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Artemisia: la pianta ha davvero proprietà antitumorali?

L'Artemisia Annua rischia di diventare una fonte di speranza per la cura del cancro. E' necessario fare delle distinzioni e fornire le corrette indicazioni in merito. L'aspetto positivo è che ci sono buone prospettive al vaglio di studi scientifici sull'efficacia di questa pianta contro alcune forme tumorali.

Artemisia: la pianta ha davvero proprietà antitumorali?

La domanda è più che mai legittima e necessita di molti approfondimenti, per non creare false informazioni e soprattutto illusioni in coloro i quali stanno attraversando una dura battaglia della vita e meritano tutto il rispetto anche intellettuale del caso.

Innanzitutto non possiamo generalizzare parlando semplicemente di Artemisia, ma è importante differenziare le tipologie di questa pianta, che sono tante, per indicarne le proprietà.

Nel caso specifico si tratta di Artemisia Annua, le cui presunte proprietà antitumorali sono al vaglio dei comitati scientifici di ricerca.

 

Artemisinina, il principio attivo 

Perché specificare Artemisia Annua? Perché il principio attivo individuato e sottoesame e che potrebbe essere un valido rimedio per contrastare alcune forme tumorali è l’Artemisinina e derivati, riscontrabile essenzialmente nella varietà Annua.

Di cosa si tratta esattamente? È una molecola che è stata individuata e isolata da una farmacista cinese nel 1972, che ne ha studiato le proprietà per la formulazione di un farmaco antimalarico.

Attualmente l’artemisinina e i suoi derivati sono allo studio di comitati scientifici per la ricerca oncologica. L’Università di Washington ha pubblicato i risultati delle ricerche del Prof. Henry Lai, docente emerito della facoltà di Bioingegneria e del Prof. Narendra Pal Singh docente ricercatore della facoltà di Medicina Oncologica, sugli effetti dell’artemisinina sul cancro al seno nei ratti.

A quanto pare questo principio attivo interagisce con la concentrazione di ferro presente nelle cellule tumorali e ne induce una morte cellulare programmata.

All’Università della California hanno condotto studi in parallelo sull’effetto dell’artemisinina sul tumore del polmone, e hanno scoperto come questa molecola possa essere in grado di fermare un fattore di trascrizione del tumore e quindi di arrestarne la proliferazione.

In sintesi quindi possiamo essere ottimisti nel credere che l’Artemisia Annua possa aiutarci a contrastare alcune forme tumorali, grazie a questa sua specificità.


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La ricerca oncologica italiana e l’Artemisia Annua

Gli studi effettuati all’estero sono sicuramente una base interessante da cui partire e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano come altri istituti di ricerca italiani sta incrociando i risultati di test accurati sugli effetti dell’artemisia annua e dei suoi principi attivi su cellule tumorali isolate.

Le prospettive sono confortanti, ma il rigore scientifico prevede un iter molto articolato di sperimentazione in laboratorio prima di poter passare alla sperimentazione clinica.

Riporto qui di seguito un estratto del comunicato stampa emesso dalla direzione scientifica dell’Istituto Nazionale dei Tumori nel Febbraio 2015:

“[…]In sintesi, per informare correttamente i cittadini e i pazienti, al momento attuale possiamo dire che:

  1. i modelli preclinici ci fanno considerare artemisinina una molecola promettente in patologie selezionate;
  2. l'emivita di questi farmaci (ovvero la "sopravvivenza" del principio attivo all'interno dell'organismo) è molto breve, al punto che come farmaco antimalarico è necessario somministrarlo in combinazione a un altro trattamento perché sia effettivamente efficace;
  3. la dose utile come farmaco antineoplastico nei modelli in vitro è molto superiore a quella utilizzata nei preparati antimalarici;
  4. i diversi preparati di Artemisia Annua hanno diverse emivite e diversi profili di distribuzione e tossicità;
  5. non sappiamo quale sia la vera percentuale del principio attivo presente nelle differenti formulazioni di Artemisia Annua disponibili online o nelle erboristerie;
  6. non esistono studi clinici validi che dimostrino l'efficacia e la sicurezza di questi preparati nell'essere umano.

Detto in parole semplici, non conosciamo ancora che tipo di prodotto scegliere, quale dose abbia una risposta antitumorale nell'uomo e con quali effetti collaterali, dunque siamo ancora lontani dal poter affermare con certezza che l'artemisinina e i suoi derivati siano utilizzabili con sicurezza nell'uomo e veramente utili nel trattamento dei tumori.[....]”.

Questo ci lascia intuire che da un lato siamo ancora distanti dal poter considerare l’artemisia annua un antitumorale e non possiamo sapere quanto principio attivo possa essere utile a contrastare le forme neoplastiche e la loro proliferazione, ma dall’altro è anche vero che può rappresentare un interessante strumento in più sul quale confrontarsi con il proprio specialista.

 

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Per approfondire:

> Leggi l'articolo completo sull'artemisia annua della Fondazione IRCCS