Essenze floreali australiane: cosa le distingue dai Fiori di Bach
Le essenze floreali australiane sono un sistema di rimedi floreali molto diffuso. Vediamo cosa sono, a cosa servono e come si differenziano dai Fiori di Bach.

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Cosa sono e da dove vengono
Le essenze floreali australiane o fiori australiani sono rimedi sviluppati a partire dagli anni ’80 da Ian White, naturopata e erborista australiano.
Il sistema su cui basa è l’idea che i fiori contengano un’energia sottile, una vibrazione, che sarebbe in grado di riequilibrare stati emotivi, con conseguenti effetti positivi sulla mente ma anche sul corpo.
Per realizzarle, occorre raccogliere fiori selvatici in momenti specifici della loro fioritura per poi esporli in acqua pura esposta alla luce solare, in un processo simile a quello messo a punto da Edward Bach in Inghilterra negli anni ’30.
L’acqua viene “informata” rispetto all'energia dei fiori scelti e, successivamente, è conservata in brandy e diluita per ottenere le essenze madri e i rimedi pronti all’uso.
L’Australia è considerata un luogo speciale per la produzione di rimedi floreali perché ospita una flora particolarmente ricca di biodiversità. Attualmente il sistema comprende 69 essenze singole e diverse combinazioni pronte per scopi specifici.
Le essenze floreali australiane non contengono principi attivi farmacologici né molecole riconoscibili in grado di produrre effetti biochimici.
Il loro presunto effetto è di tipo energetico o vibrazionale, e la letteratura scientifica non fornisce prove della loro efficacia oltre l’effetto placebo. Molte persone riferiscono ugualmente di ottenerne benefici, probabilmente legati a un effetto di consapevolezza e auto-osservazione che accompagna il loro utilizzo.
Differenze con altri rimedi floreali
Cosa distingue le essenze floreali australiane dai Fiori di Bach? Come abbiamo visto, il metodo di preparazione è simile per entrambi i rimedi ma Bach creò il suo sistema nel Regno Unito negli anni ’30, mentre Ian White ha sviluppato le essenze australiane negli anni ’80, ispirandosi anche alla cultura aborigena e alla loro profonda connessione con la natura.
La scelta dei fiori di Ian White è quindi diversa e radicata nella flora australiana, ritenuta “più evoluta” per via dell’isolamento geografico e dell’antichità del continente.
Un’altra differenza è che le essenze australiane hanno un approccio più mirato a emozioni e stati d’animo contemporanei, come stress da vita frenetica, difficoltà relazionali, mancanza di autostima. Il sistema di Bach, con i suoi 38 rimedi, è più classico e legato alle categorie emozionali generali come paura, incertezza, solitudine.
Le essenze australiane si distinguono quindi dai Fiori di Bach per il repertorio floreale, per l’approccio più attuale ai problemi emotivi e per la maggiore varietà di combinazioni, ma condividono con i Fiori di Bach la natura “vibrazionale” e la mancanza di evidenze cliniche solide.
A cosa servono
Le essenze floreali australiane sono impiegate soprattutto per supportare il benessere emotivo. Vengono quindi consigliate come strumenti per favorire l’equilibrio interiore e stimolare la crescita personale e, chi le utilizza, riporta benefici in situazioni di ansia, stress, tristezza, mancanza di concentrazione o difficoltà a gestire i cambiamenti.
Ogni essenza è associata a una determinata emozione o a comportamenti che ne conseguono. Ad esempio, la Boronia viene impiegata per ridurre il rimuginio mentale, il Bush Fuchsia per migliorare la comunicazione e la chiarezza di pensiero, il Waratah per momenti di crisi profonda.
Esistono anche miscele già pronte che combinano più fiori per un effetto sinergico, come “Calm & Clear” per il rilassamento o “Emergency”, rimedio simile al Rescue Remedy di Bach per le situazioni acute di paura o shock.
L'utilizzo di fiori australiani può accompagnare percorsi di consapevolezza, meditazione o counseling, fungendo da stimolo per portare l’attenzione su certe emozioni e a integrarle. Poiché l’efficacia non è stata dimostrata, eventuali miglioramenti sono soggettivi e possono essere spiegati anche dall’effetto placebo e dall’attenzione che l’utente dedica a se stesso.
Modalità d’uso
Le essenze floreali australiane sono disponibili in gocce da assumere per via orale, generalmente dopo averle diluite in poca acqua, oppure versandole direttamente sotto la lingua.
Il dosaggio standard prevede 7 gocce, due volte al giorno, ma può variare in base al rimedio o alla miscela scelta.
Alcuni operatori propongono anche applicazioni cutanee o nebulizzazioni ambientali, sempre in un’ottica di utilizzo “energetico”.
Il trattamento viene solitamente portato avanti per alcune settimane, monitorando le sensazioni e le reazioni emotive.
Dato che i fiori australiani non contengono principi farmacologicamente attivi, non hanno interazioni note con i farmaci né effetti collaterali rilevanti, se non quelli legati alla presenza di alcol nella soluzione. Esistono comunque anche versioni senza alcol, adatte ai bambini o a chi preferisce evitarlo.
Per un uso corretto, è consigliabile rivolgersi a operatori esperti di floriterapia che sappiano scegliere le essenze più adatte e accompagnare la persona in un percorso di consapevolezza. L’uso autonomo è possibile, ma è importante mantenere un atteggiamento realistico e utilizzare la floriterapia come supporto complementare e non come unica soluzione ai propri problemi.