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Verdura plastificata: non comprarla è la soluzione

Gli scaffali dei supermercati sono stracolmi di frutta e verdura avvolta nel packaging di plastica senza un reale motivo: gli imballaggi alzano il prezzo e distruggono l’ambiente.

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©Ruslan Nassyrov / 123rf.com

Circola ancora troppo packaging in plastica

È facile – e anche piuttosto comprensibile – indignarsi per l’emergenza ambientale planetaria legata al consumo spropositato di plastica. È un po’ più impegnativo fare a patti con una realtà: i primi ad abusarne siamo noi. 

 

Nel 2016 (l’ultimo anno per cui abbiamo dati attendibili) in Italia sono stati raccolti e avviati a trattamento, tramite i circuiti ufficiali, 3,4 milioni di tonnellate di plastica. Per la maggior parte, cioè 2,2 milioni di tonnellate, si trattava di packaging: non di oggetti durevoli, quindi, ma di involucri che sono stati scartati e buttati via nell’arco di pochi minuti. 

 

Queste cifre sono state diffuse dall’associazione di categoria PlasticsEurope, che ci tiene a sottolineare i grandi progressi che sono stati fatti nel riciclo, con un aumento superiore al 40% negli ultimi dieci anni. Peccato solo che, di tutto il packaging gettato nella spazzatura nel 2016, soltanto il 41% sia stato riciclato. Tutto il resto è stato usato per il recupero di energia (45%) o è finito in discarica (13,8%).

 

Il boom della verdura plastificata al supermercato

Se vogliamo capire da dove arriva quest’inondazione di plastica, ci basta fare un salto al supermercato più vicino. Troviamo subito ad accoglierci invitanti casse di frutta e verdura sfusa da scegliere e riporre nei sacchetti in Mater-Bi, ma se ci guardiamo intorno notiamo che gli stessi prodotti sono già confezionati e imballati nella plastica.

 

Di primo acchito si tratta di un’assurdità. Se siamo noi a scegliere, siamo liberi di acquistare esattamente la quantità che ci serve, controllando che non ci siano ammaccature sospette e pagando un prezzo al chilo decisamente più basso. Eppure, tantissimi consumatori restano affezionati alle insostenibili confezioni in plastica.

 

Secondo i dati elaborati da Ismea per Il Fatto Quotidiano, all’inizio del 2018 i consumatori hanno speso addirittura il 10% in più per le confezioni già pronte e il 4,8% in meno per frutta e verdura sfuse, come reazione alla legge che imponeva i sacchetti biodegradabili a pagamento.

 

Purtroppo, non è stato soltanto un fenomeno momentaneo. Nel mese di agosto di quest’anno si è segnato un +3,2% per il confezionato e un -4% per lo sfuso rispetto allo stesso periodo del 2018.

 

Se bisogna mettere nel carrello fragole o more, tutto sommato, è comprensibile: senza una confezione solida si ridurrebbero in poltiglia prima ancora di arrivare a casa. Ma qual è il senso di volere banane, mele o mandarini impacchettati, anche se la natura li ha già forniti di una buccia solida e resistente? 

 

Secondo Il Fatto Quotidiano, i consumatori non hanno voglia di fermare a pensare, scegliere i prodotti e pesarli. Sono disposti a barattare il loro denaro pur di evitarsi questi pochi secondi di sforzo. Con buona pace della salute del nostro Pianeta. 

 

Trucchi per fare a meno della plastica monouso in cucina

Parliamoci chiaro: gli scaffali saranno anche stracolmi di prodotti dall’impatto ambientale sconsiderato, ma nessuno ci obbliga a comprarli. Siamo noi ad avere l’ultima parola. E possiamo stare certi di una cosa: le aziende sono attentissime alle nostre abitudini.

 

Nessuno pretende di togliere dalla circolazione la plastica monouso dall’oggi al domani, ma basta un briciolo di forza di volontà per ridurre sensibilmente il suo impiego. Ecco qualche strategia utile:

 

> inizia a frequentare il Gas della tua zona o i mercati contadini a km zero: ci guadagnerai in gusto, risparmio e sostenibilità;

 

> se preferisci la comodità, abbonati a uno dei numerosi servizi che recapitano direttamente a domicilio prodotti alimentari sfusi provenienti dalle aziende agricole della tua zona;

 

> se pranzi in ufficio, portati da casa la classica “schiscetta” invece di comprarla all’ultimo minuto. Non ami cucinare? Non è detto che sia un problema: anche un bambino saprebbe preparare una ricca insalata mista o un cous cous con le verdure!

 

> tieni da parte le buste e i contenitori usati, lavali e riutilizzali più volte.