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Tintura madre di carciofo, gli utilizzi

Il carciofo sotto forma di tintura madre è comodo da usare e fa bene alla salute, soprattutto alle donne: depura, snellisce, disintossica ed è un ottimo alleato di stomaco e intestino.

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Il carciofo nel suo impiego sotto forma di tintura madre è un preparato disintossicante e depurativo, utile in caso di difficoltà digestive, per la salute del fegato e contrasta possibili episodi di tachicardia e ipertensione. Scopriamola meglio.

 

Proprietà della tintura madre di carciofo

La tintura madre di carciofo presenta le stesse proprietà della pianta, rivelandosi un importante disintossicante dall'azione diuretica, depurativa, digestiva, antiossidante e snellente, ma non solo.

 

I principi attivi principali della pianta, che ritroviamo anche nella tintura madre di carciofo, sono i polifenoli, la cinarina, la cinaropicrina; vi troviamo anche minerali preziosi come ferro, potassio, calcio e composti flavonoidici. Inoltre vi sono vitamine, come vitamina C, B1 e PP.


Vari studi hanno dimostrato che la cinarina contenuta nel carciofo, resa inattiva dalla cottura, provoca un aumento del flusso biliare e della diuresi, svolgendo altresì un ruolo importante nell'abbassare il livello del colesterolo.

 

La tintura madre di carciofo risulta anche molto utile per le donne, nello specifico per placare tachicardie e ipertensione, connesse ai tipici fastidi della menopausa, ansia o dolori mestruali. Vediamo come si usa.
 

 

Uso della tintura madre di carciofo

Le tinture madri non presentano controindicazioni se non quelle della pianta stessa, diluite in poca acqua possono essere somministrate a tutti, l'alcol in esse contenuto viene così diluito. Della tintura madre di carciofo si consigliano circa 30 gocce tre volte al giorno, previo consulto di uno specialista. 

 

Controindicato per chi soffre di calcolosi biliare o presenta particolari allergie. Da usarsi previo consulto medico in gavidanza e allattamento.

  • Per la cura di disturbi lievi, come difficoltà digestive, per depurare, per disturbi femminili o come regolatore intestinale saranno sufficienti 20 gocce dal diluire in poca acqua naturale e da bere a stomaco vuoto 3 volte al giorno.  
  • Per cure un po' più mirate, quindi come ipoglicemizzante e per coadiuvare nella cura di patologie legate al fegato sono consigliate 30 gocce 3 volte al giorno lontano dai pasti.

 

L’integrazione di carciofo dovrà proseguire per un periodo protratto, ma è sempre consigliato il parere del medico prima di intraprendere il trattamento di depurazione. La tintura madre di carciofo si trova facilmente nelle erboristerie. Un flacone da 50 ml costa circa 10 euro.

 

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Descrizione della pianta di carciofo

La pianta del carciofo, scientificamente nota come Cynara scolymus, è una erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracea e derivata dal cardo selvatico: è coltivata in Italia e soprattutto nei paesi mediterranei e può raggiungere anche il metro di altezza.

 

Le brattee o frutti che fanno da base al fiore - che sono le parti notoriamente più consumate - possono presentarsi con spine, senza spine e di piccolo formato; spesso erroneamente vengono chiamate foglie. Con i carciofi c'è da sbizzarrirsi: campani, romani, sardi, di chioggia, presidio slow food le "castraure", i carciofi violetti dell'isola veneziana di Sant'Erasmo, ne esistono davvero di tante varietà.

 

Il carciofo veniva già utilizzato e consumato dai romani e nell'antico Egitto. Già nel XVI secolo era apprezzato per le virtù terapeutiche, diuretiche in particolare. Il medico francese Leclerc considerava il carciofo, assieme a tarassaco e fumaria, uno dei "tre moschettieri" della fitoterapia.

 

Curiosità sulla tintura madre di carciofo

La tintura madre di carciofo si ricava utilizzando le foglie cauline, raccolte da aprile a giugno, ovvero le foglie del fusto fresche; si prepara con rapporto in peso droga: solvente di 1:10 e gradazione alcolica di 55% vol. 

 

Nelle diete alimentari in base ai gruppi sanguigni, il carciofo è particolarmente indicato per il gruppo sanguigno 0 e il gruppo sanguigno A, mentre rappresenta un alimento nocivo per gli altri due gruppi sanguigni (B ed AB).

 

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