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Quale acqua bere?

"Chiare, fresche, dolci acque". Sì, ma quali? Come scegliere l'acqua da bere, nel ginepraio di offerte: in bottiglia, filtrate, ionizzate. E la semplice acqua del rubinetto?

 Quale acqua bere?

È facile vedrai, come bere un bicchiere d’acqua”. Quante volte lo abbiamo detto o sentito dire?

Invece non è sempre facile bere l’acqua, soprattutto nella scelta.

Siamo circondati da pubblicità di ogni tipo: per bere l’acqua della plin-plin, per bere l’acqua dove una particella soffre di solitudine, per bere l’acqua dei passerotti… Sono davvero solo queste le alternative?

E se scegliessimo quella del rubinetto? Servono dei filtri? Quali? Vediamo di sbrogliare la matassa. O almeno proviamoci.

 

Le acque correnti

In tanti la chiamano “acqua del Sindaco” o “quella del Drago verde”: è l’acqua che esce dai nostri rubinetti di casa.

Ha fatto un lungo viaggio dalle nuvole al terreno, raccogliendo i composti su di esso posati, per poi percolare nelle falde acquifere e da lì negli acquedotti e nelle delle centrali di trattamento delle acque.

Il trattamento cui va incontro è complesso, volto ad eliminare tutti gli inquinanti che l’acqua ha trovato lungo il suo percorso; le fasi del trattamento sono la filtrazione, che elimina le impurità in sospensione, e la potabilizzazione, in genere con una clorazione che uccide i batteri.

La paghiamo, certo, ma poco (circa 60 centesimi per 1000 litri!). La sprechiamo, troppo spesso. La beviamo? Quasi mai. Perché? Non siamo sicuri, forse.

Ecco in sintesi le caratteristiche dell’acqua corrente che abbiamo in casa:

  • Immediatamente disponibile
  • Subisce trattamenti obbligatori
  • Subisce controlli frequenti: tra le 4 e le 12 volte l’anno
  • A Km zero, quindi ecologica
  • Economica (circa 60 centesimi per 1000 litri!)

 

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Le acque in bottiglia

Sono quelle che conosciamo meglio, anche se non tutte sono uguali, e non solo per le etichette e bottiglie di colore differente.

Le acque imbottigliate si definiscono “acque minerali” ovvero, secondo la legge, “acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari ed, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute”.

Le proprietà delle acque minerali dipendono dalla loro fonte, ovvero dai sali minerali che hanno incontrato nel loro cammino, in base ai quali sono classificate come:

  1. Minimamente mineralizzate: il contenuto di sali minerali (residuo fisso) è inferiore a 50 milligrammi per litro; povere di sali minerali, possono favorire la diuresi;
  2. Oligominerali: il contenuto di sali minerali (residuo fisso) non è superiore ai 500 milligrammi per litro; sono adatte al consumo quotidiano;
  3. Minerali: il residuo fisso è compreso tra 500 e 1000 milligrammi (1 g) per litro. Non devono essere bevute in quantità eccessive (al massimo un litro al giorno e non tutti i giorni), alternandole con acqua oligominerale. Hanno benefici salutari diversi a seconda del tipo di sostanze in esse presenti (calcio, zolfo, ferro, magnesio, bicarbonato…);
  4. Ricche di sali minerali: il residuo fisso è oltre 1500 milligrammi (un grammo e mezzo) per litro. Devono essere bevute solo a scopo curativo e su consiglio del medico.

Ecco le caratteristiche generali delle acque minerali:

  • provengono da sorgenti o falde sotterranee,
  • sono batteriologicamente pure all’origine,
  • hanno composizione chimica e caratteristiche costanti,
  • devono essere imbottigliate in prossimità della sorgente
  • sono controllate alla sorgente e in ogni fase del ciclo produttivo;
  • subiscono dei procedimenti di imbottigliamento, stoccaggio, trasporto.

 

Le acque correnti filtrate

Nell’acqua del nostro rubinetto, a seconda della zona, ci possono essere tracce di calcare o di cloro – sempre entro i limiti previsti – che però non coincidono propriamente coi nostri gusti.

Si può scegliere di berla così com’è oppure di filtrarla in differenti modi, eliminando il calcare in eccesso.

Ecco alcune tipologie di filtri per l’acqua corrente:

  • Caraffe con filtro: vanno bene per filtrare piccole quantità di acqua; hanno costi contenuti e non hanno il problema dell’installazione. Alcuni filtri sono lenti, tendono a intasarsi e hanno durata limitata nel tempo;
  • Filtri sul rubinetto: per filtrare acqua da bere e per cucinare. Sono di facile installazione e permettono di passare da acqua filtrata a non filtrata e viceversa. Questo tipo di filtri non è applicabile su tutti i rubinetti e può rallentare il flusso dell’acqua;
  • Filtri sotto il lavandino: permettono di filtrare grandi quantità di acqua senza eccessivi ingombri. Occupano lo spazio sotto il lavandino e richiedono modifiche delle tubature.
  • Filtri da piano cucina: filtrano grandi quantità di acqua senza modificare le tubature; è più difficile che si intasino rispetto alle caraffe o ai filtri sui rubinetti. Possono essere d’ingombro sul piano cucina.
  • Filtri per tutta la casa: l’installazione va effettuata da professionisti; rimuovono da tutta l‘acqua di casa ruggine e cloro ed eventuali altri depositi, anche se non tutti i metalli pericolosi eventualmente presenti. Sono di lunga durata.

 

Acque correnti: l’osmosi inversa

Un discorso a parte meritano i filtri a osmosi inversa. Per il loro utilizzo è prevista la modifica di alcune tubature e l’installazione di un apposito strumento sotto il lavandino: in esso l‘acqua corrente passerà attraverso una speciale membrana che effettua la rimozione di particelle e sostanze contaminanti.

I filtri a osmosi inversa devono essere periodicamente disinfettati, igienizzati e sostituiti con cadenze precise; funzionano con lentezza, occupano parecchio spazio e sprecano da 3 ai 5 litri d’acqua per ogni litro filtrato.

Alcuni depuratori a osmosi inversa aggiungono ioni all’acqua per renderla alcalina: si parla di acqua ionizzata, che si ottiene anche mediante strumenti appositi (ionizzatori) da applicare ai rubinetti o su filtri preesistenti.

Ci sono varie controversie sugli effetti benefici dell’acqua alcalina, che ci limitiamo ad elencare sommariamente:

  • contrastare l’acidità del corpo,
  • migliorare la salute dell’intestino,
  • aumentare l’efficacia degli antiossidanti.

 

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