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Allungamento muscolare, ovvero cercare la felicità

Allungare i muscoli vuol dire assicurarsi una garanzia sullo stato di umore, sulla flessibilità, sull’igiene della mente. Quanto lo stretching è importante sia per l’irrorazione delle ossa che per la pace del cuore

Allungamento muscolare, ovvero cercare la felicità

Qualche tempo fa mi trovavo in compagnia di una persona che ha praticato per anni sport a livello agonistico, in particolare la corsa. Parlavamo della “dipendenza” che dà una certa disciplina, un certo spingere il pedale finché si può. Non so se vi è mai capitato di fare uno sport anche in gioventù a livello agonistico: costanza, sudore, un lieve disinteresse per il resto, un sano distacco da ciò che in molti sensi non è nutriente. La felicità di avere obiettivi che salgono gradualmente.

In particolare, con l'amico ex podista abbiamo avuto modo di affrontare una domanda semplice: qual è l’età in cui si dovrebbe abbandonare lo sport a livello agonistico? Lui è alla soglia dei 60 e sta molto male quando il fisico prova a comunicargli che forse 50 minuti di corsa ogni giorno sono da rivedere. Alla base c’è una non accettazione delle cose per quello che sono. Semplicemente per quello che sono. E non sto parlando solo dell’assottigliarsi della cartilagini. Molti terapeuti, medici con apertura mentale, massaggiatori, scienziati stanno mettendo in rilievo quanto, dopo una certa età, sia utile sia mantenere una muscolatura potenziata.

Mi permetto di aggiungere che quanto più questo lavoro sulla muscolatura è anche interno, tanto meglio è: il mantenimento andrebbe fatto "sposare" con un centro “metafisico” che permetta di osservarsi, osservare, avere pazienza e onestà con se stessi, non giudicare, gestire le emozioni, abbattere la paura con la disciplina. Dico “metafisico” perché mi pare che questo centro stia proprio al confine tra ciò che è energetico e materiale. Mantenere muscolatura e avere ascolto, attenzione.   

 

Sviluppare amore per i muscoli

Ma torniamo alla questione della sospensione da attività agonistiche dopo una certa età e riprendiamo il discorso da potenti alleati da non sottovalutare: i muscoli.

“Se abbiamo una muscolatura adeguata e disponiamo di ossigeno a sufficienza, possiamo bruciare completamente i grassi trasformandoli in acqua e anidride carbonica. Ciò significa che se la nostra massa muscolare è a posto non corriamo il rischio di subire danni a causa dei grassi.” così scrive Shigeo Haruyama nell’illuminante “La rivoluzione della salute”. L’azione congiunta di cuore e muscoli mantiene la circolazione attiva.  

Non è un caso che questo straordinario medico giapponese, cresciuto in una famiglia di profondi conoscitori di tecniche orientali come la moxa e lo shiatsu, dal 1987 proponga ai suoi pazienti la costante tripletta: alimentazione, meditazione, movimento. Scriverò un articolo apposito al riguardo, ma per ora ci basta sapere che Haruyama è assolutamente contrario a sforzi eccessivi per il corpo oltre i 25 anni. L'allenamento eccessivo infatti comporta svantaggi ed è invece necessario praticare lo stretching.

Pensiamo di usare tutti i muscoli, ma non è così e lo stretching ci aiuta a chiamare in causa anche quelli che trascuriamo. Nei muscoli ci sono le fibre miotoniche collegate al talamo ottico nel cervello. Allungare i muscoli inoltre stimola l'irrorazione delle ossa: nelle ossa fluisce una maggiore quantità di sangue e ciò rallenta l'invecchiamento. Va da sé che lo stretching è l'arma più efficace contro l'osteoporosi, insieme all'alimentazione.

 

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Quando, come e perché allungarsi 

Qual è il momento giusto per allungare i muscoli? Non ce n'è uno solo:

  • dolcemente, la mattina prima che la giornata cominci;
  • anche in sede di lavoro, per diminuire la tensione, mantenere intimità con se stessi;
  • dopo una lunga fase passata in stazione eretta o da seduti;
  • quando si vuole fare spazio nella mente;
  • dopo l'attività fisica leggermente più intensa; 

Il primo fattore che influenza la qualità dell'allungamento è la respirazione. Lenta, ritmica, consapevole. Non andate in apnea, usate il respiro come un buon metodo di verifica per quanto gentili e attenti siete verso voi stessi in fase di lavoro. Questo significa che se la vostra modalità di respiro naturale è inibita, state agendo poco naturalmente, state producendo sforzo inutile. Dovete dunque andare a diminuire la tensione finché il respiro non torna naturale.

Non dovete allungarvi oltre le possibilità, perché altrimenti andate a creare microscopici strappi muscolari, dannegiate le fibre. Iniziate con le tensioni facili e di sviluppo. Non dovete sentire dolore. Non crediate che forzandovi avanzerete. Avanzerete con gradualità e costanza. 

Se praticate allungamento muscolare costante, il corpo imparerà a rilassarsi. Ne guadagnerete anche in coordinazione. La capacità di movimento verrà ampliata. Attività più impegnative come la corsa, il tennis, il ciclismo o il nuoto saranno facilitate. Svilupperete la consapevolezza del corpo. Allenterete il controllo della mente sul corpo. Favorirete la circolazione del sangue. Starete bene.

 

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Nel video, qualche esercizio semplice di stretching