Intervista

Bioscrittura®, la scrittura che cura - intervista a Fulvio Fiori

Fulvio Fiori è autore di manuali ad ampia diffusione ed è voce italiana di Gregg Braden e Deepack Chopra. E' Reiki Master e insegnante di Tai Chi e Training Autogeno. Approfondiamo qui la sua Bioscrittura®, la scrittura che cura.

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©Fulvio Fiori

Chi è Fulvio Fiori

Versatile, eclettico, poliedrico Fulvio Fiori ha frequentato la comunicazione, verbale e non, in tutte le sfumature possibili.

E’ autore di bestsellers ad ampia diffusione, i suoi aFIORIsmi sono sui diari Comix, divulgati sul web, pubblicati in Usa.

Come attore e speaker è voce italiana di Gregg Braden e Deepack Chopra.

Tra i premi ricevuti il “Massimo Troisi" per la scrittura comica, il "Premio Teatro Totale" per la Drammaturgia e molti altri.

In passato agonista di karate, oggi Reiki Master e insegnante di  Tai Chi Chuan, Training Autogeno e Meditazioni Creative.

Approfondiamo la sua Bioscrittura®, la scrittura che cura.
 

Quando hai intuito che la scrittura potesse avere una funzione terapeutica?

Da adolescente, quando ero un virtuoso della chitarra, cantavo molto bene e scrivevo canzoni bruttissime! I testi erano mediocri eppure continuavo a scriverli. Ancora non lo sapevo, ma grazie alla scrittura, stavo “buttando fuori”.

Poi, intorno ai vent’anni, cominciai a scrivere poesie (come tutti!), per lo più d’amore, erano la mia ancora di salvezza dagli incontri difficili, dai distacchi dolorosi.

Solo intorno ai quarant’anni mi resi conto che tutti i miei testi, ma proprio tutti, raccontavano un mio rospo personale che non andava giù”, un punto dolente della mia vita che aveva bisogno di “essere guarito”. Ogni volta, terminato il testo, mi sentivo meglio perché il rospo era stato digerito (povero rospo!).

Avevo finalmente capito che la scrittura permette all’autore di “trasformare” le proprie emozioni.

Penso che abbia lo stesso effetto sugli spettatori e sui lettori.  Lo sapevano i greci antichi, che avevano in ogni ospedale una sala dedicata al teatro, lo sapeva Aristotele, che scriveva che le tragedie portano il pubblico alla catarsi, letteralmente "purificazione".

Dunque la scrittura è terapeutica quando usata consapevolmente per farsi del bene, come racconto in "Curarsi con la scrittura" e "Le parole che fanno bene", i primi due libri che ho scritto su questo argomento, pubblicati da TEA.
 

Come nasce la  Bioscrittura®? Quale è il metodo che hai consolidato?

Quando, intorno ai cinquant’anni, un’amica titolare di una scuola olistica mi chiese di tenere un corso di scrittura creativa, accettai con entusiasmo, anche se una parte di me protestava: “sai quanti corsi di scrittura creativa ci sono! Mi piacerebbe fare qualcosa di più… si può dare di più! (grazie a Tozzi, Morandi e Ruggeri)”.

Dentro di me era già tutto pronto e, chiarita in me l’intenzione, tutto è accaduto naturalmente, è uscito un nome, Healing Writing, un percorso dedicato alla scrittura benefica.

Oggi, il metodo ideato ormai quindici anni fa si chiama Bioscrittura® e aiuta a trovare la tecnica di scrittura migliore in uno specifico momento della vita. Scopri la tua “tecnica del momento” e avrai il risultato migliore, più in fretta e senza strani effetti collaterali.

L’autobiografia, ad esempio, presenta un rischio emotivo importante: se scrivi sempre e  solo di te, col tempo rinforzi il tuo Ego, che è il principale artefice delle nostre sofferenze.

Come Narciso, ti innamori del tuo “essere scrittore” e puoi ritrovarti prigioniero di te stesso e del tuo compiacimento. La tecnica del diario invece, che è eccellente come “ginnastica emotiva di mantenimento”, può essere insufficiente per risolvere un dolore antico.

Dunque, è fondamentale essere specifici, in alcuni casi, persino specialistici, come ho scritto in "Curare i chakra con la scrittura", Om Edizioni, dove applico la scrittura terapeutica alla nota teoria Ayurvedica.

In pratica, è Bioscrittura® dedicata al mondo dello Yoga e dei Chakra.
 

C'è un tema specifico che ricorre nei disagi delle persone?

Il tema specifico che ricorre con maggiore frequenza è in realtà un mondo: la famiglia di origine. Gira e rigira, il nocciolo dei disagi è lì.

Del resto, il 50% delle nostre cellule è figlio di quelle della mamma e il 50% di papà. Il 25% appartiene a ognuno dei 4 nonni. E il 12,5% agli 8 bisnonni.

Il legame con il nostro albero genealogico è prima di tutto costruito sulla materia: siamo collegati con i nostri antenati energeticamente, fisicamente e chimicamente.

Da DNA a DNA. Poi ci sono gli altri livelli: emotivo, comportamentale, educativo, sessuale… per arrivare ai concetti di Karma, Fato, Destino, Libero Arbitrio.

Tutti temi della nostra vita connessi alla famiglia. Ho dedicato un libro a questo argomento, "Cara famiglia, ti scrivo", Tea editore, in cui Bioscrittura® offre tecniche specifiche per portare alla luce eventi traumatici nascosti e creare pace nelle relazioni famigliari, condizione indispensabile per avere buone relazioni di coppia, per generare una nuova famiglia, più consapevoli e responsabili, per creare una vita libera dalle eredità scomode.
 

Chi si rivolge a te prevalentemente?

Ultimamente, psicologi, psicoterapeuti, counselor, operatori olistici, medici… cioè professionisti nelle relazioni d’aiuto che vogliono aggiornarsi sul linguaggio e sulle tecniche di scrittura che possono integrare al loro metodo specifico.

Ci sono anche scrittori o aspiranti scrittori, che chiedono aiuto nella stesura di un romanzo e che spesso si ritrovano a scoprire nuove parti di sé, esigenza che già avevano senza esserne consapevoli.

Negli anni, comunque, ho incontrato persone di tutti i generi e tutti hanno in comune un obbiettivo: scrivere per star bene. Posso dire con gioia che tutti ne hanno avuto beneficio.
 

Ognuno ha la sua storia

Durante il primo corso di Bioscrittura®, che è dedicato ai "sensi", una bella donna di quarant’anni – molto spiritosa, si definiva depressa variabile - raccontò che quando aveva sei anni, suo padre le disse: Se fossi al tuo posto, mi ammazzerei”, frase che ripeté altre volte nel corso degli anni.

Risultato (prevedibile!): scarsa autostima e sfiducia negli uomini. La rivelazione ebbe luogo durante la parte dedicata al senso dell’udito, perché quella frase era una vera e propria voce che lei sentiva dentro di sé nei momenti di difficoltà.

Dopo primi tentativi non andati a buon fine, trovò la soluzione con un “testo recitato”: “Va bene papà, vuoi che mi uccida? D’accordo (mimò una pistola con la mano, si portò un dito alla tempia e disse forte "bang").

Ecco, ora che sono morta, posso rinascere e rinasco libera, come voglio io!”
 

Quale è la differenza tra la scrittura ed altre forme di “cura”? 

Come ormai tutti sanno, il nostro cervello è diviso in due parti: l’emisfero sinistro, dedicato alla razionalità - possiamo chiamarlo l’ingegnere – che si occupa di tutte le attività logiche e strutturali come matematica, architettura, linguaggio, e l’emisfero destro, depositario del mondo emotivo – possiamo chiamarlo il poeta – che si occupa d’arte, colori, immagini…

I due emisferi però dialogano ampiamente fra loro, grazie ai collegamenti creati dalla materia che sta in mezzo, il corpo calloso, e si alternano in termini di prevalenza secondo l’attività che stiamo compiendo. Le parole, però, possono parlare a entrambi gli emisferi: se uso un linguaggio tecnico, mi rivolgo alla parte razionale, se uso un linguaggio emozionante, mi rivolgo all’emisfero irrazionale.

Sono lo strumento elettivo per creare armonia nella relazione fra il cuore e la mente. L’elemento di forza della scrittura è che utilizza la “narrazione”, identifica la qualità della nostra storia, che comprende le nostre emozioni in un sistema unitario di parole e immagini. Crea il nostro mondo, agisce sulla totalità dell’individuo modificando le memorie verbali depositate nella mente, nel cuore e nel corpo.

Questo senza nulla togliere al valore delle discipline che cercano il benessere partendo dal corpo, come Tai Chi e Qi Gong, capaci di sbloccare, fortificare, creare connessione in tutto il nostro essere e favorire la circolazione di energia.

Anche il  Training Autogeno – a cui è dedicato il mio ultimo libro "Il training autogeno ti cambia la vita", Om Edizioni – utilizza formule verbali ma ha un obiettivo diverso, è una tecnica di rilassamento psicofisico.