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Yoga slow: la nuova tendenza che unisce respiro, meditazione e consapevolezza corporea

In un mondo che corre veloce, anche lo yoga rallenta. Nasce così lo yoga slow, una pratica dolce e profonda che pone l'accento su respiro, lentezza e presenza mentale. Non è solo una moda: è una risposta concreta allo stress cronico e alla disconnessione da sé. Ma cos’è esattamente lo yoga slow? A chi si rivolge e come iniziare?

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©Fodo di zoranm su iStock

 

Che cos’è lo yoga slow e in cosa si differenzia 


Lo yoga slow è uno stile di yoga che privilegia la lentezza e la consapevolezza rispetto alla  performance fisica. Ogni postura viene mantenuta a lungo, il respiro guida il movimento, e il corpo è accompagnato dolcemente senza forzature. A differenza degli stili dinamici (come il Vinyasa o  l’Ashtanga), qui l’obiettivo non è “fare di più”, ma sentire di più.  Lo yoga slow si ispira ad approcci come il Restorative Yoga, lo Yin Yoga, lo Yoga Nidra e lo  Hatha dolce, ma può includere anche tecniche di mindfulness, rilassamento guidato e pratiche  somatiche. 
 

I benefici sul sistema nervoso e sul ritmo vitale 


Rallentare ha un impatto diretto sul sistema nervoso autonomo: lo yoga slow stimola il sistema  parasimpatico, responsabile delle funzioni di recupero, digestione e calma. In termini pratici,  questo significa: 

  • Riduzione del cortisolo (ormone dello stress) 
  • Miglioramento della qualità del sonno 
  • Maggiore equilibrio emotivo 
  • Regolazione del respiro e del battito cardiaco 
  • Sensazione di radicamento e centratura 

Lo yoga slow aiuta a riequilibrare i ritmi vitali, contrastando l’iperattività mentale e la fatica  cronica. È una vera “medicina del ritmo”. 
 

Per chi è adatto 


Lo yoga slow è pensato per chi: 

  • Vive in uno stato di tensione costante 
  • Ha difficoltà a “staccare la spina” 
  • Sente un sovraccarico emotivo o fisico 
  • È in fase di recupero da una malattia o un burnout 
  • Ha bisogno di riconnettersi con il proprio corpo senza sforzo 

È particolarmente utile per professionisti, caregiver, studenti sotto pressione, ma anche per  anziani, donne in gravidanza o chi cerca uno spazio sicuro dove ascoltarsi.
 

Tecniche di base e stili più diffusi 

 

Tra le tecniche più utilizzate nello yoga slow troviamo: 

  • Respirazione consapevole (Pranayama
  • Asana mantenute a lungo con l’uso di supporti (cuscini, coperte, bolster)
  • Body scan e meditazione guidata 
  • Micro-movimenti somatici, per risvegliare l’ascolto del corpo 
  • Mantra e visualizzazioni per calmare la mente 


Gli stili più diffusi che rientrano nella filosofia slow includono: 

  • Yin Yoga: posture passive mantenute anche 3-5 minuti, agisce in profondità sui tessuti  connettivi 
  • Restorative Yoga: uso di molti supporti per portare il corpo in uno stato di massimo  rilassamento 
  • Yoga Nidra: rilassamento guidato in stato di veglia profonda 
  • Hatha Yoga dolce: sequenze semplici, eseguite lentamente con attenzione al respiro

 

Come iniziare 

Per praticare yoga slow non serve molto, ma è importante creare uno spazio sicuro e confortevole:

  • Strumenti utili: tappetino antiscivolo, cuscini, coperte, bolster, fascia elastica, mattoncini
     
  • Ambiente: luce soffusa, silenzio, una temperatura piacevole 
     
  • Tempo: anche solo 20-30 minuti al giorno, meglio se alla sera o in momenti di quiete
     
  • Mindset: apertura, pazienza, accoglienza di ciò che c’è 


Non serve “saper fare yoga”, serve sapersi fermare. È questa la vera rivoluzione dello yoga slow. 
 

 

Cosa dice la scienza? 


Diversi studi confermano che le pratiche lente e consapevoli, come lo yoga slow, attivano il sistema  nervoso parasimpatico, riducono i livelli di cortisolo e favoriscono la regolazione emotiva. Lo yoga  si dimostra un valido alleato per stress, insonnia, ansia e affaticamento cronico, agendo non solo a  livello fisico, ma anche psicologico e neurobiologico. 
 

Per approfondire: 

  1. Il grande libro dello yoga. L’unione di corpo, mente e spirito – Gabriella Cella, Rizzoli,  2007 
  2. Manuale di yoga. Teoria e pratica del risveglio interiore – Satyananda Saraswati, Edizioni  Mediterranee, 2016 
  3. Il respiro della presenza. Yoga e meditazione nella vita quotidiana – Corrado Pensa e Neva  Papachristou, Astrolabio, 2012