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Breve storia del consumo di carne

Quando l'uomo ha iniziato a mangiare la carne e quali sono state le motivazioni? Vediamo come si è evoluta la storia del consumo di carne nel tempo

Breve storia del consumo di carne

Chi ha fatto sua una scelta alimentare orientata al vegetarianesimo, durante le discussioni sul tema si sente soventemente rivolgere quest'affermazione: “Va bene, ma l'essere umano ha mangiato carne da sempre”.

È vera questa affermazione? Se sì, in quale misura?

 

L'inizio del consumo di carne

Una cosa è innegabile: il consumo di carne è stato un fattore evolutivo molo importante, specie per lo sviluppo di alcune facoltà cerebrali.

Questo perché, appunto, l'inizio del consumo di carne in modo sistematico da parte dell'essere umano avvenne agli albori della specie, durante il passaggio da una specie prevalentemente fruggivora ad una ancora da definire.

Ciò capitò in uno dei periodi della storia terrestre conosciuto come era glaciale, durante il Pleistocene: le basse temperature ridussero al minimo le possibilità di trarre nutrimento dalle forme di vita vegetali e spinse i nostri antenati ad adattarsi prima a succhiare il midollo osseo e la materia cerebrale dalle carcasse, poi a organizzarsi per dare la caccia alle prede viventi e mangiarne gli organi interni e i muscoli ricchi di sangue.

 

Il fuoco e l'allevamento

Un altro importante passaggio verso la civiltà è stato la conquista del fuoco, grazie alla quale tra l'altro l'Homo sapiens riuscì a dominare meglio le altre creature animali e a cuocere la carne, in modo da renderla meno attaccabile dalle larve di insetti.

Alla fine dell'era glaciale, l'essere umano mantenne questa abitudine alimentare, integrando il consumo di carne ad un più largo consumo di vegetali, soprattutto cereali e verdure, visto che la frutta è meno conservabile e più adatta a forme di vita nomadi che sfruttano la stagionalità.

L'essere umano invece stava sviluppandosi come società sedentaria, pertanto i cereali si addicevano più della frutta, e gli animali da allevamento, più di quelli da cacciare. Rimane comunque un'era nella quale il consumo di carne è scarso, per quanto presente.

 

Il consumo di carne nei tempi più moderni

Per tutti i tempi antichi e durante tutto il medioevo fino alla rivoluzione industriale, il consumo di carne è stato presente ma marginale, talvolta (anzi, spessissimo) riservato ai ricchi e agli aristocratici: una grossa, grossissima fetta della popolazione mondiale era gioco forza vegetariana.

La frutta era molto più consumata di oggigiorno, verdure e, soprattutto, cereali e derivati erano più largamente consumati della carne che, anche negli ambienti nobiliari non dediti agli eccessi, era presente una o due volte a settimana.

In questo contesto la carne cominciò a diventare per via naturale un simbolo di pregio, uno status symbol, un segnale di alta posizione sociale, fattore che di riflesso tese a scatenare negli strati sociali più poveri un desiderio accanito di carne. Ma si trattava più di una fame “sociale” che una fame “fisica”.

 

Sai come la carne e altri alimenti influiscono sul temperamento?

 

I recenti eccessi del consumo di carne

America, terra di opportunità ma anche di eccessi. I pionieri americani si ritrovarono per le mani un immenso territorio e un innato spirito per gli affari a tutti i costi.

Fu così che l'allevamento fu spinto all'estremo e il consumo di carne sostenuto da una forte propaganda medica, fintanto che, tra gli anni 20 e gli anni 40, si produsse, insieme al boom economico, un serio inizio di problemi alimentari dovuti ad un eccessivo consumo di carne.

Già negli anni '30 il governo statunitense spinse scienziati e ricercatori a studiare la dieta ideale, poiché i danni dovuti al consumo di carne eccessivo provocavano più spese sociali di quanta ricchezza potessero produrre.

Una ricerca trentennale identificò nella cosiddetta dieta mediterranea, la dieta migliore per porre rimedio allo squilibrio, tornando quindi a un morigerato consumo di carne (meglio se pesce) una volta alla settimana e ad un consumo maggiore di vegetali.

 

Quantità e qualità del consumo di carne

Ma l'essere umano, si sa, tende a ricadere in vecchi errori: non solo al momento attuale ha nuovamente abbandonato una dieta onnivora prevalentemente vegetariana per tornare ad un eccessivo consumo di carne pericoloso per la salute, ma lo ha fatto e lo continua a fare con due caratteristiche senza precedenti.

La prima riguarda la quantità: mai prima d'ora nella storia dell'essere umano si è consumata tanta carne pro capite, all'incirca otto volte la quantità che nel precedente boom spinse gli americani a cercare un rimedio.

La seconda è la qualità: agli albori del secolo scorso si mangiava troppa carne, ma era comunque di buona qualità, presa da animali ben cresciuti e alimentati naturalmente, mentre oggigiorno la carne proviene spesso da animali maltrattati fin dall'infanzia e bombardati chimicamente, e la carne stessa è ritoccata con conservanti, coloranti, additivi per renderla appetibile.

Ecco cosa rispondere quindi quando ci dicono che l'essere umano ha sempre mangiato carne: ne ha sempre mangiata poca (mediamente tra 1/15 e 1/20 dell'attuale consumo) e ne ha mangiata di migliore qualità, buone ragioni per scegliere le diete vegetariane.

 

Più carne, più forza: è vero?

 

Per approfondire:

> Carne, proprietà e valori nutrizionali

> Vegani e vegetariani, sostituire la carne o no?