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Cavolo selvatico, proprietà e come funziona

Il cavolo selvatico è il cavolo che cresce spontaneo nelle zone di montagna d'Europa e anche dell'Italia. Conosciuto soprattutto per l'uso nelle misticanze di erbe tipico della cucina popolare, ottime sono le proprietà benefiche per il nostro corpo.

Cavolo selvatico, proprietà e come funziona

Il cavolo selvatico come dice già il suo nome è il cavolo che cresce spontaneamente in natura e l'uomo lo riconosce dal nome scientifico Brassica montana. Il nome popolare per il cavolo selvatico è anche cavolo delle rupi conosciuto anche con il nome botanico di Brassica oleracea.

Questo cavolo selvatico appartiene alla famiglia delle crucifere come ovviamente tutti i cavoli, il broccolo, la rucola e le rape tanto che ognuno di questi vegetali è simile proprio nell'aspetto del suo fiore che ha la forma di una croce: da questo la famiglia botanica viene conosciuta come crucifere.

Il cavolo selvatico è una pianta annuale che cresce spontaneamente in Italia lungo i campi, le siepi e nei boschi. La sua altezza può raggiungere 80 cm quando produce lo stelo di fioritura.

I suoi fiori sono di colore giallo intenso e la sua fioritura inizia dalla fine della primavera a tardo autunno. Ha una radice fascicolata da cui si sviluppano dall'inizio della primavera le foglie di colore verde scuro. Queste foglie quando sono ancora tenere vengono utilizzate come gli spinaci e quindi ad uso alimentare.

 

Proprietà del cavolo selvatico

Il cavolo selvatico è un alimento ricco di sali minerali, vitamine e fibre mentre è più povero di proteine e carboidrati. Questo è un buon vantaggio per chi non vuole mettere su peso e vuole mantenersi in forma.

Il consumo delle foglie di cavolo selvatico è ben bilanciato se insieme ad esso mangiamo legumi ricchi di proteine oppure cereali ricchi di carboidrati.

In generale la composizione delle sostanze nutraceutiche e dei principi attivi donano proprietà depurative, antisettiche, antinfiammatorie, antiemorragiche, cicatrizzanti e antitumorali al cavolo selvatico.

In particolare il cavolo selvatico è un ottimo depurativo per il corpo soprattutto perché aiuta l'espulsione delle sostanze di scarto dell'organismo e ripulisce sia l'intestino che il circolo ematico.

inoltre le sue proprietà emollienti e rinfrescanti sono utili proprio per lenire problemi intestinali di varia origine. La presenza di fibra aiuta ad aumentare la massa fecale ammorbidendola e richiamando acqua che favorisce così l'evacuazione combattendo problemi di stipsi o di intestino irritabile.

Il transito intestinale è favorito e facilitato proprio dal consumo di queste foglie di cavolo selvatico e le sue proprietà come emolliente e antisettico permettono anche la riparazione della mucosa interna del tratto gastrointestinale.

Inoltre nelle foglie di questo cavolo troviamo un altra ottima proprietà quella di essere di aiuto per la cicatrizzazione delle ferite sia esterne che interne.

Anche in questo caso mangiare le foglie di cavolo aiuta a lenire problemi di micro ulcere intestinali e altre eventuali problemi al tessuto interno.

Invece a livello dell'epidermide esterna quindi della pelle queste foglie di cavolo venivano utilizzate un tempo come cerotti naturali. Infatti venivano leggermente pestate per poi essere applicate sulla pelle nella zona dolorante.

Le sue proprietà rinfrescanti, emollienti, antinfiammatorie e riparatrici permettevano quindi di cicatrizzare e lenire le escoriazioni, le punture di insetti, i rossori e tutti gli altri problemi alla pelle.

 

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In cucina: cavolo selvatico

In cucina il cavolo selvatico era utilizzato sin dai tempi antichi in svariate ricette della cucina contadina. In modo similare all'uso degli spinaci e delle bietole anche le foglie di cavolo selvatico sono ottime lessate e condite semplicemente con olio e sale.

Oppure possono diventare ripieno per torte salate come l'erbazzone o anche come contorno per altri piatti di carne, cereali, legumi o verdure.

Spesso le foglie di cavolo venivano inserite nelle zuppe dalle 30 erbe che erano tipici piatti in brodo fatti con un misto di erbe selvatiche cucinati tutti insieme. Allo stesso modo queste misticanze di erbe selvatiche venivano usate per preparare "la torta d'erbi" che era differente per ogni zona d'Italia la che comprendeva spesso tra le erbe spontanee proprio le foglie di cavolo selvatico.

Le foglie di cavolo possono essere mangiate non soltanto cotte ma anche fresche purché non si abusi di questo. Solitamente venivano raccolte e tagliate finemente per poi essere condite con succo di limone.

Questa preparazione permetteva di apportare grandi quantità di due sostanze essenziali per il nostro corpo: la vitamina C e il ferro. Naturalmente le foglie di cavolo selvatico sono ricche di questi due elementi e l'aggiunta anche di succo di limone aiuta ancora di più ad assimilare il ferro all'interno del nostro organismo.

In questo modo mangiare le foglie verdi del cavolo selvatico diviene oltre che un ottimo alimento anche un protettore da problemi di mancanza di ferro come l'anemia.

Un tempo veniva persino usato come cibo sulle navi che dovevano percorrere lunghe distante e questo serviva anche per prevenire lo scorbuto che è una malattia che sopraggiunge per mancanza di vitamina C.

Ricordiamo che il consumo di cavolo selvatico è si consigliabile nella propria dieta ma deve essere controllata la zona di raccolta del prodotto perché i campi e i terreni sui quali crescono devono essere esenti da inquinati.

Infatti le piante fissano i metalli pesanti o immagazzinano sostanze inquinanti e questo può portare problematiche al corpo. Quindi bisogna assicurarsi di raccogliere erbe spontanee in campi coltivati in regime di agricoltura biologica o biodinamica oppure acquistare da contadini di fiducia nei mercati rionali dove possiamo conoscere la provenienza.+

 

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