Evitare di andare al mercato e tornare con troppo cibo è semplice: basta programmare la spesa. Fate il conteggio deo vostri invitati, organizzate porzioni più piccole, stilate un menù preciso e non deviate dalle vostre decisioni, fatevi eventualmente aiutare dai vostri ospiti nel preparare i piatti. Valutate quanto tempo un alimento cucinato può resistere come avanzo in frigorifero, e poi agite. Recatevi in negozio a stomaco pieno e non fermatevi a valutare le proposte in offerta se non sono già presenti sulla vostra lista della spesa. Non fatevi distrarre né ingolosire. Non riducetevi agli ultimi giorni, dove la confusione e la fretta possono portarvi a riempire borse e carrelli e non trovare, invece, proprio ciò che stavate cercando.

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Fate la spesa a km 0 e preferite rifornirvi da produttori locali. Andate per mercati, dalle aziende agricole o negli agriturismi. Le alternative al centro commerciale sono tante: dai gruppi solidali alle piazze di Coldiretti, dagli orti solidali al giardino di qualche amico. Scegliete prodotti stagionali: sia il vostro corpo che la natura vi ringrazieranno, da una parte perché, secondo la macrobiotica, il cibo stagionale fornisce quanto l'organismo necessita proprio in quel periodo. Ancora, non contribuirete ai costi ambientali derivanti dal trasporto di alimenti fuori stagione e di Paesi lontani. L'inverno è una stagione piena di frutta e verdura locali gustose. Non abbiate ripensamenti: salute, portafogli, economia locale, e ambiente vanno in cima alla lista della vostra spesa.

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La produzione di carne, oltre a seminare morte, inquina enormemente il pianeta. Tutta la carne, indiscriminatamente, anche quella biologica, ha un impatto ambientale alto rispetto all'agricoltura per fini alimentari dell'uomo. Evitiamola. Così come è più utile, anche per la salute, evitare i prodotti già lavorati: salse, formaggi e bevande vegetali, pane e pasta da farine raffinate, dolci, condimenti. Autoproducete per tempo le preparazioni base che vi servono poi per cucinare e fatelo in quantità il più possibile precisa, in modo da eliminare costi di produzioni industriali, trasporto, packaging e rifiuti.

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Riutilizzate gli scarti degli alimenti: se optate per un menu vegano (e so che lo farete) potete riutilizzare le bucce e la maggior parte degli scarti di frutta e ortaggi. Bucce e scorze possono diventare ottime per aromatizzare l'acqua, come dolcificanti nei dolci, in modo da evitare anche lo zucchero. Fatte seccare sui termosifoni o bruciate nei camini profumano l'ambiente in modo naturale. I gambi e gli scarti degli ortaggi invece, ben puliti, possono essere riutilizzati per brodi e passati di verdura, come ripieni per torte salate, e nelle centrifughe. E anche dopo la centrifuga, le fibre separate dal succo sono pronte per rientrare nel ciclo alimentare e nelle ricette. E se dopo tutto il programmare comunque vi scappa qualche avanzo, conservatelo in frigorifero, o distribuitelo ai commensali, oppure ancora organizzate ulteriori pranzi e cene “degli avanzi”: un buon modo per stare ancora di più insieme.

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L'acqua del rubinetto è buona. Già la pagate, evitate di acquistarne altra in bottiglia che, plastica o vetro che sia, genera comunque un rifiuto da smaltire o riciclare. Basta una bella brocca (se proprio volete, prendetene una filtrante) anche se non sempre è necessario. Riempitela e mettetela in tavola. Aromatizzatela con agrumi, zenzero o come più preferite, rendendola speciale e unica. Anche per il vino e le altre bevande fornitevi presso i rivenditori alla spina che ormai sono ovunque: le bottiglie di vetro potete riutilizzarle, la qualità va dal discreto all'ottimo, le quantità possono essere controllate e misurate, e i costi sono inferiori, anche a livello ambientale.

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