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Il tarassaco in cucina

Il tarassaco è un'erba dalle numerose proprietà benefiche che possiamo veder crescere spontaneamente in Italia. Andiamo a conoscere il tarassaco e come valorizzarlo in cucina.

Il tarassaco in cucina

Il tarassaco è un’erba spontanea che cresce un po' in tutta Italia ed è conosciuta con molti nomi popolari come piscialetto, soffione, dente di leone, cicoria dei prati e dente di cane.

Il suo nome botanico è Taraxacum officinale e appartiene alla famiglia delle asteracee o compositee come la margherita. Le sue foglie sono di colore verde scuro e a volte presentano delle linee rossastre, la forma è lanceolata con lobi ben incisi che ricordano, appunto, i denti di leone.

Il suo fiore è un'infiorescenza sferica di colore giallo intenso facilmente riconoscibile nei prati e successivamente si trasforma in un frutto composto da semi conosciuto come soffione.

La sua radice è a fittone e aiuta il drenaggio del terreno smuovendo con la sua crescita i terreni più duri e preparando così il suolo per la crescita di altre erbe e piante.

Il tarassaco è un'erba molto comune che possiamo sicuramente trovare anche nel nostro giardino ed è facile da riconoascere, ma nel caso non fossimo esperti - e soprattutto se non conosciamo lo stato di inquinamento del terreno - è meglio comprare il tarassaco.

Il tarassaco può essere acquistato nei mercati contadini oppure presso aziende agricole che raccolgono e vendono piante spontanee per misticanze.

 

Come cucinare e come si mangia il tarassaco

Il tarassaco è un erba utilizzata in cucina si dai tempi antichi in molte ricette contadini e tradizionali d’Italia. Il tarassaco viene consumato in tutte le sue parti: la radice per fare una specie di caffè, il fiore per preparazioni dolci come marmellate e gelatine e le sue foglie sono usate alla stregua degli spinaci sia crudi che cotti in insalate o per contorni e ripieni di torte salate.

 

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La radice di tarassaco

La radice di tarassaco, in modo simile alla carota, può essere raccolta, pulita e pelata per poi essere tagliata finemente a jiulienne o grattugiata in insalata utilizzandola così a crudo oppure cotta per altre ricette come ripieno, ad esempio, in torte salate.

Il suo sapore è particolarmente amaro, è quindi importante saper inserire questa radice nelle giuste dosi e associarla con altri ingredienti vegetali in buone combinazioni.

 

Il fiore di tarassaco

I fiori di tarassaco possono essere usati sia sbocciati che ancora in boccio. I fiori ancora chiusi sono ottimi messi sotto sale nello stesso modo in cui prepariamo i capperi e il risultato è altrettando delizioso.

Inoltre, possono essere utilizzati per arricchire le preparazioni di sughi, di stufati o di frittate dando quel gusto particolare che riesce a stupire.

I fiori, invece, già sbocciati sono ottimi per dare colore nelle insalatone miste di verdure ma anche per decorare risotti o altri piatti. Il loro uso può essere a crudo, appunto, per donare colore ma anche cotto per dare consistenza e sapore a ripieni e altre ricette.

I fiori sono utilizzati anche per la preparazione della confettura di tarassaco che è una marmellata veramente unica da provare con un buon pane tostato casereccio.

Se ci stiamo chiedendo quando fiorisce il tarassaco per raccoglierlo e utilizzarlo in cucina, in realtà il fiore di tarassaco è presente dalla primissima primavera sino a tardo autunno: questa pianta continua a crescere, svilupparsi e riprodursi per tutto l’anno e saltando in inverno il suo ciclo si ferma per ripartire subito dopo il gelo con le prime foglie che tornano a spuntare.

 

Le foglie di tarassaco

Le foglie di tarassaco sono simili al radicchio, anche se di colore verde e il sapore è altrettanto amaro. Vengono raccolte dalla fine dell’inverno quando il gelo e la neve si sono ritirate e le foglioline cominciano a crescere nel inizio primavera. Per tutta estate e in autunno le foglie di tarassaco possono essere raccolte e utilizzate crude o cotte.

Le giovani foglie di tarassaco sono più tenere e vengono utilizzate crude mente quelle più grandi possono essere più coriace e quindi meglio cuocerle.

L’utilizzo crudo è simile a quello del radicchio quindi basterà lavare e tagliare le foglie di tarassaco per poi associarle con altre erbe di campo o altre insalate e verdure miste crude come finocchi, pomodori, carote o sedano.

Ottime insalatone possono essere fatte con l’uso del tarassaco e l’aggiunta di succo di limone aiuta anche l’assorbimento del prezioso ferro di cui sono molto ricche.

Inoltre, le foglie di tarassaco sono indicate per fare i ripieni di tortelli, polpette, saccottini o torte salate - ma sempre in associazione ad altre verdure - dato il loro amaro sapore.

Alcune ricette vedono le foglie di tarassaco utilizzate per fare la pasta verde e persino per qualche sugo di accompagnamento a primi e secondi piatti.

 

Il tarassaco come rimedio

Il tarassaco possiede inoltre ottime proprietà salutari, in particolare questa pianta è amica del nostro fegato perché ha proprietà epatoprotettive e favorisce la funzionalità depurativa appunto del fegato.

Il tarassaco viene venduto come rimedio naturale in forma di tintura madre da assumere in gocce oppure in forma di tisana da preparare in bevanda da bere durante il giorno.

Il tarassaco ha un sapore amaro che aiuta proprio nei processi di depurazione e detossificazione del nostro organismo e viene spesso consigliato nei cambi di stagione per ripulire il corpo dalle sostanze stagnanti e lente.

Dal mese di marzo possiamo assumere il tarassaco proprio perché è il momento migliore dato che siamo nel periodo delle “pulizie di primavera” ma anche in autunno può essere di aiuto assumere il tarassaco sempre per poter supportare il lavoro di detossificazione del fegato.

Persino dopo le feste di Natale o altri momenti del anno in cui magari quando esageriamo tra cenoni e banchetti è bene aiutare il nostro corpo a pulirsi e alleggerirsi del superfluo.

 

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Foto:  Inga Tihonova /123rf.com