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Tendenze wellness 2025: quali pratiche naturali stanno emergendo?

Il concetto di benessere si evolve continuamente, adattandosi ai mutamenti culturali, sociali e tecnologici. Nel 2025 si sta assistendo a un’accelerazione di alcune tendenze già in atto, ma anche a un ritorno sorprendente verso la semplicità e la dimensione collettiva del prendersi cura di sé. Ecco una panoramica delle direttrici principali che stanno ridefinendo il mondo del wellness.

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©Foto di Ross Helen iStock

 

I nuovi bisogni di benessere


Il post-pandemia ha portato in dote una trasformazione profonda del modo in cui percepiamo il benessere.
Oggi il wellness non è più solo cura del corpo, ma un equilibrio tra salute mentale, sostenibilità, relazioni autentiche e gestione consapevole delle tecnologie.

Sempre più persone cercano esperienze personalizzate, che li aiutino a rallentare, ritrovare lucidità mentale e riconnettersi al proprio corpo in modo non performativo. Non si tratta più semplicemente di apparire in
forma, ma di sentirsi in equilibrio.

 

Le tecniche più in crescita: microdosing, biohacking, sonno profondo


Sul fronte delle tecniche, il 2025 segna il consolidamento di pratiche innovative che combinano neuroscienze, farmacologia dolce e auto-monitoraggio. Tre su tutte stanno guadagnando popolarità:

  • Microdosing: l’assunzione a dosi infinitesimali di sostanze come psilocibina o LSD sta attirando l’attenzione in quanto pare abbia effetti positivi sulla salute mentale. Sebbene i benefici dichiarati riguardano la flessibilità cognitiva, l’aumento della creatività, un miglioramento dell’umore e della gestione dell’ansia, oltre ad una riduzione dei sintomi depressivi, le prove scientifiche rimangono al momento molto limitate.
     
  • Biohacking: consiste, come suggerisce il nome, nell’“hackerare” la propria biologia. Si tratta essenzialmente della pratica di modificare la propria chimica e fisiologia attraverso la scienza, l'auto-sperimentazione e l'apprendimento per aumentare le proprie capacità cognitive e fisiche, e così aumentare il livello di energia e rafforzare il corpo. Se alcune tecniche di biohacking possono sembrare estreme, in verità forme come la meditazione e il digiuno intermittente sono ormai collaudate nel tempo e sono in grado di dare al proprio corpo l’energia, la salute e la resilienza di cui ha bisogno.
     
  • Sonno profondo: la connessione, ormai ampiamente provata, tra qualità/quantità del sonno e salute generale, sta portando a creare soluzioni volte a combattere lo stress, promuovere il benessere e contrastare il declino cognitivo. Un numero sempre crescente di centri benessere e spa sviluppano pacchetti innovativi dedicati all’ottimizzazione del riposo, inteso come elemento essenziale di una vita più sana ed equilibrata: dai ritiri del sonno o sleep retreat - comprensivi di valutazioni personalizzate e trattamenti olistici - alle meditazioni guidate, dai materassi intelligenti ai dispositivi indossabili, l’attenzione al miglioramento della salute del sonno è più forte che mai.

 

Ritorno alla semplicità: il naturalismo post-digitale


Parallelamente alla spinta tecnologica che attrae gli adulti di una certa età, cresce un movimento opposto ma complementare: il naturalismo post-digitale. Dopo anni di connessione continua, emerge il desiderio di
ritrovare una relazione più autentica con la natura, il corpo e i ritmi lenti. Un ritorno per il benessere alla modalità analogica per curare l’indigestione digitale da cui sono investiti GenZ e Millennials, ovvero coloro che digitali ci sono nati.
 

La riscoperta di tecnologie retrò, vecchi hobby e laboratori di artigianato


Il wellness analogico include tutta una serie di attività ritenute desuete ormai da tempo, che vengono recuperate come novità rivoluzionarie da chi non le ha mai vissute. Alla base ovviamente la necessità di disintossicarsi dalla dipendenza dai dispositivi digitali e da un mondo cronicamente online, per ritrovare la vera connessione, con se stessi e con gli altri. Si parla di “tecnologia retrò”, che permette di staccare la spina, sia metaforicamente che nella realtà, soprattutto in supporto ad una sempre più ricercata necessità
di salute mentale: ecco dunque che per il tempo libero ritornano i vecchi hobby, corsi di ceramica sociale, modellazione dell’argilla, calligrafia, i club di videogiochi old school (ma si riscoprono sempre più anche le
macchine fotografiche a pellicola, le vecchie polaroid, i dischi di vinile, le vecchie macchine da scrivere), i laboratori si trasformano in luoghi in cui l’artigianato diventa il nuovo strumento di benessere. Anche nutrire il proprio benessere intellettuale è tornato di moda con i vecchi salotti di lettura e musica dal vivo.


Ritorno alla natura


Fondamentale anche il ritorno alla natura, ricercata sempre più spesso in concomitanza con soggiorni vacanzieri: si moltiplicano i ritiri digitali, gli chalet immersi nei boschi, senza collegamento internet (e a volte anche senza elettricità, per recuperare i ritmi naturali con la luce del sole). Sta diventando sempre più frequente anche la ricerca di spazi verdi a pochi passi dalle città per praticare esperienze di silvoterapia o di camminata meditativa o nella biodiversità, o semplicemente sport all’aria aperta, ma
anche le pratiche “silenziose” come il respiro consapevole o la cura delle piante senza doversi necessariamente allontanare dalla propria casa. Ancora in tema di viaggi: sempre più persone apprezzano il cosiddetto “wellness on the line”, ovvero viaggiare in treno o in crociera, per recuperare ritmi più lenti e rilassati, e godersi il panorama. Ancora via libera ad hammam e saune magari con rituali Aufguss, a bagni rilassanti e rituali del mattino e della sera per ritrovare il proprio centro.

 

Benessere relazionale e comunitario


Una ulteriore consapevolezza che ci ha lasciato la pandemia è quella dell’importanza e ricchezza delle relazioni sociali, vera ed autentica fonte di benessere: anche gli scienziati ormai insistono sulla evidenza che
stare bene non può prescindere dalla qualità dei legami umani, al pari della sana alimentazione, dell’attività fisica e della qualità del sonno. La solitudine cronica è considerata una nuova emergenza sanitaria, ed il
wellness inizia a offrire esperienze comunitarie: cerchi di ascolto, gruppi di meditazione, laboratori corporei e cene consapevoli.


La tendenza si riflette anche nei nuovi spazi ibridi che uniscono co-living, coworking e wellness hub. Luoghi dove si può lavorare, allenarsi, riposare e soprattutto condividere. Perché il benessere è anche empatia, supporto reciproco e senso di appartenenza.

 

Cosa aspettarsi dal mercato wellness nei prossimi anni


Il 2024 ha visto la quasi totalità dei settori legati al wellness riprendersi dalla crisi dovuta alla pandemia: basti pensare che questo mercato ha raggiunto un nuovo picco di 6,3 miliardi di dollari nel 2023 (6,03% del PIL globale) ed il Global Wellness Economy Monitor 2024 conferma la crescita e le tendenze nell’economia globale del benessere. Inoltre secondo uno studio del Global Wellness Institute è destinato a toccare i 9 miliardi di dollari entro il 2028.


Le persone chiedono trasparenza, efficacia e valori, ed il wellness dovrà quindi puntare su soluzioni personalizzate - grazie all’AI e alla genetica – ma anche sostenibilità autentica ed esperienze immersive e trasformative. Importante anche l’ibridazione tra settori: fitness, salute mentale, turismo e tecnologia si fonderanno sempre più, per un benessere sempre meno estetico e sempre più etico, sensoriale, integrato. Un viaggio interiore e collettivo, tra corpo, mente e relazioni.