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Proprietà antinfiammatorie della curcuma

La curcuma, non solo una spezia gradevole e digestiva, ma anche un efficace antinfiammatorio, grazie alla standardizzazione in curcumina. È necessario seguire però alcune indicazioni per aumentarne l'effetto.

Proprietà antinfiammatorie della curcuma

La curcuma è ormai conosciuta da tutti e introdotta come spezia elettiva nelle nostre cucine. Possiede molteplici proprietà benefiche per il nostro organismo oltre ad un sapore molto piacevole che accompagna i nostri alimenti e li rende ben digeribili.

In estratto secco titolato in curcumina, la curcuma è in grado di comportarsi come un ottimo antinfiammatorio, agendo sugli enzimi implicati nelle reazioni infiammatorie riducendone la risposta.

Su quali infiammazioni la curcuma è più efficace?


Curcuma e Infiammazione

L’agente antinfiammatorio della curcuma è la curcumina, un polifenolo dalle virtù metaboliche in grado di esercitare anche azione antiossidante e pare antitumorale.

La curcuma è indicata per le infiammazioni croniche, per patologie artrosiche, come l’artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, l’uveite e tutte le infiammazioni che colpiscono l’apparato gastrico, come la dispepsia gastrica, quella da calcolosi biliare, perché inibisce la risposta dei mediatori infiammatori.

Purtroppo la curcuma non è la panacea di tutti i mali perché il suo assorbimento è molto rapido e il principio attivo rischia di non essere disponibile per poter intervenire a lenire laddove l’organismo necessita. Vediamo meglio questo aspetto non secondario.

 

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Biodisponibilità della curcuma

La curcuma assunta per via orale viene assorbita e a livello epatico viene trasformata in metaboliti con un’efficacia e una disponibilità inferiore.

Si accumula principalmente nei tessuti dell’apparato gastrico dove dimostra tutta la sua efficacia antinfiammatoria.

La sua biodisponibilità al di fuori di questo apparato è alquanto limitata, quindi per poterne potenziare la sua attività anche in altri distretti corporei è necessario associare alla curcuma altri nutrienti. Vediamo quali:

> pepe nero: Contiene piperina che è l’alcaloide indicato per migliorare l’assorbimento intestinale dei nutrienti ed è in grado di aumentare la concentrazione ematica di curcumina fino al 2000%.Questo effetto è dovuto all’inibizione di una reazione metabolica a livello epatico consentendone la biodisponibilità;

> gambo d’ananas: contiene bromelina, un enzima proteolitico, che favorisce la biodisponibilità della curcumina, rendendola utile anche per problematiche “lontane dallo stomaco”!

Le dosi normalmente consigliate di curcumina sono di 400 mg da ripetere 2 o 3 volte al giorno, dopo i pasti.

 

Controindicazioni della curcuma

Si sconsiglia l’uso della curcuma in caso di calcoli alla colecisti, e a coloro in corso di terapia farmacologica anticoagulante.

 

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Foto: peangdao / 123RF Archivio Fotografico