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La Grecia nomina il primo ministro per il cambiamento climatico

L’ex commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis è stato nominato capo del ministero della crisi climatica e della protezione civile della Grecia, dopo che diverse parti del paese sono state devastate da incendi.

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A seguito di una disastrosa gestione degli incendi che hanno caratterizzato l’estate, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha istituito il ministero per la crisi climatica e la protezione civile e ha nominato Christos Stylianides a dirigerlo.

In qualità di nuovo ministro, Stylianides dirigerà la lotta agli incendi, i soccorsi in caso di calamità e le politiche di adattamento dovute ai cambiamenti climatici.
 

Accelerare sulla prevenzione

La decisione arriva in seguito ai peggiori incendi che il paese abbia mai conosciuto nella sua storia (e a cui sono seguite le scuse del primo ministro per la mancata prevenzione). Nei primi giorni di agosto sono stati registrati quasi 1.300 incendi: l'isola di Evia, il Peloponneso e l'Attica, dove si trova Atene, sono state le regioni più colpite.

“Le conseguenze del cambiamento climatico ci hanno preceduto e dobbiamo accelerare i grandi cambiamenti senza indugio. La prevenzione e la preparazione ai disastri naturali sono l'arma più efficace che abbiamo” è stata la prima dichiarazione di Stylianides.

“Affrontare la crisi climatica ci impone di cambiare tutto: produzione, movimento, costruzione”, ha sottolineato Mitsotakis, aggiungendo che tutte le aree bruciate sono dichiarate riforestabili. Mitsotakis ha espresso inoltre la speranza di raggiungere un accordo tra le parti per raggiungere la prima legge sul cambiamento climatico del paese.
 

Ma i piani del nuovo ministero non sono chiari

La risposta del governo al disastro di quest’estate ha mostrato tutta l’inazione della politica di fronte alla crisi climatica. I servizi di protezione delle foreste hanno budget risicati e i piani di interventi sono vulnerabili.

Il primo ministro ha annunciato un nuovo pacchetto di finanziamenti per questi servizi ed è probabile che Stylianides e il suo team avranno il compito di gestire come e dove verranno spesi questi soldi.

Ma ancora i piani del ministero non sono stati disvelati. “Nessun individuo o organizzazione chiede alla Grecia di risolvere da sola la crisi climatica. Ma un piano d'azione chiaro e conciso attraverso questo dipartimento specializzato potrebbe aprire la strada a una migliore mitigazione e soccorso in caso di catastrofe in tutta Europa” scrive la giornalista Shannon McDonagh su Euronews.
 

Le critiche sulla cittadinanza

Non mancano le critiche rivolte alla nuova nomina: dopo aver nominato Thanos Plevris, noto per le sue posizioni contrarie alla vaccinazione, a ministro della sanità (Plevris è anche il figlio del fascista Kostas, capo del Movimento 4 Agosto e uomo dei colonnelli in Italia all’epoca dello stragismo), il governo di Mitsotakis ha nominato Christos Stylianides, che però è un cittadino straniero.

L’ex commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi è, infatti, di Cipro e quindi ha dovuto ricevere la cittadinanza greca per operare.

In suo soccorso è arrivato direttamente il ministro dell’Interno Makis Voridis il quale, scavalcando leggi e regolamenti, ha dato la cittadinanza greca a Stylianides in appena 24 ore, nonostante Stylanides non abbia mai vissuto in territorio ellenico.

È stato lo stesso Voridis a cambiare la legge sulla cittadinanza rendendola più severa, sottoponendo centinaia di stranieri residenti da decenni su suolo greco a rigorosi esami pur di mantenere la cittadinanza greca.

Per questo, la nomina di un cittadino cipriota, nazionalizzato in tempi così brevi, è sembrata a molti una mossa per nulla coerente.