Alcune patologie intestinali, tra cui il cancro al colon-retto, potrebbero essere causate dai batteri. A raggiungere queste conclusioni sono due recenti studi scientifici, pubblicati rispettivamente da Nature e da Cell Host & Microbe.
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Alcune patologie intestinali, tra cui il cancro al colon-retto, potrebbero essere causate dai batteri. A raggiungere queste conclusioni sono due recenti studi scientifici, pubblicati rispettivamente da Nature e da Cell Host & Microbe.
Nei Paesi occidentali, il tumore all’intestino (che può manifestarsi nel colon o nel retto, più di rado nell’intestino tenue) è il secondo tumore maligno per incidenza nella popolazione femminile (dopo quello al seno) e il terzo nella popolazione maschile (dopo quello al polmone e alla prostata). Negli ultimi anni il tasso di mortalità è sceso, grazie soprattutto ai programmi di screening e alle cure sempre più personalizzate.
Come si legge nel sito dell’ospedale Humanitas Gavazzeni, può essere dovuto a diverse cause:
Mantenere uno stile di vita corretto ed equilibrato è importante in termini di prevenzione. In particolare, è dimostrato che l’insorgenza di questo tipo di tumore è inferiore per chi segue una dieta povera di grassi e con un alto apporto di fibre. Anche il fumo è considerato dall’Airc come un fattore di rischio.
Questo il quadro sul quale la comunità scientifica è già ampiamente concorde. I due nuovi studi aggiungono ulteriori elementi, che di sicuro meriteranno di essere approfonditi in futuro.
Come spiega il magazine New Scientist, che riporta la notizia, i ricercatori hanno notato che una specifica varietà di Escherichia coli (un comune batterio intestinale) è particolarmente frequente nelle feci delle persone che hanno avuto un cancro al colon.
Non è ancora chiaro, però, se sia proprio il batterio a scatenare il tumore; l’ipotesi alternativa è che riesca a proliferare più facilmente nell’intestino di chi ha già sviluppato la patologia.
Per indagare la questione, gli autori del paper pubblicato da Nature hanno iniettato il batterio all’interno di cellule intestinali umane, facendole sviluppare in laboratorio per cinque mesi. Così hanno scoperto che il microrganismo innesca mutazioni in due delle quattro basi del DNA (adenina, citosina, guanina e timina).
Dopodiché, sono andati a scandagliare due studi precedenti in cui erano stati sequenziati i geni di circa seimila persone ammalate di cancro. L’anomalia causata dal batterio intestinale è stata trovata in una percentuale compresa fra il 5 e il 10 per cento delle persone con un cancro al colon-retto. Viceversa, era praticamente assente dagli altri casi.
“Non direi che si tratta del fattore decisivo, ma ci permette di fare un bel passo avanti”, commenta Cynthia Sears, ricercatrice alla Johns Hopkins University. Se i risultati venissero confermati, infatti, sarebbe possibile assumere antibiotici per sconfiggere il batterio “cattivo” e probiotici per sviluppare la variante “buona” che lo tiene alla larga.
Lo studio pubblicato da Cell Host & Microbe invece dimostra che la carenza di determinati batteri può favorire l’insorgere della rettocolite ulcerosa, che porta il sistema immunitario ad “attaccare” l’intestino. Da questa evidenza sono stati avviati nuovi trial clinici: il primo, sugli animali, ha suffragato la tesi; il secondo, sugli esseri umani, verrà completato il prossimo anno.