Yoga slow: la nuova tendenza che unisce respiro, meditazione e consapevolezza corporea
In un mondo che corre veloce, anche lo yoga rallenta. Nasce così lo yoga slow, una pratica dolce e profonda che pone l'accento su respiro, lentezza e presenza mentale. Non è solo una moda: è una risposta concreta allo stress cronico e alla disconnessione da sé. Ma cos’è esattamente lo yoga slow? A chi si rivolge e come iniziare?

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- Che cos’è lo yoga slow e in cosa si differenzia
- I benefici sul sistema nervoso e sul ritmo vitale
- Per chi è adatto
- Tecniche di base e stili più diffusi
- Come iniziare
- Cosa dice la scienza?
Che cos’è lo yoga slow e in cosa si differenzia
Lo yoga slow è uno stile di yoga che privilegia la lentezza e la consapevolezza rispetto alla performance fisica. Ogni postura viene mantenuta a lungo, il respiro guida il movimento, e il corpo è accompagnato dolcemente senza forzature. A differenza degli stili dinamici (come il Vinyasa o l’Ashtanga), qui l’obiettivo non è “fare di più”, ma sentire di più. Lo yoga slow si ispira ad approcci come il Restorative Yoga, lo Yin Yoga, lo Yoga Nidra e lo Hatha dolce, ma può includere anche tecniche di mindfulness, rilassamento guidato e pratiche somatiche.
I benefici sul sistema nervoso e sul ritmo vitale
Rallentare ha un impatto diretto sul sistema nervoso autonomo: lo yoga slow stimola il sistema parasimpatico, responsabile delle funzioni di recupero, digestione e calma. In termini pratici, questo significa:
- Riduzione del cortisolo (ormone dello stress)
- Miglioramento della qualità del sonno
- Maggiore equilibrio emotivo
- Regolazione del respiro e del battito cardiaco
- Sensazione di radicamento e centratura
Lo yoga slow aiuta a riequilibrare i ritmi vitali, contrastando l’iperattività mentale e la fatica cronica. È una vera “medicina del ritmo”.
Per chi è adatto
Lo yoga slow è pensato per chi:
- Vive in uno stato di tensione costante
- Ha difficoltà a “staccare la spina”
- Sente un sovraccarico emotivo o fisico
- È in fase di recupero da una malattia o un burnout
- Ha bisogno di riconnettersi con il proprio corpo senza sforzo
È particolarmente utile per professionisti, caregiver, studenti sotto pressione, ma anche per anziani, donne in gravidanza o chi cerca uno spazio sicuro dove ascoltarsi.
Tecniche di base e stili più diffusi
Tra le tecniche più utilizzate nello yoga slow troviamo:
- Respirazione consapevole (Pranayama)
- Asana mantenute a lungo con l’uso di supporti (cuscini, coperte, bolster)
- Body scan e meditazione guidata
- Micro-movimenti somatici, per risvegliare l’ascolto del corpo
- Mantra e visualizzazioni per calmare la mente
Gli stili più diffusi che rientrano nella filosofia slow includono:
- Yin Yoga: posture passive mantenute anche 3-5 minuti, agisce in profondità sui tessuti connettivi
- Restorative Yoga: uso di molti supporti per portare il corpo in uno stato di massimo rilassamento
- Yoga Nidra: rilassamento guidato in stato di veglia profonda
- Hatha Yoga dolce: sequenze semplici, eseguite lentamente con attenzione al respiro
Come iniziare
Per praticare yoga slow non serve molto, ma è importante creare uno spazio sicuro e confortevole:
- Strumenti utili: tappetino antiscivolo, cuscini, coperte, bolster, fascia elastica, mattoncini
- Ambiente: luce soffusa, silenzio, una temperatura piacevole
- Tempo: anche solo 20-30 minuti al giorno, meglio se alla sera o in momenti di quiete
- Mindset: apertura, pazienza, accoglienza di ciò che c’è
Non serve “saper fare yoga”, serve sapersi fermare. È questa la vera rivoluzione dello yoga slow.
Cosa dice la scienza?
Diversi studi confermano che le pratiche lente e consapevoli, come lo yoga slow, attivano il sistema nervoso parasimpatico, riducono i livelli di cortisolo e favoriscono la regolazione emotiva. Lo yoga si dimostra un valido alleato per stress, insonnia, ansia e affaticamento cronico, agendo non solo a livello fisico, ma anche psicologico e neurobiologico.
Per approfondire:
- Il grande libro dello yoga. L’unione di corpo, mente e spirito – Gabriella Cella, Rizzoli, 2007
- Manuale di yoga. Teoria e pratica del risveglio interiore – Satyananda Saraswati, Edizioni Mediterranee, 2016
- Il respiro della presenza. Yoga e meditazione nella vita quotidiana – Corrado Pensa e Neva Papachristou, Astrolabio, 2012