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Funghi medicinali e difese immunitarie: reishi, maitake, shiitake

Il mondo affascinante della micoterapia e la sua efficacia sul "terreno" umano, il sistema immunitario

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Funghi medicinali e immunità

 

I Funghi medicinali possono favorire il benessere rafforzando il sistema immunitario. Partendo dal presupposto che il sistema immunitario può presentare due tipi di disfunzioni: essere ipoattivo, con un’esposizione così più facile a infezioni, malattie degenerative e infiammazioni ed essere al contrario iperattivo con reazioni allergiche e autoimmuni. Diabete, lupus eritematoso, linfoma sono malattie autoimmuni; influenza, raffreddori, epatite, Aids sono malattie da deficit immunitario, semplificando molto i processi.

Attraverso varie ricerche sui funghi medicinali, si è riscontrato che alcuni di loro svolgono un’azione immunoregolatrice, innescando la produzione di leucociti quando necessaria , collaborando a diminuirne in caso di surplus.  

I funghi sono composti di polisaccaridi, lunghe catene i cui anelli sono molecole di zuccheri. I polisaccaridi sono in grado di trasmettere informazioni biologiche grazie ad un potenziale massimo di variabilità strutturale. I betaglucani, molecole di glucosio, sono presenti in abbondanza nei funghi e questi polisaccaridi insieme ad amminoacidi, come lisina e triptofano, riboflavina, vitamine B, C, K, A rendono i funghi medicinali degli efficaci regolatori del sistema immunitario. I betaglucani nello specifico si legano ai recettori di membrana delle cellule Natural Killer (NK) a ai fagociti, stimolando così la loro capacità germicida. Nei macrofagi inoltre i betaglucani stimolano la produzione di citochine, i messaggeri che avvisano il sistema immunitario in caso di attacco e coadiuvano la difesa e distruzione dell’elemento patogeno.

 

Benefici documentati 
 

Gli studi approntati dimostrano che ogni fungo sembra produrre un suo tipo di betaglucano, leggermente diverso dagli altri. La Food and Drug Administration negli Stati Uniti ha assegnato ai betaglucano lo status di Gras (generally recognized as safe).

Molti funghi medicinali contengono agenti antinfettivi denominati “terpenoidi”, che svolgono azione efficace contro batteri, e virus, sono antinfiammatori, . Moderano la reazione del sistema immunitario alle infezioni, ma non fino al punto di impedire ai globuli bianchi di svolgere la loro funzione.
I funghi medicinali più conosciuti sono il Maitake, lo Shiitake e il Reishi.

  • Il Maitake, il cui nome latino è Grifola Frondosa, cresce ai piedi delle querce, faggi e altri alberi dal legno duro. Gli elementi attivi che lo contraddistinguono sono betaglucani, frazioni D, MD ed estratto di Grifon-D. Medline, il database online della National Library of Medicine, contiene più studi su questo fungo che su tutti gli altri conosciuti. Nel 1984 il micologo giapponese Hiroaki Nanba della facoltà di Farmacia dell’Università di Kobe, identificò una sostanza presente nel micelio del maitake in grado di stimolare i macrofagi: la cosiddetta frazione D, una forma standardizzata di composti di betaglucani. Negli anni 90 questi studi di sono sempre più arricchiti di informazioni e si è arrivati ad individuare una frazione ancora più raffinata denominata MD dalla forza bioattiva su malattie degenerative. Il Maitake abbassa i livelli di glucosio nel sangue, utile in caso di diabete. Il Maitake inibisce la produzione di lipidi aiutando ad abbassare i livelli di colesterolo. Sono stati condotti  studi anche sugli effetti benefici del maitake in caso di HIV. Nel 1991 in uno studio condotto dal National Cancer Institute risultò che una frazione MD del Maitake mostrava un’efficace attività antivirale. Esistono studi del Dipartimento di Urologia del New York Medical Center di Vlhalla incentrati sull’effetto dell’estratto Grifon-D combinato con la vitamina C sul tumore alla prostata che stanno dando riscontri interessanti.
  • Lo Shiitake, il cui nome latino è Lentinula Edodes, cresce sui alberi dal legno duro come faggi, ontani, querce. Gli elementi attivi dello Shitake sono betaglucani 1-3, polisaccaride KS2, glicoproteine, ferro, niacina, vitamine B1 e B2. Nel 1969 Tetsuro Ikekawa della Perdue University in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Tokyo, estrasse dallo Shitake un betaglucano 1-3 e somministrato a cavie a cui erano stati impiantati dei tumori verificò che nel 92% dei casi la crescita tumorale veniva inibita. Da questo studio è nato il Lentinano, un agente antitumorale largamente utilizzato in Giappone, approvato come farmaco nel 1976, che promuove la produzione di cellule T e NK. Una sostanza estratta dallo Shitake chiamata LEM è considerata utile in caso di epatite B, perchè stimola la produzione di anticorpi che la ostacolano. Il Lem inibisce anche la proliferazione dell’HIV e protegge i linfociti T helper. Recentemente i biochimiici dell’Università di Hong Kong hanno isolato una nuova proteina denominata Lentina che svolge azione antifungina, e inibitoria sulla proliferazione delle cellule della leucemia. Lo Shitake svolge attività epatoprotettiva, grazie all’eritadenina, un composto estratto dal fungo in grado di abbassare i livelli di sierocolesterolo. Inoltre stimola la crescita di batteri buoni presenti nel colon, come il Lactobacillus brevis e il Bifidobacterium breve.
  • Il Reishi, il cui nome latino è Ganoderma Lucidum, cresce in zone boscose e umide, predilige ceppi marcescenti di castagno o quercia. I componenti attivi del Reishi sono betaglucani ed etero-betaglucani, acidi ganodermici e proteine. Alcuni studi condotti in Cina hanno individuato una capacità radioprotettiva del Reishi sul DNA dell’epidermide. Questa caratteristica lo rende un valido aiuto per coloro che si devono sottoporre a radioterapia, secondo i ricercatori dell’Accademia delle Scienze Mediche di Shijiazhuang, nella provincia cinese dell’Hebei, perchè il reishi previene la diminuzione del numero di leucociti. Un gruppo di scienziati dell’Università di Hong Kong ha isolato alcuni terpeni del Reishi, caratterizzati da acidi ganodermici, acido luteico B dall’effetto antiossidante contro la tossicità cardiaca. Il reishi svolge azione antinfettiva, contro agenti micotici, herpes simplex di tipo 1 e 2. Tre tirpeni estratti dal Reishi agiscono da inibitori del virus Epstein-Barr che provoca mononucleosi e malattie degenerative. Il reishi modula la produzione di insulina, abbassa così i livelli di glicemia, agisce sulla pressione sanguigna regolarizzandola e sulla sintesi del colesterolo LDL.

 

Modi d’uso

 

Ci sono tre modi di assumere i funghi medicinali: in estratto, capsule e polvere.

  • I funghi in capsule provengono dal micelio essiccato e macinato fino ad essere ridotto in polvere e poi pressato in compresse o incapsulato.
  • L’estratto si ottiene per mezzo di acqua e alcol che captano i principi attivi del micelio: l’acqua estrae i betaglucani, l’alcol i triterpeni (reishi).

La forma di assunzione non ne modifica l’efficacia. L’aspetto invece importante è la qualità dell’integratore. E’ bene verificare sempre che sia certificato biologico con tanto di indicazione sulla confezione.