Articolo

Il fertilizzante naturale fai-da-te

Non buttate via i fondi di caffè, ma neanche il tè, anche la birra avanzata e il suo lievito riempiranno il giardino di boccioli di rose... Scopriamo insieme come fare il fertilizzante naturale fai-da-te!

Il fertilizzante naturale fai-da-te

Perché fare un fertilizzante naturale?

Un fiore, una pianta, una verdura o la frutta crescono naturalmente su terreni a loro consoni. Una pianta di banane, per intenderci, non si troverà mai bene nella pianura padana, così come le verze non sono una tipica coltura brasiliana! Fatta questa premessa, è anche vero però che un piccolo aiuto naturale alla pianta e al terreno può essere una cosa utile.

Vediamo allora cosa si intende per fertilizzante e per quale è meglio optare. Il fertilizzante è un mezzo tecnico che si usa in agricoltura o giardinaggio per aumentare, correggere, cambiare la fertilità del terreno. Secondo il tipo di miglioramento che vogliamo ottenere, distinguiamo i fertilizzanti in concimi, ammendanti e correttivi.

Ora, è il mezzo tecnico che si usa per produrre il fertilizzante che fa la differenza! Se il terreno dev’essere nutrito, è meglio che questo nutrimento lo si prepari a casa, in modo naturale, con ingredienti noti e non forzato chimicamente.

 

Come lo si prepara?

All’atto pratico, il fertilizzante può essere un valido alleato nella cura dei fiori, nei giardini, o tra le aiuole. Le piante hanno sete di nutrimento, fosforo, azoto e microminerali. Quello che si vende è spesso e volentieri un prodotto abbastanza caro. Ecco invece un modo efficace di produrre del fertilizzante a costo zero.

I fertilizzanti naturali sono spesso ricavati dai rifiuti organici prodotti dagli alimenti o dai resti vegetali di alberi e piante. Bucce, fondi di caffè, foglie secche, lasciate fermentare per alcuni giorni, possono dare origine al compost, un ottimo fertilizzante naturale che nutre le piante e rende morbido e soffice il terreno.

Produrre compost però non è sempre facile, perché la fermentazione dei rifiuti richiede tempo e spazio. Tra le sostanze da usare direttamente come fertilizzanti naturali troviamo il tè, il fondo del caffè, l’acqua minerale gassata e la birra. Ma non solo. Ecco ancora la cenere, il lievito di birra e le piante selvatiche. La raccomandazione è quella della giusta via di mezzo: si deve evitare di eccedere, perché l’eccesso di qualsiasi fertilizzante rischia di provocare danni alle piante e di bloccarne la crescita.

Stimolano le foglie, rinforzano le radici, i fiori crescono rigogliosi, perché? Perché alcune di queste sostanze che compongono i fertilizzanti contengono azoto, fosforo e potassio, ma anche microlemementi, come manganese e magnesio.

 

Come fare il compost?

 

Fin dall’antichità i residui della combustione del legno venivano utilizzati come fertilizzanti; la cenere quindi assume un grande valore nell’economia della coltivazione e diventa pressoché indispensabile per alcune colture. Possiamo conservare la cenere del caminetto e disporla attorno alla pianta, zappando un po’ la terra, così da ricavarne un ottimo fertilizzante naturale.

Per chi ama le rose e desidera una fioritura abbondante, ecco un metodo efficace per favorire la formazione di nuovi boccioli, il lievito di birra. Ricco com’è di vitamine del gruppo B, basta sciogliere tre cucchiai in dieci litri d’acqua e annaffiare: in pochi giorni si formeranno nuovi profumati boccioli.

E per chi non è ancora soddisfatto, ecco alcune piante che arricchiscono il terreno, come: la felce, messa ai piedi della vostra verdura, apporterà molto potassio, il tarassaco, che stimola il terreno e la vegetazione, l’ortica, in grado di stimolare la flora di microbi del terreno e rinforzare le piante, e la calendula che serve a renderle vigorose; queste ultime tre piante devono essere utilizzate come decotto da spruzzare non appena si è raffreddato.

 

Guerrilla gardening, giardinaggio libero d'assalto

 

Per approfondire:

> L'agricoltura sostenibile: la definizione, i modelli agricoli e le finalità