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Propoli e rame in agricoltura

L'uso dei derivati della propoli e del rame in agricoltura come antiparassitari naturali non sono esenti da criticità. Le istituzioni europee in materia di sicurezza alimentare si sono recentemente espresse a riguardo.

 Propoli e rame in agricoltura

Usi di propoli e rame in agricoltura

Mentre milioni di persone nel mondo consumano quotidianamente la propoli per curare i più classici dei malanni di stagione - dall'influenza al mal di gola -, all'interno delle istituzioni europee per la tutela della sicurezza alimantare si discute, e si è ormai giunti a mettere un primo punto, sul rischio di nocività dell'utilizzo della propoli come fungicida e pantiparassitario naturale in agricoltura.

A fine novembre, l'Efsa (l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha redatto una valutazione sull'ammissibilità di includere i derivati della propoli come sostanza di base per i trattamenti post raccolta in frutti dalla buccia non commestibile.

Questa sostanza resinosa, ricca di flavonoidi, è già da tempo accettata tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica, come potenziatore delle difese naturali delle piante e come anti-crittogamico: si può impiegare in soluzione acquosa o in soluzione idro-alcolica, ovvero mescolata con la tintura madre di propoli, o in oleato; ma la si trova anche in soluzioni addizionate di zolfo, di cera d'api o di silicato di sodio. 

 

Propoli nella raccolta delle banane: si o no? 

Nel 2017 la società francese Pollenergie, come riferisce Agronotizie, ha fatto domanda alla Commisisone euriopea per ottenere l'autorizzazione di all'utilizzo di un derivato della propoli come sostanza di base per i trattamenti in post raccolta delle banane.

In questo caso, la Commisisone europea ha chiesto all'Efsa un parere che ha messo in evidenza alcune criticità:

> la classificazione della propoli del prodotto come sensibilizzante cutaneo,

> l'utilizzo del principio di cautela in riferimento ai riferimenti bibliografici sulla possibile azione di interferente endocrino.

Sarà dunque eliminato l'uso della propoli in agricoltura? Non è detto, in quanto sarà proprio la Commissione europea che prenderà le decisioni finali per gli Stati membri.

 

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Rame, prodotto fitosanitario 

Simultaneamente, su un altro fronte si discute di fitosanitari in agricoltura. A fine 2018 una importante scadenza ha richiesto una riflessione sull'utilizzo del rame in agricoltura: impiegato per combattere le malattie fungine delle piante, al pari del propoli, presenta elevati rischi di fitotossicità.

Il 27 novembre scorso, contestualmente a Scopaff 27 (Standing committee on plants, animals, food and feed) tenutasi a Bruxelles, è stato approvato il rinnovo di questa autorizzazione per altri sette anni con nuovi limiti: se fino a quel momento l’utilizzo era consentito nella misura massima di 6 kg/ha calcolati sulla media di tre anni, la Commissione europea ha definitivamente stabilito di abbassare il limite a 4 kg/ha, calcolati su una media di 7 anni.

 

Per approfondire: 
> "Outcome of the Consultation with Member States and Efsa on the Basic Substance Application for Propolis Extract (Admissibility Accepted When Named Water-Soluble Extract of Propolis) for Use in Plant Protection as Fungicide and Bactericide". Efsa Supporting Publications 15, n. 11 (1 november 2018): 1494E. https://doi.org/10.2903/sp.Efsa.2018.EN-1494.

> Agenda dello Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed Section Phytopharmaceuticals – Legislation del 27 novembre 2018

 

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Foto: goldfinch4ever / 123rf.com