Intervista

A scuola di autoproduzione. Intervista a Lucia Cuffaro

La Scuola dell'Autoproduzione è un percorso di formazione online per imparare ad autoprodurre quanto serve nella vita quotidiana. Ne parliamo con Lucia Cuffaro: ideatrice del progetto e docente, attivista, scrittrice, appassionata di ecologia e rimedi naturali, e presidente nazionale del Movimento per la Decrescita Felice.

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©Lucia Cuffaro

Autoproduzione. Una passione, un trend, un modo di vivere, una presa di coscienza che trae origine dalla volontà di saper fare. 

Secondo il Rapporto Coop 2020- Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, alcune delle abitudini assunte dagli italiani dopo lo shock da pandemia e il primo lockdown virano proprio nella direzione dell'autoproduzione.

I dati del rapporto rivelano, infatti, che in Italia vive un popolo di tuttofare, o aspiranti tali: dal faidate (32%) al giardinaggio (32%), dall'orticoltura (20%) al bricolage (19%), dall'uncinetto al knitting al cucito (10%), i passatempi immaginati per sé e per la propria famiglia nel 2021 sono all'insegna dell'homemade.

Cresce, inoltre, il tempo che si intende dedicare ai fornelli per il 31% degli intervistati, con il 36% che sceglie la cucina come hobby da praticare fra le mura domestiche

In questo panorama di recente composizione, ci sono personalità che da anni hanno fatto dell'autoproduzione- e della divulgazione sul tema- una missione di vita. Ne è un emblema Lucia Cuffaro, esperta di ecologia e autoproduzione, scrittrice e dal 2017 presidente del Movimento per la Decrescita Felice

Tra le azioni per divulgare buone pratiche per la riduzione degli sprechi e la ricerca del ben-essere, Lucia Cuffaro cura il portale della formazione online www.ecosapere.it, dove si trova la sua “Scuola dell’Autoproduzione online.

Le abbiamo rivolto qualche domanda per comprendere al meglio il progetto e, più in generale, il mondo della formazione nell'ambito dell'autoproduzione.
 

Perché nel 2020 le persone scelgono di imparare ad autoprodurre?

In questo momento complicato, di pause e di giorni da vivere interiormente, è ancora più fondamentale cercare dentro la forza per immaginare un futuro diverso, più consapevole e in connessione con sé stessi e la terra che ci ospita.

L'autoproduzione nella nostra intimità casalinga rappresenta anche questo: un momento in cui ci si riconnette a noi stessi, oltre a un tempo dedicato a produrre qualcosa che ci è davvero utile nella vita pratica di tutti i giorni, evitando sprechi e acquisti non necessari, con tanto divertimento e soddisfazione.
 

Perché, d’altro canto, optare proprio per questo periodo storico per offrire corsi di autoproduzione?

Negli ultimi 10 anni ho girato tutta Italia per divulgare quello che per me è stata la scoperta più bella della mia vita – l’autoproduzione – e dopo due anni di lavoro e implementazione è nata la Scuola dell’Autoproduzione on line, sul portale di formazione www.ecosapere.it. 

Questo progetto rappresenta un modo per poter essere vicina a tante persone anche se lontana. È un percorso strutturato in 40 video lezioni, da consultare quando si vuole e per sempre senza limitazioni di tempo, sia da cellulare che da computer.

Per ogni video c'è una dispensa, più un quiz divertente per fissare i concetti e una scheda con gli approfondimenti. A questo si aggiungono altre lezioni in diretta sul gruppo chiuso degli studenti, registrate poi anch’esse per chi non può essere presente. Gli studenti sono seguiti personalmente, per e-mail e in un gruppo chiuso a loro dedicato.
 

Quali sono gli obiettivi del videocorso?

L’obiettivo del videocorso è quello di imparare in modo veloce e semplice a far da sé tutti prodotti di uso comune: cibi, prodotti di igiene personale, cosmesi naturale, detersivi, igienizzanti, cura naturale dei bimbi, degli animali domestici, del verde di casa e nell’orto, riduzione degli sprechi e dei rifiuti, e tanto altro.
 

Autoproduzione come decrescita. In che modo questo stile di vita, anziché sottrarre, aggiunge valore?

La decrescita felice è un approccio alla vita legato al ben-essere, piuttosto che al tanto-avere.

È la riduzione degli sprechi, una pianificazione verso tecnologie sempre più ecologiche; è il rifiuto di un sistema che si basa sull'usa e getta e sull'accumulazione e di un'economia intensiva che sfrutta la terra, persone e animali; è riduzione a monte dei rifiuti, consumo solidale ed etico, rispetto per i cicli naturali, agricoltura naturale; è rispetto per gli ecosistemi e per gli animali, comunità, autosufficienza, accoglienza, cura, sobrietà, valorizzazione del piccolo, conoscenza, condivisione, libertà, consapevolezza...la decrescita felice non è altro che buonsenso, per noi e per le generazioni future.
 

Secondo la sua esperienza, chi sono le persone maggiormente attratte dall’autoproduzione?

Sono persone belle, piene di entusiasmo e voglia di migliorarsi. Principalmente donne, ma non mancano degli uomini motivatissimi a seguire il percorso.

L’età oscilla molto, dai 25 anni ai 70 circa, con una media tra i 30 e i 40. Ci sono molti insegnanti che vogliono imparare anche per poter condividere buone pratiche ecologiche con i propri studenti.

C’è una cosa che mi ha colpito molto. Tutti gli iscritti alla Scuola dell’Autoproduzione possiedono una cosa, che non si può comprare, ma che vale tantissimo: la gentilezza. Poter fare questo percorso con persone così è davvero un privilegio. E mi sento in questo davvero fortunata.
 

Ci sono allievi che, a loro volta, optano per intraprendere una professione legata all’autoproduzione?

Il saper fare rappresenta un gesto importante di autosufficienza che ognuno di noi può attuare dato che racchiude in sé qualcosa di rivoluzionario, perché si fonda su un insieme di pratiche volte a instillare una più forte consapevolezza e modalità di consumo etica e salutare

Assieme a questo grande valore, per molti può essere un modo per trovare anche una nuova via lavorativa e carriera.

È il caso di molti studenti che stanno seguendo la scuola proprio per questo motivo. Alcuni di loro stanno infatti avviando già progetti legati all’autoproduzione e alle buone pratiche ecologiche.
 

Quali sono dunque le principali motivazioni che spingono a iscriversi al suo percorso formativo?

Sintetizzando, sono 7 le motivazioni principali che hanno spinto le persone a iscriversi alla mia Scuola dell’Autoproduzione:

  1. il benessere, per un miglioramento della salute dell’organismo e delle sue difese immunitarie;
  2. la difesa dell'ambiente, meno inquinamento grazie alla scelta di materie prime eco e biodegradabili;
  3. la riduzione a monte dei rifiuti e degli imballaggi;
  4. il risparmio, grazie a una riduzione fino al 70% delle spese in casa per essere meno dipendenti dal denaro e dal lavoro salariato;
  5. una forte motivazione nel dare sostegno a piccoli produttori, artigiani e imprese del territorio, attraverso acquisti consapevoli per ridistribuire il denaro in modo più equo e solidale;
  6. la tradizione, il recupero delle antiche pratiche in chiave moderna, affinché gli insegnamenti del passato non cadano nel dimenticatoio;
  7. il divertimento, fatto di buon umore, senso di soddisfazione e desiderio di condivisione.