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Cereali non comuni: miglio panìco e riso nero

Nonostante i nomi, a ben vedere non si tratta né di un miglio né di un riso... ma poco importa, l'importante è fare la conoscenza di questi due cereali proposti per essere inseriti tra i superfood.

Cereali non comuni: miglio panìco e riso nero

I cereali sono visti come uno dei cibi più importanti per il genere umano e sono legati al passaggio chiave nell’evoluzione da nomadismo a sedentarietà, con l’avvento dell’agricoltura che è stato il primo mattone base della sociologia urbana e quindi della civiltà.

Oltre a ricoprire questo ruolo storico, i cereali uno dei cibi primari in tutto il mondo, di facile coltivazione, altamente nutritivi ed energetici grazie all’alto contenuti di amidi, e facilmente conservabili e lavorabili per creare farine e quindi pani, gallette, polente, paste, sfoglie, eccetera.

Generalmente si considerano cereali, che non rappresenta comunque un nome botanico, i semi delle piante appartenenti alle Graminaceae (o Poaceae), ai quali volendo si aggiungono gli pseudocereali, ovvero Amarantaceae, Polygonaceae e Chenopodiaceae.

Fra i molti differenti tipi di cereali più comuni, andremo in questo articolo a conoscerne più da vicino due in particolare: un miglio e un riso meno noti e per questo molto interessanti; infatti molti disturbi di epoca moderna come la celiachia sono legati non solo ad un abuso di cereali, troppo presenti nella nostra alimentazione, ma anche ad una scarsa varietà, spesso limitata a frumento, mais e riso.

 

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Il miglio panìco tra i cereali non comuni

Cominciamo col dire che pur essendo incluso tra i migli, il miglio panìco non è, in realtà, un vero e proprio miglio. Il miglio infatti rappresenta un gruppo di cereali del genere Panicum, originario della steppe dell’Asia Centrale, tra la Cina e il Caucaso.

Il panìco proprieamente detto risponde al nome scientifico di Setaria italiaca ed in effetti somiglia molto al miglio, venendo chiamato infatti anche coda di volpe in molte lingue, come tradizionalmente avveniva in Italia, o panìco, nome condiviso col genere del miglio e che deriva dalla parola latina per “pannocchia”. Infatti i semi sono raccolti in piccole pannocchie che ricordano la forma della coda di una volpe.

Proviene dalle valli remote tra Cina e India, e viene impiegato sia per l’alimentazione umana che per quella animale sia da remota antichità, infatti è la prima specie di miglio mai coltivata.

Perché è interessante? Anzitutto è privo di glutine ed è ideale nelle diete di chi vuol perdere peso; i suoi particolari carboidrati non provocano impennate nei livelli di zucchero nel sangue ma vengono rilasciati molto lentamente; è ricco di ferro, rame e fibre. In genere viene usato per tenere alto il livello del sistema immunitario.

 

Il riso nero tra i cereali non comuni

Il riso nero lungo chiamato Zizania acquatica è originario delle aree a metà tra gli USA e il Canada, ovvero l’area dei Grandi Laghi.

Prende il nome di zizania, conosciuto anche nella bibbia, con cui i greci chiamavano delle graminacee minori che crescevano assieme al loro grano. Storicamente veniva raccolto passandovi accanto con le canoe a battendolo coi remi, ma solo a metà del secolo scorso è iniziata la sua commercializzazione e diffusione.

Come nel caso del panìco col miglio, anche il riso nero o zizania acquatica non è in realtà legato al riso asiatico vero e proprio, appartenente al genere Oryza.

I motivi per cui dovremmo introdurre riso nero nella nostra dieta sono evidenti: alto livello di proteine (secondo solo all’avena), e dell’amminoacido lisina, fondamentale per la vita umana e non sintetizzabile; inoltre è ricco di fibra alimentare e povero in grassi; ricco di zinco, manganese, fosforo e vitamina B6.

Assieme alla quinoa è considerato una delle più gustose alternative ai comuni cereali, per via della consistenza facile da masticare e del retrogusto nocciolato.

Un suo consumo regolare dimostra di poter prevenire diabete di tipo 2 e problemi di tipo cardiovascolare.

 

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