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Le piante del segno del Cancro

Le piante del Cancro calmano gli stati emotivi, raffreddano gli ardori sessuali eccessivi, agiscono sui liquidi e sul sistema linfatico, perché influenzate dalla Luna, astro che governa tutte le acque, nella Natura e dentro di noi

Le piante del segno del Cancro

Le piante del Cancro sono caratterizzate dall'Acqua della Luna, astro associato a questo segno zodiacale, e che governa le secrezioni gastriche, quelle prodotte dalle ghiandole endocrine e dal sistema linfatico. 

Secondo gli Antichi, quattro elementi costituivano tutte le cose esistenti in natura: aria, acqua, terra, e fuoco. In particolare per la medicina di quel periodo, l'acqua possedeva le qualità del freddo e dell'umido e corrispondeva all’umore del flemma, che se in eccesso, produceva il temperamento flemmatico

Per curare le malattie, si teneva conto delle corrispondenze tra le piante e i pianeti e ci si avvaleva della Teoria delle Segnature per il riconoscimento della pianta da associare a un organo. Infatti  ogni specie vegetale mostrava nella forma, nel colore o nel sapore, un’impronta, o un “segno” che rilevava il suo legame con un organo corporeo e con un pianeta. Secondo questo sistema, le piante avrebbero avuto le qualità del pianeta che le governava e la capacità di curare quell'organo. 

Così, le piante associate al segno del Cancro sono quelle con piccoli fiori bianchi o giallo pallido, giglio e gelsomino (perché il bianco è il colore associato alla luna); piante con foglie succose, argentate (artemisia), o a forma di luna; e piante acquatiche palustri.

Il loro effetto terapeutico sarà in grado di sfiammare per eccedenza di umidità e freddezza; drenare il sistema linfatico e regolare il sistema ormonale mediante un'azione anafrodisiaca, capace cioè di "spegnere il fuoco della libido". Vediamo perché.

 

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Il segno del cancro e l'astro della luna

Con il solstizio d'estate comincia il periodo del Cancro, secondo segno cardinale (cioè che presiede all'inizio stagione), femminile. Rispetto ai cicli naturali, quando il Sole si ritrova in questa costellazione, è il momento della "gravidanza della Terra". In Natura infatti, dopo aver assistito alla riproduzione della vita in tutte le sue forme sotto il segno del Toro, comincia la fase della maturazione dei frutti e del raccolto, per la conservazione della specie.

L'energia sessuale si converte in raccoglimento in funzione della gestazione del seme, ben protetto dalla scorza e dalla polpa all'interno del frutto. Il simbolo del segno, il granchio, tutelato dalla sua corazza, richiama appunto il principio di difesa per preservare la vita. Nel ciclo evolutivo dell’uomo, rappresenta il riconoscimento delle proprie radici, del mondo delle origini. Come processo psichico è l’assimilazione, l'introspezione, la vita emotiva. 

I nativi del segno sono dei sognatori, portati a isolarsi nel loro mondo di fantasia, soprattutto quando sono un po’ tristi o innamorati. Vivono in un mondo tutto loro, fatto di sogni, desideri proibiti, a volte inconfessabili. Molti di questi nascondono la paura di osare, di mettersi in gioco. La loro sensibilità infatti fa scattare meccanismi protettivi che li fanno rimanere a lungo in situazioni conosciute, ma non sempre soddisfacenti. Solo coltivando questa loro vita segreta ritrovano l'equilibrio, spesso aggredito dalla durezza della realtà.

Poco inclini a manifestare le loro emozioni, non permettono facilmente intrusioni nella loro sfera privata e tendono a frenare le loro reazioni più spontanee, perché hanno un nucleo tenero da proteggere,  fatto di sensibilità e  delicatezza d’animo. Emotivamente vulnerabili dunque, hanno un grande bisogno di sicurezza e di punti fermi nella vita, che individuano soprattutto negli affetti. Si staccano a fatica dal loro ambiente d’origine, dai legami familiari e da quelle loro radici a cui tornano sempre col ricordo.

La Luna: espressione del principio Femminile, governa l'elemento dell'acqua, i cui attributi sono la passività, il freddo e l’umido. Nella natura le sue fasi regolano le acque e le maree, i cicli riproduttivi di piante e animali; nell’essere umano controlla tutte le funzioni elettrolitiche, il sistema linfatico, lo stomaco. Nella donna regola anche il ciclo mestruale che infatti segue quello lunare di 28 giorni. La Luna simboleggia la madre, la casa, la patria, l'infanzia e le origini.

Il Cancro presiede nell'uomo zodiacale il sistema gastrico, il seno, lo sterno, la regione epigastrica, l'utero. Essendo particolarmente emotivi, i nati del segno sono soggetti a disturbi causati dallo stress e che hanno chiara matrice psicosomatica tra questi figurano: ulcera e gastriti in primo luogo, disturbi della digestione, ipersecrezione salivare, disturbi epatici.

Per loro è molto salutare un’alimentazione equilibrata e semplice, uno stile di vita regolare e una serena vita di relazione, dato che il loro organismo reagisce negativamente a ogni minimo fattore di disturbo presente nell’ambiente esterno. Il sonno li ricarica in profondità e li rigenera soprattutto dal dispendio di energia psichica. Nelle donne possono verificarsi disturbi agli organi femminili e durante la gravidanza.

 

Le Piante del Cancro

Le piante del cancro agiranno perciò sugli stati ansiosi che provocano disturbi gastrici, sul drenaggio dei liquidi e sul sistema ormonale in quanto ricche di fitoestrogeni, in grado di sedare gli impulsi sessuali, principalmente maschili!

  • La ninfea bianca: è una pianta acquatica perenne che cresce negli stagni, nei laghetti e in tutti i luoghi dove l’acqua è ristagnante o presenta  una debole corrente; fa parte della famiglia delle Ninfeacee. Conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà anafrodisiache che le hanno conferito il nome di “distruttrice del piacere”. Il rizoma e i fiori erano usati per attenuare l'eccitazione sessuale, come nel priapismo, nel satirismo, disturbo maschile provocato da abnormi eccitazioni neuropsichiche che nella donna corrisponde alla ninfomania. I fiori e la radice della ninfea bianca infatti hanno potere calmante dell’attività sessuale e, secondo la tradizione popolare, gli eremiti se ne servivano per meglio sopportare l’astinenza del celibato; inoltre hanno proprietà sedative, antinfiammatorie, emollienti delle mucose. Per uso esterno il rizoma serve come astringente e lenitiva della pelle infiammata, specialmente per le piccole ulcerazioni della bocca e della gola.
  • L'agnocasto: Il nome agnus che significa “agnello” e castuscasto” è riferito alla proprietà anafrodisiaca (contrasta il testosterone) nell'uomo. Per questo motivo venivano messi i boccioli della pianta nei vestiti dei monaci per sopprimere loro la libido. I frutti di agnocasto contengono una piccola quantità di olio essenziale, flavonoidi, casticina, vitexina, isovitexina, alcaloidi, viticina, glucosidi e principi amari. Questi componenti conferiscono alla pianta la capacità di agire sull’ipofisi ed esercitare un’azione antiestrogenica e antispasmodica, indicata per tutti quei sintomi connessi alla fase premestruale, associati a nervosismo, irritabilità, sbalzi d’umore, ansia, depressione; e nei disturbi neurovegetativi della menopausa. L’azione specifica sul lobo anteriore dell’ipofisi, con stimolazione della produzione dell’ormone gonadotropo LH, che regola la produzione di prolattina e diminuisce quella dell’ormone follici-stimolante, rende l’agnocasto un riequilibrante dell’attività progestinica, dalle proprietà galattogene (stimola la secrezione lattea). Inoltre ha un’azione sedativa generale, utile nelle palpitazioni, nel dolore al plesso solare, nelle vertigini, negli spasmi intestinali, nell'insonnia, nelle malattie psicosomatiche che si localizzano al livello sistema ormonale, nell'amenorrea.
  • Salvia sclarea: Nell'antichità, era considerata una pianta sacra. Il suo nome deriva dal latino, salvere, da cui "salvare", perché creduta benefica per qualsiasi male. Nel Medioevo si usava mettere qualche foglia, ricca di olio essenziale, in bocca, prima di andare a dormire, per favorire sogni divinatori o risolutivi di problemi. Infatti, uno dei nomi con cui era definita la salvia sclarea anticamente era "occhio chiaro". Si supponeva che rinforzasse la vista e lo sguardo interiore: che aiutava a "vedere" più chiaramente. Il suo utilizzo nella tradizione popolare era circoscritto a problemi digestivi, disturbi femminili e di origine nervosa, quali l'ansia, attacchi di panico e l'insonnia; come disinfettante delle ulcerazioni e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie e della gola.
  • Caglio asprello: (Galium Aparinedrenante, diuretica, antinfiammatoria, astringente leggera  aumenta l'escrezione acquosa, corregge l'inabilità di eliminare i normali prodotti di scarto del catabolismo e riducendo l'intossicazione e gli edemi. Viene impiegata per infiammazioni acute delle vie urinarie, minzione dolorosa e bruciante, cistite. Esercita una doppia azione sul sistema urinario e sul sistema linfatico, così che la pianta viene utilizzata in casi di linfadenopatia.

 

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