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Erbe e tisane da evitare in gravidanza e allattamento

I rimedi naturali sono utili anche in gravidanza e allattamento ma bisogna ben conoscere quali piante sono invece da evitarsi. Andiamo a conoscere le erbe dannose in gravidanza e allattamento

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©Foto di lucas mendes su Pexels

 

Il periodo della gravidanza e dell’allattamento sono momenti speciali nella vita della donna e per tutelare se stessa e il proprio bambino deve prestare molta attenzione a ciò che assume, onde evitare di incorrere in pericoli.

Infatti molti farmaci e molte piante possiedono principi attivi che vengono scambiati dal corpo della madre al bambino attraverso la placenta e possono così disturbare lo sviluppo o causare problemi al nascituro.

Anche durante l’allattamento le sostanze assunte dalla madre, pur se naturali, possono arricchire il latte materno, pertanto bisogna prestare attenzione anche in questa particolare fase, evitando erbe e tisane potenzialmente dannose.
 

 

Erbe e tisane dannose in gravidanza

Il momento più delicato rimane sempre il primo trimestre di gravidanza, dove è consigliato evitare qualsiasi rimedio, sia farmaceutico sia  naturale per non interferire in alcun modo con lo sviluppo del feto, poiché il rischio è l’influenza di sostanze che possono portare a malformazioni o danneggiare le funzioni fisiologiche del nascituro.

Spesso però si incorre in disturbi “fisiologici”, quali:

  • Nausea
  • Insonnia
  • Stitichezza
  • Gonfiori da ritenzione, stasi linfatica e cattiva circolazione venosa
  • Dolori, di varia natura: muscolari, nervosi, ossei

Di fronte a queste situazioni è normale andare alla ricerca di rimedi naturali che possano lenire la condizione. Non tutto ciò che è naturale però è innocuo, soprattutto per il nascituro. E’ quindi importante condividere sempre l’intento con il ginecologo, che saprà consigliare al meglio.

Qui vediamo alcuni rimedi naturali, erbe o tisane da evitare, perchè la loro biografia già ne sconsiglia l’uso in gravidanza.

Per i malesseri tipici della gravidanza, come la stitichezza, spesso dovuta alla presenza del bambino che cresce nella pancia andando a comprimere l'intestino della mamma e rendendo difficoltoso lo svuotamento delle feci, solitamente si ricorre a rimedi naturali come lassativi e purganti, ma in gravidanza sono da considerarsi pericolosi perché possono provocare contrazioni e spasmi che potrebbero portare ad un aborto o ad un anticipo della nascita. Tra le erbe da evitare quindi vi sono gli antrachinonici quali:

  • frangula, può causare una perdita di elettroliti, soprattutto di potassio
  • rabarbaro, ricco di tannini, può interferire con l’assorbimento del ferro
  • senna, è un rimedio il cui uso è molto dibattuto in gravidanza, per sicurezza si sconsiglia l’uso delle foglie di senna. Possono essere tollerati i follicoli (i frutti), che contengono scarse quantità di glicosidi antrachinonici.
  • cascara, come la frangula, può causare un depauperamento di elettroliti
  • aloe, se in succo condensato ed essiccato è altamente sconsigliato, potrebbe far insorgere contrazioni riflesse dell’utero.

L’aloe al naturale in particolare contiene aloina, principio attivo ad azione lassativa purgante, meglio quindi utilizzare le preparazioni in gel di aloe vera dove questa sostanza viene rimossa.

 

In caso di dolori, infiammazioni, le piante da evitare sono 

  • artiglio del diavolo, aumenta la secrezione gastrica
  • salice, ricco di tannni potrebbe interferire con l’assorbimento del ferro
  • partenio, a titolo cautelativo, in mancanza di dati riguardanti l’uso in gravidanza
  • uncaria, come il salice è ricco di tannini e potrebbe interferire con l’assorbimento del ferro


In caso di stanchezza, spossatezza, astenia evitare:

  • ginkgo, sconsigliato a tutti gli effeti anche dal Ministero della Salute, gli acidi ginkgolici potrebbero innescare allergie ed irritazioni cutanee. 
  • ginseng, potrebbe provocare nervosismo, ipertensione, eruzioni cutanee, insonnia

In caso di disturbi dell’umore, pianto, evitare l’assunzione di

  • iperico, oltre all’ipericismo, potrebbe interferire con l’assorbimento di enzimi, causare disturbi gastrici, nausea, emicrania

In caso di sovrappeso, eccesso di appetito evitare assolutamente

  • fucus, potrebbe stimolare la ghiandola tiroidea, provocafre nervosismo e insonnia

Come si evince, alcuni di questi rimedi provocano la stimolazione contrattile dell’utero, altri invece sono fluidificanti del sangue o servono al dimagrimento, sconsigliati poiché agiscono su modificazioi ormonali.

 

E’ generalmente suggerito anche di non far uso di oli essenziali, come 

  • menta e mentolo contenuto possono causare bruciore di stomaco, e anche in gravidanza e allattamento è sconsigliata
  • arancio amaro, l’olio essenziale pur non contenendo sinefrina, è sconsigliato in via cautelativa
  • finocchio, l’essenza contiene concentrazione estrogenica

La loro alta concetrazione potrebbe scatenare allergie o attivarne la predisposizione nella crescita del bambino.
Anche gli alimenti e le piante comuni come la salvia, l’aglio, il carciofo, la liquirizia sono da evitare o controllarne l’utilizzo in gravidanza.

 

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Allattamento, piante e tisane da evitare

Durante l’allattamento certi rimedi naturali possono “contaminare” il latte, in alcuni casi modificandone soltanto il sapore, in altri trasmettendo principi attivi e sostanze che non sono adatte al neonato.

Durante l’allattamento sono da evitare piante antigalattogene come la salvia e il carciofo, poichè rallentano la produzione del latte materno; utili invece alla fine dell’allattamento per fermare la lattazione.

Erbe galattogene come il finocchio devono essere utilizzate solo come tisana per diluire l'eventuale apporto di olio essenziale e sostanze che in altro formato si trovano in alta concentrazione e, come detto sopra, possono disturbare sia in gravidanza che in allattamento.
 

Il Ministero della Salute, attraverso la Commissione Unica per la Dietetica e la Nutrizione ha fornito alcune indicazioni sull'approccio che si deve tenere in merito all'assunzione di prodotti naturali.

I rimedi naturali sono utili e ottimi alleati contro i comuni disturbi in gravidanza e allattamento ma devono essere ben selezionati e indicati dai medici specialisti, come ginecologo e pediatra.
 

 

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