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Benefici e sostenibilità del consumo dei molluschi

Il consumo di molluschi bivalvi (cozze, vongole e ostriche) può portare benefici alla salute umana e del pianeta? I vantaggi della molluschicoltura.

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©fermate / 123rf.com

 

 

Molluschi bivalvi, categoria alimentare

Nel legame che naturalmente unisce corretta alimentazione e salute anche i molluschi trovano il loro posto all’interno di un menu vario e volto al benessere prolungato. 

 

I prodotti ittici, che comprendono il consumo di pesce, crostacei e molluschi e questi ultimi sono nello specifico animali marini invertebrati che differiscono a seconda della loro conchiglia, che può essere:

  • nei gasteropodi come il lumachino) esterna e unica;
  • nei bivalvi come cozze, vongole o capesante è esterna e doppia;
  • nei cefalopodi come polpi e seppie è interna. 

 

Proprietà nutrizionali dei molluschi

Tutti i prodotti ittici, e dunque anche i molluschi, si distinguono per l’apporto di proteine di qualità elevata e favoriscono l’assunzione di vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina D oltre che di minerali (in particolare calcio, fosforo e iodio) seppur il contributo più specifico per il fabbisogno umano sia svolto come fonte di acidi grassi polinsaturi a lunga catena, gli Omega 3, importanti per lo sviluppo cerebrale e dalle comprovate proprietà antinfiammatorie e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. 

 

Calorie di cozze e vongole

Cozze
Calorie per 100 grammi: 84
Proteine: 11,7
Grassi: 2,7
Carboidrati: 3,4

 

Vongole
Calorie per 100 grammi: 72
Proteine: 10,2
Grassi: 25
Carboidrati: 2

 

La molluschicoltura in Italia

All’interno della più vasta pratica dell’acquacoltura, la molluschicoltura riguarda l’allevamento di molluschi di cui l’Italia è importante produttrice.

 

L’attività differisce dalla pesca perché tutto il ciclo di vita dell’animale è controllato dall’uomo ma non riguarda tutte le specie a oggi disponibili per il consumo umano: in Italia, con le acque adriatiche come zona d’elezione, si allevano mitili (Mytilus galloprovincialis), impropriamente riconosciuti come cozze, la vongola verace filippina (Ruditapes philippinarum) e, in minor misura, le vongole autoctone (Ruditapes decussatus), specie che permettono cicli di produzione economicamente più vantaggiosi rispetto ad altre varietà di bivalvi mentre per i cefalopodi non si è ancora riusciti a individuare una metodologia idonea per il loro allevamento.

 

Molluschicoltura e sostenibilità

Nell’anno internazionale dedicato alla pesca e dell’acquacoltura (IYAFA) anche la cucina tradizionale nostrana è impegnata alla valorizzazione di piatti a base di ostriche, cozze e vongole non soltanto nel rispetto dei capisaldi della dieta mediterranea, ma come strategia perseguibile nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità globale.

 

La comunità scientifica riconosce come la molluschicoltura sia uno dei sistemi zootecnici più efficienti e a basso impatto ambientale per quanto riguarda l’emissione di CO2, non prevede un impatto sull’uso di suolo ingente e non prevede l’utilizzo di mangimi durante l’allevamento, come avviene per altre forme di acquacoltura. 

 

Sequestratori di carbonio. I molluschi bivalvi, infatti, hanno capacità di stoccare il carbonio all'interno del guscio trasformandolo in carbonato di calcio e nella vita dell’animale questo avviene nelle fasi di formazione del guscio, dei tessuti e durante la formazione del sedimento.

 

La fase più “inquinante” del processo di produzione riguarda soprattutto la fase di trasporto e successive. Dobbiamo ipotizzare che allevare cozze e vongole riduca l’Effetto serra? Gli autori di una preziosa raccolta di dati e formule sono concordi nel dire che “la molluschicoltura è un pozzo di leggero assorbimento del carbonio o è molto vicina alla neutralità e può costituire un fattore di contenimento dei cambiamenti climatici aumentando il livello di carbonio stoccato in mare”.

 

Cosa succede ai gusci di molluschi bivalvi dopo il consumo a terra?

In nessun paese dell’Unione europea è stato istituito un metodo sistematico e organizzato per lo smistamento dei gusci di molluschi dopo il consumo domestico e questo costituisce il tassello mancante di un circuito che sia al massimo possibile virtuoso per l’economia e per l’ecosistema. In assenza di una specifica differenziazione dei rifiuti, i gusci sono destinati agli impianti di incenerimento, ma in questo modo il carbonio sequestrato è nuovamente rilasciato in atmosfera. 

 

Come inserire anche i gusci di molluschi in un sistema di economia circolare? In altri paesi dell’Ue, ma con iniziative interessnti anche da noi, fanno scuola alcuni esempi di trasformazioni virtuose e in alcuni settori produttivi si è letteralmente data una seconda vita ai gusci di molluschi bivalvi:

  • nel settore edilizio;
  • nel giardinaggio;
  • nella produzione di malta e cemento;
  • come materiale per la vernice ecologica;
  • per la produzione di oggetti di design e decorazioni.

 

Fonti