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Infiammazione cronica di basso grado: come riconoscerla e trattarla in modo naturale

L'infiammazione cronica di basso grado è un processo silenzioso che può incidere su salute e benessere. Vediamo come riconoscerla e ridurla.

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Cos’è e come si manifesta

L’infiammazione cronica di basso grado è una condizione che, a differenza delle infiammazioni acute o di altre infiammazioni croniche, non si manifesta con sintomi evidenti.

Generalmente, infatti, l'infiammazione è riconoscibile grazie a sintomi specifici, quali arrossamento, gonfiore, calore, dolore e, in alcuni casi, perdita della funzione. Se ad esempio si subisce un trauma a un polso o a una caviglia, si verifica uno stato infiammatorio acuto che provoca appunto gonfiore e arrossamento dell'area colpita. L'area può diventare anche più calda e il trauma genera di solito dolore e difficoltà nei movimenti. Normalmente, questo tipo di infiammazione regredisce nell'arco di alcuni giorni senza particolari conseguenze. 

L'infiammazione cronica di basso grado è invece persistente ed è subdola perché non si manifesta con sintomi evidenti come dolore o arrossamento marcato.

Si tratta infatti di una risposta immunitaria di bassa intensità ma costante, che coinvolge mediatori infiammatori come le citochine, le interleuchine e la proteina C-reattiva o PCR.

Questa forma di infiammazione può rimanere silente per anni e può contribuire allo sviluppo di diverse malattie tra cui l'aterosclerosi e alcune patologie neurodegenerative.

Riconoscerla non è semplice, perché i segnali non sono specifici o evidenti e possono essere anche assenti. In alcuni casi, l'infiammazione cronica di basso grado si può manifestare con astenia, difficoltà a perdere peso, gonfiore addominale, dolori muscolari diffusi, mal di testa ricorrenti, disturbi del sonno, sbalzi di umore e riduzione della concentrazione, ma non è detto che questi sintomi si manifestino o che siano indicatore di infiammazione cronica di basso grado.

Per rilevarla, generalmente si analizzano marcatori dell'infiammazione nel sangue, elevati anche in assenza di patologie evidenti. La diagnosi spetta dunque al medico.

 

Cause principali

Le cause dell’infiammazione cronica di basso grado sono molteplici e spesso legate allo stile di vita. Uno dei principali fattori è l’alimentazione, e in particolare una dieta ricca calorie, zuccheri semplici e grassi saturi, che spesso abbondano nei cibi processati insieme a sale e additivi. A queste sostanze si aggiunge anche l'eccesso di alcool, che insieme a calorie, zuccheri semplici e grassi saturi, stimola la produzione di molecole pro-infiammatorie, oltre a favorire l’accumulo di grasso viscerale, che a sua volta rilascia citochine infiammatorie. 

Altra causa importante è la sedentarietà, poiché la mancanza di movimento riduce l’efficienza del metabolismo e può favorire l'accumulo di grasso viscerale e la resistenza insulinica, favorendo processi infiammatori cronici.

Oltre a cibo e attività fisica, possono contribuire altre abitudini o condizioni come il fumo di sigraretta, la mancanza di sonno e lo stress cronico. 

Esistono poi condizioni mediche come malattie autiummuni e infezioni croniche che danno infiammazione cronica di basso grado.

 

Strategie naturali di contenimento

Per ridurre o prevenire l’infiammazione cronica di basso grado bisogna agire sicuramente sull'alimentazione, quindi seguire una dieta che non ecceda in calorie e che riduca o ecluda cibi eccessivamente processati e alcoo.

Alla dieta va abbinata un’attività fisica regolare, anche leggera ma costante, così da stimolare la produzione di miochine con effetto antinfiammatorio e migliorare la sensibilità insulinica.

L'attività fisica aiuta anche a gestire meglio lo stress e favorisce un buon riposo ma può essere associata anche a esercizi di respirazione o altre pratiche utili a regolare il sistema nervoso e ridurre l’attivazione costante del cortisolo.

Tra i rimedi naturali che possono aiutare a ridurre l'infiammazione cronica di basso grado troviamo invece piante officinali come la curcuma,  lo zenzero e l’artiglio del diavolo oltre a rimedi come gli omega-3, acidi grassi essenziali ad azione antinfiammatoria presenti nel pesce e nell'olio di semi di lino.

 

Alimenti consigliati

Come abbiamo visto, l’alimentazione è la base da cui partire per prevenire e ridurre l’infiammazione cronica. Una dieta anti-infiammatoria si basa sostanziale su alimenti freschi come frutta, verdura, legumi e cereali integrali.

In particolare, frutta e verdura sono ricchi di antiossidanti, vitamine e polifenoli che contrastano i radicali liberi e riducono lo stress ossidativo. Tra gli alimenti consigliati in caso di infiammazione cronica di basso grado possiamo quindi trovare frutti di bosco, ricchi di antociani, i pomodori, che contengono licopene, e le verdure a foglia verde con clorofilla e minerali.

I cereali integrali, poi, rispetto a quelli raffinati, contengono più fibra e aiutano a ridurre i picchi di insulina associati a un aumento dell’infiammazione.

Anche i legumi forniscono fibre, oltre a proteine vegetali, mentre i semi oleosi e la frutta secca apportano grassi insaturi e minerali utili al sistema immunitario.

Per aumentare l'apporto di acidi grassi omega-3, invece, si possono inserire nella dieta semi di lino, chia, noci e pesce azzurro.

Infine, un piccolo aiuto può arrivare da erbe aromatiche e spezie da aggiungere alle ricette, come curcuma, zenzero, cannella e rosmarino, che aiutano a dare sapore, ridurre l'uso del sale e aumentare i benefici del piatto. 

Al contrario, è consigliabile ridurre zuccheri semplici, bevande alcoliche, carni processate e cibi confezionati che mantengono attivo il processo infiammatorio.