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Curcuma e pepe nero, perché assumerli

La curcumina presente nella curcuma meglio è assimilata quando assunta insieme al pepe nero. Vediamo perché questa associazione è un vero binomio di salute.

Curcuma e pepe nero, perché assumerli

La curcuma è un rimedio naturale efficace contro dispepsia, problemi del fegato e delle vie biliari, decadimento cognitivo e dolori reumatici, ma perché è preferibile assumere la curcuma con il pepe nero? Vediamolo insieme.

 

Cos’è la curcuma

La curcuma è il rizoma della Curcuma longa L., erba perenne della famiglia delle Zingiberaceae originaria dell’Asia meridionale e oggi coltivata in diverse zone, in particolare in India.

La pianta della curcuma ha grandi foglie ellittiche e produce fiori gialli riuniti in spighe. In erboristeria e fitoterapia della curcuma si utilizza il rizoma raccolto quando la parte aerea si è disseccata. I rizomi tuberizzati vengono privati delle radici, cotti in acqua ed essiccati.

Il rizoma della curcuma ha un odore aromatico e un sapore leggermente amaro. La curcuma è di colore giallo per la presenza di sostanze dette curcuminoidi, la cui quantità varia in base al cultivar e può arrivare all’8%.

Tra i curcuminoidi, il più rappresentato è la curcumina, una molecola che ha dimostrato attività antinfiammatoria.

Il rizoma della curcuma contiene anche olio essenziale, monosaccaridi e polisaccaridi: oltre a una notevole quantità di amido, nella curcuma sono presenti arabino-galattani e fruttosio.

La curcuma è utilizzato anche nell’industria alimentare come colorante poiché non presenta tossicità e risulta stabile alle variazioni di temperatura e pH.

La curcuma è inoltre il principale ingrediente del curry, una miscela di spezie che comprende anche coriandolo, zenzero, pepe, noce moscata e peperoncino.

 

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Proprietà della curcuma

La curcuma è stata ampiamente studiata e vanta numerose proprietà per la salute. In particolare il rizoma della curcuma ha dimostrato proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, colagoghe e coleretiche e un’azione protettiva sul deterioramento cognitivo lieve.

La curcuma è dunque efficace nel trattamento dei disturbi digestivi, epatici e delle vie biliari poiché aumenta la produzione e il flusso della bile e ha azione carminativa e antispastica.

Le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti della curcuma sono invece date dalla sua capacità di inibire fattori coinvolti nell’infiammazione e aumentare la produzione di steroidi.

Grazie alle sue proprietà, la curcuma è impiegata nel trattamento della dispepsia e della flatulenza, dei disturbi del fegato e delle vie biliari e dei dolori reumatici. Altri possibili impieghi della curcuma riguardano il decadimento cognitivo lieve e la depressione.

La curcuma è un rimedio naturale sicuro ma non deve essere assunta in caso di ostruzione delle vie biliari e, ad alte dosi, può provocare ulcere.

 

Perché assumere curcuma e pepe nero

La curcuma è un rimedio naturale straordinario poiché la curcumina è una molecola che possiede numerosi target nel nostro organismo. La curcumina è però caratterizzata da instabilità molecolare, è scarsamente solubile in acqua, viene rapidamente coniugata nel fegato ed escreta dalla bile sotto forma di coniugati ed è poco assorbita a livello intestinale: questi fattori incidono negativamente sulla biodisponibilità della curcumina.

Per aumentare la biodisponibilità della curcumina, i prodotti a base di curcuma sono spesso associati al pepe nero poiché si è visto che la piperina interferisce con la coniugazione della curcumina a livello del fegato, migliorando appunto la biodisponibilità di questa molecola.

Spesso, dunque, viene consigliata l’assunzione di curcuma insieme al pepe nero e da diverso tempo sono reperibili integratori che contengono sia estratti di curcuma sia pepe nero, così da avere un prodotto più biodisponibile e di conseguenza più efficace.

 

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Foto: thamkc / 123rf.com