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Meliloto: un rimedio contro la cellulite

Il meliloto è una pianta utile in caso di problemi di circolazione sanguigna e linfatica. Grazie alle sue proprietà, può essere un aiuto contro ritenzione idrica, cellulite, gonfiore e pesantezza alle gambe.

Le proprietà del meliloto contro la cellulite

Il meliloto  è utilizzato in erboristeria per i disturbi legati all’apparato cardiocircolatorio.

In particolare il meliloto è usato per l’insufficienza venosa cronica, per il trattamento delle tromboflebiti, per la congestione linfatica e in caso di emorroidi.

Poiché tra le cause della cellulite rientrano i problemi circolatori, l’uso di meliloto può essere d’aiuto anche per combattere ritenzione idrica e pelle a buccia d’arancia.

Le foglie e le sommità fiorite di meliloto, infatti, possiedono proprietà antiedematose e antinfiammatorie e l’assunzione di meliloto è in grado di aumentare il flusso linfatico.

Pur migliorando l’aspetto della cellulite, il meliloto per dimagrire non è utile: se oltre a ritenzione idrica si soffre di sovrappeso, occorre dunque seguire una dieta ipocalorica per perdere i chili di troppo.

Tradizionalmente gli estratti di meliloto sono adoperati come diuretici e antisparmodici.

Il meliloto può essere assunto per via orale oppure può essere usato esternamente in pomate, unguenti e cataplasmi.

Spesso il meliloto viene consigliato in associazione ad altre erbe che favoriscono la circolazione sanguigna o in grado di ridurre il gonfiore e il senso di pesantezza agli arti inferiori, come ad esempio la centella.
 

Il meliloto: cos’è e cosa contiene

Il meliloto (Melilotus officinalis o Meliloto altissimus) è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Fabaceae e che cresce comunemente lungo i bordi delle strade e nei prati in quasi tutta l’Europa.

La pianta del meliloto può raggiungere un’altezza che va dai 30 agli 80 centimetri, presenta un fusto cavo, sottile e ramificato e ha foglie composte da tre foglioline lanceolate.

I fiori del meliloto sono piccoli e numerosi, giallo pallido, organizzati in racemi, mentre il frutto è un piccolo legume.

La droga del meliloto è rappresentata dalle foglie fresche o essiccate o dalle sommità fiorite che contengono cumarine e loro derivati, oltre a flavonoidi e saponine.

In presenza di contaminazione fungina, un glucoside contenuto nelle foglie (l’acido 2-idrossicinnamico) può essere convertito in dicumarolo anziché in cumarine.

Questa sostanza ha azione anticoagulante ed è un composto tossico che provoca l’avvelenamento del bestiame: bisogna quindi prestare attenzione a scegliere piante perfettamente sane se lo si raccoglie in natura.