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Copenaghen: la città che guarda, davvero, a una nuova sostenibilità

Una pianificazione urbana intelligente è un toccasana per il territorio, il clima, la qualità della vita della popolazione e anche per l'economia. L'esempio di Copenaghen ce lo dimostra.

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Copenaghen pioniera del cambiamento

Che oggigiorno le metropoli si impegnino ad azzerare le emissioni, fortunatamente, non è più un’eccezione. L’hanno promesso Londra, New York, Vancouver, anche la nostra Milano. Farsi carico di questa sfida dieci anni fa, però, denotava di sicuro una notevole capacità di visione. Quella che ha dimostrato Copenaghen, pubblicando nel 2011 un pionieristico Piano di adattamento ai cambiamenti climatici con cui sognava di diventare la prima città “carbon free” al mondo entro il 2025.

 

Adattarsi ai cambiamenti climatici significa innanzitutto prendere atto di quanto siano capaci di sconvolgere la quotidianità, e organizzarsi di conseguenza. La capitale della Danimarca proprio nel 2011 era stata flagellata da piogge torrenziali che in meno di tre ore hanno provocato danni per un miliardo di euro. Da allora l’amministrazione ha aumentato le aree verdi, ha sostituito l’asfalto con apposite piastrelle che lasciano penetrare l’acqua e ha scavato canali a fianco delle arterie principali. 

 

Tutti i servizi del quartiere a 5 minuti di distanza

La pandemia da Covid-19 ha messo i sindaci di fronte a un cruccio. Bisognava garantire ai cittadini la possibilità di usufruire dei servizi di base – fare la spesa, recarsi dal medico, respirare un po’ di aria fresca al parco – senza congestionare strade e mezzi pubblici. Più facile a dirsi che a farsi, all’interno di metropoli abituate ad essere attraversate senza sosta a bordo di una metropolitana che sfreccia sottoterra.

 

Anche in questo caso Copenaghen è arrivata in anticipo con l’esperimento – riuscito – del quartiere di Nordhavn. Un tempo era un’area industriale, oggi è nel pieno di una trasformazione che nel 2050 la porterà ad avere 40mila residenti e altrettanti posti di lavoro.

 

La zona è stata radicalmente riprogettata sul modello della “città a cinque minuti di distanza”: ciò significa che nell’arco di cinque minuti chiunque può raggiungere negozi, uffici pubblici, luoghi di lavoro, centri culturali e fermate dei trasporti pubblici. Il centro storico di Copenaghen è a venti minuti di distanza, grazie alla nuova metropolitana inaugurata a marzo dello scorso anno.

 

Sostenibilità e qualità della vita a braccetto

“A Copenhagen insistiamo sulle soluzioni verdi perché è una scelta che paga”; ha dichiarato il sindaco Frank Jensen. “La trasformazione verde di Copenaghen va di pari passo con la creazione di posti di lavoro, la crescita economica e una migliore qualità della vita”. 

 

Un esempio è CopenHill, un termovalorizzatore che non ha nulla a che vedere con quelli che siamo abituati a conoscere. Inaugurato nel 2017, brucia 70 tonnellate di rifiuti ogni ora producendo energia elettrica (pulita) per 60mila case e riscaldamento per altre 120mila. Si tratta di uno spazio aperto alla cittadinanza, con aree gioco all’esterno, sentieri per fare trekking e una pista da sci. 

 

Un altro grande assist per la qualità della vita è dato da una viabilità che attribuisce alla bici un ruolo da protagonista. Tant’è che sei residenti su dieci pedalano ogni giorno per raggiungere la scuola o l’ufficio, e le bici sono il quintuplo rispetto alle auto. A dimostrarci che il clima rigido non può e non deve essere un ostacolo a una mobilità più sostenibile.