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La cucina degli Hare Krishna

Le tradizioni della dieta lattovegetariana indiana influenzano e confluiscono nella cucina Hare Krisha, il movimento indù diffuso in tutto il mondo. Vediamo quali sono gli alimenti principali.

La cucina degli Hare Krishna

Col nome colloquiale Hare Krishna viene identificato un movimento religioso di matrice indù diffuso in tutto il mondo, chiamato ufficialmente Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna o ISKCON, come da acronimo in lingua inglese.

Gli Hare Krishna hanno avuto il loro momento d’oro tra gli anni Settanta e Ottanta del scolo scorso, sotto la guida del guru A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

Sono noti per alcuni tratti caratteristici: le teste rasate in segno di rinuncia, il colore delle vesti (arancione o bianco), e l’incessante danza al canto del mantra “Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare”

Gli Hare Krishna hanno una dottrina basata soprattutto sul bhakti yoga, ovvero sulla relazione emotiva col divino, rappresentato dal dio Krishna, quindi non seguono una vera disciplina strutturata quanto piuttosto gli slanci del cuore.

Sono pochi infatti i precetti da seguire: niente droghe, niente gioco d’azzardo, pratica sessuale limitata a scopo riproduttivo col partner e infine il rispetto di una dieta lattovegetariana, che alla fine nel tempo è andata a creare una sorta di tipica cucina Hare Krishna che è possibile apprezzare andandoli a trovare nei loro centri o in una delle loro missioni Food For Life, organizzazione vegetariana che si prende cura in tutto il mondo dei senzatetto, dei bisognosi e degli sfollati.

Il cibo, preparato dai devoti con spirito di servizio, è anch’esso parte della pratica yoga, è una forma di prasadam, ovvero un’offerta materiale alla divinità che viene consumata solo dopo un momento di devozione.

La cucina Hare Krishna si è evoluta creando circa 2.000 ricette ben documentate, unendo tradizioni e tecniche culinarie da ogni regione dell’India.

 

Bevande nella cucina Hare Krishna

Quando parliamo di bevande, il tè, considerato droga come tabacco e caffè, non è previsto. Si possono bere pero’ ottimi smmothie di frutta e verdura, e curd e lassi, bevande sia acide che dolci a base di yogurt o crema di latte acido.

 

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Il pane nella cucina Hare Krishna

Le forme di pane che accompagnano i piatti della cucina Hare Krishna sono numerose. Citiamo il chapati, il dosa, il naan, il papadam, il rothi, il parotta, e il puri, tutti tipici delle varie cucine indiane, ai quali si aggiungono il pancake occidentale e vari tipi di pani croccanti non lievitati.

In Occidente anche il comune pane e i taralli sono molto amati.

 

Chutney e pickle nella cucina Hare Krishna

Abbondano i chutney e i pickle, cremosi condimenti di contorno fortemente saporiti che apportano dolcezza, una punta di amaro, oppure un misto agrodolce.

Tutte le verdure e quasi tutti i frutti sono utilizzati, specie con la buccia, ma anche noci e spezie, come il coriandolo. Si usano sul riso o sul pane.

 

Salse e zuppette nella cucina Hare Krishna

Il numero di zuppette e salse è infinito, e quasi tutte prevedono la presenza di legumi, in special modo lenticchie. Salse e zuppe sono dense o meno dense, sempre atte ad accompagnare l’onnipresente riso.

Pomodoro, melanzane, cumino, latte di cocco, patate, cavoli, okra, zucca e verdure a foglia verde sono i vegetali più usati. Il consumo di aglio, cipolla e peperoncino è contenuto, sempre per via dei precetti religiosi, secondo i quali un eccessivo consume di tali cibi sbilancerebbe la natura umana rendendola troppo passionale o troppo apatica.

Salse tipiche indiane com il sambar o il rasam sono onnipresenti.

 

Il riso nella cucina Hare Krishna

Il riso non si presenta solo in bianco per essere mangiato assieme alle sopracitate salse e zuppette. Talvolta abbiamo riso al tamarindo, al limone, alla menta, al curd, oppure il biryani alle verdure, una ricetta ricca di spezie e verdure dal sapore complesso e rotondo.

 

Altri piatti di contorno nella cucina Hare Krishna

Altre verdure possono accompagnare il pasto: platano, cipolle o polpette di legumi frutti (vadai), cavolo saltato, moringa bollita, okra saltati con peperoncino e arachidi, semi di jackfruit pelati, papaya verde in padella, patate in tutte le salse e, anche se non è una verdura, il paneer, la cosa che più somiglia al formaggio nella cucina indiana.

Oggigiorno le insalate sono sempre presenti, introdotte dalla cucina occidentale.

 

Altri piatti e regole di base

Un occhio di riguardo va alla sterminata lista di dolci della cucina Hare Krishna, impossibile da elencare in tutte le sue variabili.

La cucina Hare Krishna si adatta agli ingredienti delle varie nazioni, quello che più conta è lo spirito di servizio con cui il cibo viene preparato e che la maggior parte degli ingredienti di ogni ricetta sia di natura sattvica, ovvero luminosa e ribilanciante, al contrario dei cibi rajasici che nutrono il dinamismo delle passioni e di quelli tamasici che alimentano l’indolenza e l’inerzia.

 

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Foto: Alexandr Mychko / 123rf.com