Astronomia naturale: come i cicli celesti influenzano ritmi biologici e benessere secondo studi emergenti
Luce, buio e cicli naturali scandiscono il tempo sulla Terra da milioni di anni, e anche il nostro corpo risponde a questi ritmi
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- Che cos’è l’astronomia naturale
- Ritmi circadiani e cicli celesti
- Studi recenti su luce, buio e benessere
- Come adattare la quotidianità ai ritmi naturali
Che cos’è l’astronomia naturale
L’astronomia naturale consiste nell’osservare alcuni fenomeni naturali come l’alternanza di luce e buio, le stagioni e la variazione della durata del e il modo in cui tali fenomeni influenzano la fisiologia umana.
Si tratta di un campo in cui si incontrano cronobiologia, neuroscienze e scienze ambientali e che studia la relazione tra ambiente esterno e salute.
Non è strano indagare su questi temi, se si considera che per gran parte della storia umana le stagioni e la luce segnavano il ritmo delle giornate e solo negli ultimi decenni, con illuminazione artificiale e schermi digitali, abbiamo alterato questo equilibrio.
L’astronomia naturale prova a riportare l’attenzione sulle basi biologiche del rapporto tra uomo e cicli celesti, mostrando come ripristinare almeno in parte questo legame possa favorire sonno, umore, metabolismo e benessere mentale.
Ritmi circadiani e cicli celesti
I ritmi circadiani sono cicli biologici di circa 24 ore regolati da una sorta di orologio interno che si trova nell’ipotalamo e che è regolato principalmente grazie dalla luce naturale, captata da cellule della retina sensibili alla luminosità.
Quando la luce del mattino raggiunge gli occhi, il cervello riceve un segnale e, di conseguenza, riduce la melatonina, aumenta la vigilanza, stimola cortisolo e prepara l’organismo ad attività, digestione, movimento e concentrazione.
Al contrario, con l’oscurità serale di riduce la produzione di cortisolo e aumenta la produzione di melatonina per avviare l’organismo verso i processi di riposo e recupero. L’alternanza di luce e buio influenza quindi i ritmi sonno-veglia, la secrezione ormonale, la temperatura corporea, il metabolismo energetico, l’umore e anche la risposta immunitaria.
Se i ritmi circadiani si allineano correttamente alla luminosità naturale, l’organismo tende a funzionare in modo più efficiente, mentre luce artificiale, schermi e orari irregolari alterano l’equilibrio e possono scatenare insonnia, irritabilità, calo dell’umore, aumento dell’appetito serale, affaticamento cronico e ridotta capacità di concentrazione.
Anche il ciclo delle stagioni svolge un ruolo negli equilibri fisiologici perché la durata del giorno influenza la produzione di melatonina, il metabolismo e la vulnerabilità a disturbi dell’umore come la depressione stagionali.
Studi recenti su luce, buio e benessere
Negli ultimi anni diversi studi hanno indagato la relazione tra esposizione alla luce e benessere valutando come i ritmi circadiani influenzino il sonno, l’umore, il metabolismo e la risposta immunitaria.
Per citarne alcuni, una ricerca del 2021 ha mostrato che una ridotta esposizione alla luce naturale quotidiana è associata a peggioramenti di umore e sonno e una meta-analisi del 2020 sui lavoratori notturni ha evidenziato un aumento del rischio di depressione e disturbi metabolici quando il ritmo sonno-veglia è disallineato.
Uno studio del 2023 ha invece mostrato un’alta esposizione alla luce diurna e una ridotta esposizione notturna ha meno probabilità di sviluppare disturbi psichici, mentre l’esposizione notturna elevata risulta un fattore di rischio.
L’esposizione alla luce artificiale nelle ore notturne interferisce con la produzione di melatonina compromettendo la qualità del sonno e aumentando rischi correlati a stress, metabolismo alterato, aumento di peso e disturbi dell’umore.
Inoltre, dormire e lavorare in orari inadeguati rispetto al ciclo luce-buio può alterare glicemia, senso della fame, utilizzo dei grassi e risposta infiammatoria. I cicli circadiani possono anche influenzare l’attività del microbiota intestinale e la risposta immunitaria, dunque l’alterazione costante del ritmo sonno-veglia potrebbe modificare la composizione microbica e aumentare l’infiammazione sistemica di basso grado.
Come adattare la quotidianità ai ritmi naturali
Riconnettersi ai ritmi naturali oggi non è semplice perché la nostra vita è scandita da orari lavorativi, impegni che si prolungano oltre il tramonto, luci artificiali accese fino a sera inoltrata e una costante esposizione agli schermi che prolunga il giorno ben oltre quello reale.
L’ideale sarebbe svegliarsi con la luce del mattino, concentrare il lavoro e altre attività durante le ore di luce e rallentare naturalmente quando fa buio. Anche per quanto riguarda l’alimentazione, sarebbe preferibile cenare quando c’è ancora un residuo di luce, per evitare di sovraccaricare il sistema digerente nelle ore serali e disturbare il sonno e il recupero.
Nella pratica, però, la realtà moderna è molto diversa perché turni, lavori d’ufficio, studio serale e abitudini sociali rendono quasi impossibile seguire il ritmo naturale del sole.
Per questo, più che aspirare a un ritorno totale all’antico, può essere utile introdurre piccoli adattamenti come ad esempio esporsi alla luce naturale al mattino quando possibile, ridurre le luci intense nelle ore serali, mantenere orari di sonno costanti anche nei giorni liberi e concedersi dei momenti all’aperto durante la giornata.
Questi piccoli gesti avvicinano le nostre abitudini alla fisiologia e possono aiutare l’orologio interno a rimanere più stabile nonostante le richieste della vita moderna.