Articolo

Gli smalti semipermanenti sono sicuri?

Gli smalti semipermanenti sono molto di moda. Alzi la mano chi non ha mai avuto la tentazione di provarli almeno una volta. Ma… siamo certe che siano innocui?

Gli smalti semipermanenti sono sicuri?

Gli smalti semipermanenti sono bellissimi: colorati, divertenti, versatili, duraturi, lucidi...  e molto meno aggressivi di una ricostruzione in gel.

Dopo averli provati è difficile rinunciarvi. Che male può fare uno smalto? E invece, purtroppo, questi smalti hanno qualche difetto tant’è che l’American Academy of Dermatology, la più importante organizzazione americana di dermatologia, ha recentemente posto l’accento sui rischi correlati al loro utilizzo, fornendo anche alcuni consigli.

 

Quali sarebbero i rischi degli smalti semipermanenti?

Per fissare lo smalto occorre mettere le mani sotto una lampada che emette raggi Uva. E i raggi Uva, si sa, sono tra i nemici più temibili della pelle. Certo, nella procedura per fissare gli smalti semipermanenti, il tempo di esposizione è breve, ma le radiazioni sono piuttosto intense.

Anche se i raggi Uva non bruciano la pelle come i raggi Uvb, le radiazioni Uva sono responsabili di fotoinvecchiamento che, nella pratica, si traduce nella comparsa di rughe, macchie cutanee, capillari visibili. Il rischio peggiore, però, è quello di sviluppare un tumore della pelle anche se tale rischio, nel caso specifico, sembra essere limitato e comunque legato alla frequenza delle esposizioni.

Esistono lampade con caratteristiche molto diverse tra loro ma tutte sono potenzialmente dannose, pure quella a Led, ritenute erroneamente più sicure, in quanto anch’esse emettono raggi UV.

E i rischi non finiscono qua.

 

Leggi anche Cosmetici per le mani >>

 

Ti sei mai chiesta cosa contiene uno smalto semipermanente? Per esempio, nell’INCI ci possono essere idrochinone e monometiletere, due ingredienti inseriti nella lista europea delle sostanze potenzialmente pericolose il cui uso è consentito, entro limiti precisi, solo nei prodotti professionali.

Simili sostanze non sono ammesse nei cosmetici di uso comune per la scarsa sicurezza nell’impiego ma, purtroppo, nel caso degli smalti semipermanenti, il fai da te è sempre più diffuso.

Infine il remover, il particolare solvente utilizzato per rimuovere lo smalto semipermanente, è più aggressivo di un comune acetone. E, comunque, al di là del prodotto in sé, la stessa tecnica di rimozione è più aggressiva, rispetto a quella dei comuni smalti.

Uno dei rischi principali è creare uno scollamento tra lamina e letto ungueale, favorendo così la comparsa di infezioni batteriche e/o micosi delle unghie.

 

Che fare? Bisogna quindi rinunciare allo smalto semipermanente?

Non è necessario rinunciare del tutto. Basta essere consapevoli dei rischi e prendere le dovute precauzioni. Per esempio l’American Academy of Dermatology consiglia di indossare un paio di guanti senza dita durante l’esposizione e di non ricorrere troppo spesso a questi smalti.

Senza creare allarmismi, l’importante è porsi qualche domanda quando si decide di seguire una moda, specie se prevede l’applicazione di prodotti chimici sul proprio corpo e l’impiego di radiazioni. Conoscere; per poter scegliere consapevolmente.

Per esempio, nel caso degli smalti semipermanenti, è consigliabile fare pause tra un’applicazione e un’altra, lasciando l’unghia libera; reidratarla e curarla con prodotti adeguati, ponendo attenzione anche alla salute delle cuticole e dalla pelle circostante.

È infine consigliabile affidarsi sempre alle mani di estetiste esperte sia per l’applicazione sia per la rimozione di smalti semipermanenti. Il fai da te è da evitare.

 

Leggi anche Oli essenziali per la bellezza delle mani >>