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Prurito in gravidanza: cause e rimedi

Il prurito in gravidanza è piuttosto frequente: quando si tratta di un semplice adattamento cutaneo alle trasformazioni del corpo è possibile alleviarlo con semplici rimedi naturali.

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©Alena Ozerova / 123rf.com

Durante la gravidanza il corpo modifica le proprie forme, la carica ormonale è di intensità e composizione molto diversa e il pH della pelle subisce alterazioni.

 

Questi grandi e piccoli cambiamenti possono portare alcuni disturbi, alcuni dei quali si protraggono nel tempo altri durano per pochi giorni, altri ancora si presentano ad intermittenza. Il prurito in gravidanza è una di queste eventualità.

 

Manifestazioni del prurito in gravidanza

Cause del prurito in gravidanza

Rimedi del prurito in gravidanza

 

Manifestazioni del prurito in gravidanza 

Generalmente le aree colpite da prurito sono quelle che subiscono cambiamenti: la pancia, le cosce, il seno. Si tratta di un prurito che si manifesta intorno al quinto o sesto mese e può protrarsi fino al momento del parto. Non si tratta di una condizione costante, si presenta di tanto in tanto e l’acme può portare a grattarsi in maniera molto intensa.

Anche il prurito intimo può manifestarsi facilmente per sensibilizzazione della parte dovuta al cambiamento di pH, con un indebolimento delle difese della flora vaginale.

 

Cause del prurito in gravidanza

Le cause scatenanti il prurito in gravidanza sono di varia natura. I tessuti che si adattano all’aumento delle dimensioni spesso non sono sufficientemente idratati, la loro progressiva estensione per il cambiamento di volume può portare a prurito.

 

La secchezza della pelle è spesso dovuta ai cambiamenti ormonali, i livelli di estrogeni portano a un impoverimento dell’elasticità e a fenomeni di ritenzione idrica. 

 

La crescita del feto può determinare alcuni disturbi di carattere temporaneo al sistema epato-biliare, a volte di entità minima, altre con coinvolgimenti che necessitano di un intervento di natura farmacologica, come la colestasi gravidica, che vede un rialzo delle transaminasi, un eccesso di bile e la possibile comparsa di ittero. In questo caso il prurito è molto intenso e a volte evolve in una forma di orticaria.

 

Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante nella comparsa di prurito in gravidanza. Alcuni alimenti infatti possono risultare di difficile tolleranza in questa nuova condizione e appesantire le funzioni epatiche con conseguente sfogo cutaneo.

 

Rimedi contro il prurito in gravidanza

La prima raccomandazione è quella di consumare una corretta quota d’acqua quotidiana per idratare l’organismo in maniera opportuna. A volte può essere difficile bere in abbondanza per possibili sensi di nausea, ma sorseggiare spesso nell’arco della giornata può essere utile.

Alimenti ricchi di tocoferolo, vitamina E aiutano ad arricchire i tessuti e a renderli elastici. Quindi si a mandorle, pistacchi, nocciole, merluzzo, trota, alici, olive verdi, spinaci, carote, patate, olio di semi di girasole.

La pelle può trarre gran giovamento dal prurito con l’applicazione di olio di germe di grano, altamente idratante e nutriente, in grado di sedare prurito ed orticaria, dall’effetto riepitelizzante in caso di desquamazioni.
L’olio di mandorle dolci e di iperico sono unguenti lenitivi, che calmano prurito, rossore, utili in caso di secchezza della pelle e formazione di smagliature.

In caso di pruriti insopportabili è utile l’applicazione di amido di riso, rinfrescante, decongestionante che calma rush cutanei e dona sollievo.
 

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