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Ora legale, istruzioni per l’uso

A fine Marzo 2020 si passerà dall'ora solare a quella legale, siamo pronti e ben predisposti?

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©Romans Klevcovs - 123RF

29 marzo

Il 29 Marzo 2020 alle h. 02,00 scatta l’ora legale! Si portano avanti le lancette dell’orologio e si dorme un’ora in meno ma si vive un’ora in più!

Attorno a noi in questo periodo c’è molta confusione, ansia, paura, abbiamo perso i nostri riferimenti sicuri, fatti di lavoro, amici, casa, sicurezze, ma tutti fortunatamente guardiamo al domani con speranza e ci diciamo passerà.

Il tempo è la coordinata che ora più che mai ci fornisce una direttiva, quella di andare avanti, di non fermarci e di vivere il momento nel rispetto di tutte e regole che sono necessarie.

Anche il cambio dell’ora rientra tra le regole che da sempre ci accompagnano. A fine mese passeremo dall'ora solare ad un’ora “imposta”, quella legale.

Il nostro ritmo biologico subirà qualche disagio, perché siamo esseri abitudinari e i cambiamenti necessitano di tempi fisiologici per venir assorbiti e reintegrati.

Il passaggio all’ora legale coincide sempre con l’arrivo della primavera, altro passaggio destabilizzante per il nostro organismo un po’ sopito dai ritmi invernali e il mix può dare origine a qualche difficoltà in più.

 

Gli effetti dell’ora legale

  • Si dorme un’ora in meno: in realtà non è vero, perché il computo delle ore se ci si attiene alle solite abitudini è lo stesso, ma l’orologio biologico del nostro organismo ha una percezione differente.

    La cosiddetta levataccia infatti fa la differenza anche se magari si è dormito per 7 ore. Diventa difficile svegliarsi, alzarsi, resta addosso una forzatura, un senso di stanchezza e di sonno non ristoratore.

    Cosa succede? Il nostro sonno è gestito da vari elementi, fisici, chimici, psichici. Ognuno di questi fattori può incidere in maniera preponderante e causare problematiche di insonnia.

    L’ora legale che porta un’estensione della luce solare alle nostre serate potrebbe influenzare la ghiandola epifisaria e la secrezione di melatonina, l’ormone che induce il sonno. Infatti affinchè i pinealociti dell’epifisi si attivino per convertire gli amminoacidi di triptofano in melatonina, deve esserci buio.

    Spesso il nostro organismo non sente sonno perché ancora abituato all’orario solare e si prolungano i tempi prima dell’addormentamento. Così si fatica a prender sonno e si dorme male e meno.
  • Si mangia un’ora dopo: gli orari di pranzo e cena sono posticipati rispetto all’ora solare. I tempi di digestione quindi seguono un processo leggermente differito rispetto agli orari dei ritmi circadiani e possono essere quindi non allineati alle fasi energetiche di organi e visceri coinvolti. L’organismo può risultare appesantito a livello energetico, e disturbare il sonno.
  • Si lavora un’ora in meno: ma non è vero, è solo la percezione che la giornata sfugga via, che sia già l’ora di terminare la giornata lavorativa, ma non si è finito, perché la nostra mente è stata “ingannata” e abbiamo affrontato il lavoro con flemma e stanchezza pensando che fosse comunque “presto”, ingenera ansia, fretta e porta a stanchezza e stress, in un circolo vizioso.
  • Si va a dormire un’ora prima: ore 22,30, per esempio, andiamo a dormire, ma il nostro organismo per i primi tempi registra l’orario solare, quindi 21,30 e mal si dispone a dormire.

    Come spesso capita, se non riusciamo ad addormentarci ci inquietiamo un po’ e questo ingenera produzione adrenalinica che ci desta ulteriormente.
     

Strategie per integrare l’ora legale

Quali strategie possiamo mettere in campo per contrastare gli effetti dell’ora legale per i primi tempi? Si perché poi il nostro organismo lo sappiamo, si abitua.

  1. Manteniamo gli stessi orari da orologio: andiamo a letto e alziamoci alla stessa solita ora senza procrastinare, per riprogrammare i ritmi del sonno-veglia.
  2. Assumiamo magnesio: integriamo dosi di magnesio nella nostra alimentazione per aiutare a contrastare stanchezza, sonnolenza, insonnia e di conseguenza a migliorare le performance.
  3. Alimentiamoci in modo leggero: possiamo modificare la nostra alimentazione per qualche tempo, anche in virtù di favorire la detossinazione. Riduciamo le proteine animali, introduciamo più verdure, frutta lontano dai pasti, carboidrati solo a pranzo.
  4. Muoviamoci all’aria aperta: camminare, camminare, camminare, riossigenare cuore e polmoni, assorbire la luce del sole per sollecitare la vitamina D. Molto semplicemente dedicarsi un’ora al giorno per sfogare così lo stress, veicolare l’adrenalina e dare benessere a corpo e mente è una pratica utile sempre.

 

Ora legale, perché si chiama così?

L’ora legale vanta origini molto lontane. Fu pensata e istituita per risparmiare sulle fonti di energia e sfruttare al meglio la luce del sole.


Benjamin Franklin alla fine del 700 in piena rivoluzione industriale pensò bene di sfruttare la luce del sole per favorire l’attività lavorativa, suggerendo di alzarsi prima al mattino, e di anticipare la conclusione della giornata, anche con misure coercitive come razionalizzare la dotazione di candele, proibendo la circolazione notturna, tassando addirittura le persiane.


L’adozione dell’ora legale condivisa in Europa arriva però ben più tardi, nel 1916 a firma dell’inglese William Willet per promuovere il risparmio energetico in tempo di guerra.


Ai giorni nostri vi è una gran discussione se mantenere o meno l’ora legale, poiché sono mutate le esigenze in funzione del clima. Il caldo, l’abuso di condizionatori, vanifica il senso di questo adeguamento. Rimane argomento di discussione tra i vari Paesi dell’ Unione Europea.