Piante contro la tosse persistente: malva, piantaggine e grindelia
Quando la tosse dura a lungo e fatica a risolversi, alcune piante officinali possono offrire un valido supporto naturale grazie alle loro proprietà emollienti ed espettoranti
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- Tosse persistente: cause comuni
- Le proprietà della malva
- I benefici della piantaggine
- Grindelia: quando usarla
- Infusi e preparazioni utili
Tosse persistente: cause comuni
La tosse persistente si definisce come tale se il sintomo della tosse non si risolve nell’arco di due o tre settimane, nonostante le terapie.
Questo tipo di tosse può avere diverse cause tra cui l’infiammazione residua delle mucose respiratorie dopo aver avuto un’influenza stagionale.
Dopo aver avuto febbre, mal di gola, raffreddore, può succedere che la gola resti sensibile e che le vie aeree sono ancora irritate, tanto da reagire a sollecitazioni minime come aria fredda, polvere o sforzo delle corde vocali.
Un’altra causa comune della tosse persistente è la produzione di muco denso, noto come catarro, che stimola ripetutamente i recettori della tosse. Il catarro può dipendere a sua volta da infezioni virali ma anche da agenti come il fumo di sigaretta o l’esposizione a sostanze che irritano le mucose delle vie aeree.
La tosse che dura a lungo può inoltre essere correlata a reflusso gastroesofageo, allergie stagionali, esposizione ad ambienti riscaldati e secchi.
Per risolvere la tosse persistente è opportuno rivolgersi al medico per identificare la causa e impostare un’eventuale terapia, alla quale si possono associare piante ad azione emolliente, lenitiva o fluidificante, per alleviare i sintomi quando la tosse è leggera, persistente e non complicata.
Le proprietà della malva
La malva (Malva sylvestris) è una delle piante più delicate ed efficaci per calmare la tosse persistente.
Le foglie e i fiori di malva sono infatti ricchi di mucillagini, polisaccaridi idrofili che a contatto con l’acqua formano un gel capace di rivestire e proteggere le mucose irritate.
Le mucillagini creano di fatto una barriera protettiva sul faringe e sulle prime vie respiratorie, riducendo la sensibilità dei recettori della tosse e consentendo alla mucosa di ripararsi.
La malva è utile soprattutto quando la tosse è secca e aiuta a calmare l’impulso continuo a tossire e il bisogno di schiarire la gola.
Oltre alle mucillagini, la malva contiene flavonoidi e antociani che contribuiscono alla sua azione lenitiva e antinfiammatoria lieve, ma la sua azione è soprattutto fisica, non farmacologica, e questo la rende particolarmente sicura, ben tollerata anche per l’uso prolungato e adatta anche a bambini, anziani e persone sensibili.
In caso di tosse persistente, la malva può essere usata da sola oppure in sinergia con piante balsamiche o fluidificanti.
I benefici della piantaggine
La piantaggine (Plantago lanceolata o Plantago major) è un’altra pianta molto utile in caso di tosse persistente.
A differenza della malva, che lavora soprattutto come protettivo sulle mucose, la piantaggine ha anche un’azione antinfiammatoria e antimicrobica, oltre che emolliente.
La piantaggine è quindi indicata per lenire irritazioni della bocca, della gola e dei bronchi, ed è particolarmente adatta quando la tosse è mista o accompagnata da bruciore e sensazione di dover spesso schiarire la gola.
Inoltre, il suo uso è d’aiuto quando la tosse è aggravata da fattori allergici o irritativi come polveri, fumo, aria secca e sbalzi di temperatura. L’effetto calmante della piantaggine aiuta a ridurre gli accessi di tosse continua, mentre la sua attività antinfiammatoria e antimicrobica sostiene la guarigione delle mucose irritate.
Grindelia: quando usarla
La grindelia (Grindelia robusta o Grindelia camporum) è una pianta meno conosciuta rispetto a malva e piantaggine, ma rappresenta uno dei rimedi più indicati nei casi di tosse catarrale persistente.
Le sommità fiorite contengono resine, saponine e diterpeni che esercitano un’azione balsamica, fluidificante e lievemente broncodilatatrice.
La grindelia è tradizionalmente utilizzata nelle tossi produttive con muco denso e difficile da eliminare e respirazione difficoltosa.
Inoltre, il suo uso è consigliato nelle bronchiti e nei periodi post-influenzali in cui il catarro rimane nelle vie respiratorie basse.
Alcuni dei suoi costituenti favoriscono il rilassamento della muscolatura bronchiale, rendendo la respirazione più facile e riducendo la sensazione di oppressione toracica.
La grindelia è considerata un espettorante dolce e la si trova spesso negli sciroppi naturali per la tosse, associata a timo, eucalipto, altea, malva o piantaggine.
Infusi e preparazioni utili
Malva, piantaggine e grindelia possono essere usate singolarmente o in combinazione, in base al tipo di tosse.
La malva si usa preferibilmente in infuso, lasciando fiore e foglie in acqua calda per 10–15 minuti, così da estrarre una buona quantità di mucillagini.
La piantaggine, invece, può essere assunta come tisana oppure in forma di estratto fluido o sciroppo, quest’ultimo molto impiegato per i bambini perché combinano l’azione emolliente a un gusto più gradevole.
La grindelia, più resinosa, viene usata soprattutto sotto forma di estratto fluido, sciroppo o tintura madre. Gli sciroppi che la contengono sono particolarmente indicati nelle tosse produttive lente a risolversi, e spesso abbinano grindelia a timo, eucalipto e miele.
Per le preparazioni casalinghe, una tisana di malva e piantaggine può essere utile nelle tossi persistenti miste, mentre in presenza di catarro denso è possibile associare una tisana balsamica al mattino e uno sciroppo con grindelia durante la giornata.
Tutte queste piante hanno un profilo di sicurezza elevato, quindi possono essere assunte anche per periodi di una o due settimane, ma se la tosse peggiora o compaiono altri sintomi è sempre opportuno rivolgersi al medico.