Alternative naturali alla Tachipirina
La Tachipirina è un farmaco usato per ridurre la febbre e i dolori: esistono alternative naturali efficaci? Vediamolo insieme
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- A cosa serve la Tachipirina
- Rimedi per febbre lieve e dolori
- Piante e sostanze naturali utili
- Cosa evitare e quando rivolgersi al medico
A cosa serve la Tachipirina
La Tachipirina è il nome commerciale più noto del paracetamolo, un principio attivo tra i più utilizzati per abbassare la febbre e alleviare il dolore.
A differenza dei farmaci antinfiammatori non steroidei come il Brufen, il paracetamolo non ha una vera azione antinfiammatoria poiché il suo effetto si esercita principalmente a livello del sistema nervoso centrale, modulando la percezione del dolore e intervenendo sui meccanismi che regolano la temperatura corporea.
Per questo motivo la Tachipirina è indicata in caso di febbre, mal di testa, dolori muscolari, dolori mestruali ed è spesso preferito quando si vogliono evitare gli effetti gastrici tipici dei FANS.
Il paracetamolo è un farmaco sicuro ma nei casi di febbre lieve o dolori transitori, si possono valutare alternative naturali, tenendo presente che non sostituiscono i farmaci quando questi sono indicati.
Rimedi per febbre lieve e dolori
La febbre è una fisiologica dell’organismo a infezioni e non sempre è necessario intervenire con farmaci per ridurre la temperatura corporea, specialmente se la febbre non è alta.
In molti casi, la febbre lieve può essere gestita con misure di supporto che aiutano il corpo a svolgere il proprio lavoro senza intervenire direttamente sui meccanismi centrali della termoregolazione.
Il primo rimedio, spesso sottovalutato, è il riposo poiché ridurre le attività permette all’organismo di concentrare le energie sulla risposta immunitaria.
Anche l’idratazione, attraverso il consumo di acqua, tisane o brodi leggeri, può essere un rimedio contro la febbre, perché aiuta a compensare le perdite di liquidi legate alla sudorazione.
Per i dolori lievi, come quelli muscolari o articolari legati a stati febbrili o affaticamento, il calore può essere molto utile e lo si può sfruttare attraverso applicazioni calde localizzate che favoriscono il rilassamento muscolare e migliorano la circolazione, riducendo la percezione del dolore.
Questi interventi non abbassano la febbre o il dolore in modo diretto come un farmaco, ma aiutano a renderli più tollerabili e a sostenere l’organismo nel processo di guarigione.
Piante e sostanze naturali utili
La fitoterapia offre alcune piante tradizionalmente utilizzate come supporto nei casi di febbre e dolori lievi, anche se la loro azione non è paragonabile a quella del paracetamolo.
Un esempio è il sambuco (Sambucus nigra),una delle piante più utilizzate nella tradizione europea per i disturbi febbrili. I fiori di sambuco hanno infatti un’azione diaforetica, favoriscono cioè una sudorazione che aiuta l’organismo a dissipare il calore in eccesso. Il sambuco è anche apprezzato per il suo effetto di supporto nelle infezioni respiratorie stagionali, motivo per cui viene spesso assunto sotto forma di tisana calda nelle prime fasi di raffreddore e influenza.
Un’altra pianta tradizionalmente utilizzata per febbre e dolori è la spirea olmaria, ricca di derivati salicilici che contribuiscono a ridurre infiammazione e dolore, anche se l'azioneè più blanda e graduale rispetto ai farmaci di sintesi.
Per i dolori muscolari e articolari lievi possono essere utili anche zenzero e curcuma, che esercitano un’azione antiossidante e modulante sull’infiammazione, contribuendo a ridurre la sensazione di indolenzimento e rigidità, soprattutto se assunti con costanza e all’interno di un contesto alimentare adeguato.
Ovviamente queste piante possono essere utili nei disturbi lievi, ma non sostituiscono la Tachipirina quando la febbre è alta o il dolore significativo.
Cosa evitare e quando rivolgersi al medico
Quando si ha la febbre, meglio evitare rimedi fai da te per ridurre la temperatura, come esporsi al freddo o fare docce fredde, perché questo potrebbe stressare ulteriormente l’organismo.
Inoltre, è sempre necessario rivolgersi al medico se la febbre supera i 38,5–39 °C, se dura più di due o tre giorni, se è accompagnata da sintomi importanti come difficoltà respiratoria, dolore intenso, confusione mentale o disidratazione, oppure se riguarda bambini piccoli, anziani o persone con patologie croniche. In questi casi, il ricorso al paracetamolo o ad altri farmaci è spesso indicato e non va ritardato.