Federazione mondiale di musicoterapia) ha elaborato a seguito dei lavori del 13º congresso mondiale, tenutosi a Seul nel 2011 questa definizione: "La musicoterapia è l'uso professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambienti medici, educativi e sociali con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità di vita e migliorare la salute e il benessere fisico, sociale, comunicativo, emotivo, intellettuale e spirituale. Ricerca, pratica, educazione e formazione clinica in musicoterapia sono basati su standard professionali in relazione ai contesti culturali, sociali e politici".
Chi è il musicoterapeuta
Fatti salvi i benefici dell'ascolto di suoni e musica - avvalorati da decenni di letteratura scientifica e di esperienza sul campo - su persone affette da svariate patologie, il musicoterapeuta si muove nell'ampio contesto della relazione d’aiuto.
Utilizza la musica e i suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) in percorsi individuali o collettivi allo scopo di facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione e altri obiettivi terapeutici rilevanti per affrontare i bisogni fisici, mentali, sociali e cognitivi della persona.
Il musicoterapeuta lavora con l’obiettivo di sviluppare le potenzialità o ripristinare le funzioni dell’individuo, in modo tale che questi possa raggiungere una migliore integrazione intrapersonale e interpersonale e, di conseguenza, una migliore qualità della vita.
Opera in ambito riabilitativo, terapeutico, preventivo, del benessere offrendo le proprie competenze in differenti ambienti, in sinergia con professionisti in ambito medico e altri operatori specializzati, sulla base di un progetto terapeutico o riabilitativo condiviso: dall'ambito privato agli ospedali, dai centri sociali alle scuole, dalle RSA agli istituti penitenziari, alle comunità di recupero.
I benefici della musicoterapia per l'infanzia
Diventare musicoterapeuta, cosa dice la legge
A inizio 2013 l’Italia, in ritardo rispetto ad altri Paesi, ha definito un quadro normativo per la musicoterapia. La Legge 14 gennaio 2013, n. 4 (legge sulle professioni non organizzate) inquadra la musicoterapia nel vasto settore delle artiterapie. La norma UNI 11592 “Attività professionali non regolamentate – figure professionali operanti nel campo delle arti terapie”, pubblicata nel 2015, definisce in dettaglio i requisiti relativi all’attività professionale dei musicoterapeuti in termini di conoscenze, abilità e competenze. La norma regola, inoltre, altri aspetti molto importanti quali gli elementi per l’accesso alla professione, nonché le modalità di valutazione degli stessi.
(Fonte: Musicoterapiaitalia.it)
Dove può lavorare un musicoterapeuta
Innanzitutto, un musicoterapeuta deve essere in possesso di competenze musicali teorico-pratiche di buon livello su uno o più strumenti di tipo armonico, melodico o ritmico, così da poterli utilizzare con efficacia nei percorsi terapeutici.
Accanto alle funzioni strettamente musicali e di relazione, il professionista della musicoterapia deve essere in grado di progettare in dettaglio interventi e percorsi specifici in base all’utenza, valutandone gli esiti.
Svolgendo la sua attività molto spesso all’interno di strutture sociosanitarie ed educative, il musicoterapeuta deve sapere lavorare in contesti ed équipe multiprofessionali, confrontandosi con gli esperti delle altre discipline e condividendo con essi risultati e valutazioni.
Nello specifico, la norma UNI sulle artiterapie prevede che, per accedere alla professione di musicoterapeuta, si debba essere in possesso di una laurea di tipo triennale o di un percorso assimilabile, della durata minima di 1200 ore suddivise in materie teoriche, laboratori pratici, tirocinio, pratica sullo strumento, supervisione e formazione ed approfondimento personale, come già riconosciuto dai criteri di accademie ed università.
A tali standard si sono adeguate, seppure con le dovute differenze, le scuole di musicoterapia più accreditate in ambito nazionale, prevalentemente di natura privata.
Alcune fra esse sono associate alla Confiam, una confederazione sorta con lo scopo di rendere omogenei i percorsi formativi delle scuole aderenti, anche in riferimento alle linee di altre associazioni internazionali, come la World federation of music therapy e la European music therapy confederation.
Curiosità: musicoterapeuta vs musicoterapista
In Italia esiste la distinzione tra i due termini “terapista” e “terapeuta”: il primo indica un ruolo più tecnico ed esecutivo, il secondo una professione legata a maggiori responsabilità e autonomia. E' il terapeuta che, in quanto figura con maggiore formazione, effettua la diagnosi, decide la terapia e valuta il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Tale differenza si trasmette anche all'ambito della musicoterapia, indicando di solito con “musicoterapeuta” una persona con un grado maggiore di formazione.
Il “musicoterapista” è, invece, un professionista di ambito tecnico, che accede alla formazione musicoterapica senza precedenti professionalizzazioni, e mette in pratica il programma terapeutico concordato col musicoterapeuta.
Tuttavia, si tratta di una distinzione non uniforme e non ufficialmente regolamentata, comprendendo differenti classificazioni tra categorie di operatori. Per la AIM (Associazione italiana musicoterapisti), ad esempio, i soci si suddividono in musicoterapisti, formatori e supervisori, a seconda del soddisfacimento di determinati requisiti, mentre la FIM (Federazione italiana musicoterapeuti) prevede come ulteriori categorie quelle di musicoterapeuta e coterapeuta, in funzione di differenti livelli di percorso formativo.