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Castagne "matte" o selvatiche

Le castagne matte o selvatiche sono i semi dell’ippocastano e sono utilizzate in fitoterapia per ottenere estratti efficaci contro la fragilità capillare, l’insufficienza venosa e le emorroidi. Non vanno confuse, però, con le comuni castagne commestibili.

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Cosa sono le castagne matte

La castagna matta, o castagna selvatica, è il seme dell’Aesculus hyppocastenum, l’ippocastano, albero appartenente alla famiglia delle Hippocastanaceae. 

 

L’ippocastano è originario dell’Asia, oggi ampiamente coltivato anche in Europa, dove è usato come albero ornamentale lungo le strade e nei parchi urbani.
 

L’albero dell’ippocastano può crescere fino a 25 metri di altezza, lungamente picciolate e fiori raccolti a racemo, con petali bianchi macchiati di rosso.

 

Il frutto è una capsula carnosa con pericarpo coperto di spine, e racchiude da uno a tre grandi semi, le castagne matte.

 

Dell’ippocastano si utilizzano sia i semi, chiamati anche marroni d’India, sia la corteccia. 

 

Le castagne matte, molto simili alle castagne ma non commestibili, sono dotate di due grandi cotiledoni carnosi che contengono amido, lipidi, flavonoidi e saponosidi, tra cui l’escina. La corteccia è invece ricca in tannini e contiene una cumarina chiamata esculoside.

 

Proprietà delle castagne matte e dell’ippocastano

L’escina estratta dalle castagne matte ha azione antinfiammatoria, antiedematosa e venotonica.

 

Questo composto ha effetto sul tono venoso ed è in grado di aumentare la resistenza dei capillari e di diminuirne la permeabilità.

 

I preparati che contengono escina vengono usati per trattare la fragilità capillare, l’insufficienza venosa degli arti inferiori e le emorroidi.

 

Prodotti a base di escina sono efficaci anche in caso di afte e ulcere della mucosa della bocca.

 

Spesso l’escina è utilizzata in associazione ad altri estratti vegetali con azione simile o sinergica come l’amamelide. La corteccia è usata per trattare patologie e disturbi simili. 

 

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Castagne e castagne matte: quali sono le differenze?

Castagne e castagne matte non sono facilmente confondibili, eppure succede che qualcuno scambi le castagne matte per castagne commestibili e i casi di intossicazione non sono rari.

 

La castagna è commestibile e può essere consumata previa cottura oppure utilizzata per ottenere una farina; al contrario, le castagne matte non sono edibili, anzi, sono tossiche ed è bene evitare di confondersi.

 

La castagna è il seme della Castanea sativa, grande albero che appartiene alla famiglia delle Faceceae. La prima differenza tra castagno e ippocastano è che il castagno cresce nei boschi e non è usato a scopo ornamentale.

 

Il castagno ha poi foglie molto diverse dall’ippocastano: il castagno ha foglie singole, mentre nell’ippocastano sono composite e formano una sorta di foglia palmata.

 

Il frutto è racchiuso in una cupola ricca di aculei, il riccio. Anche il riccio presenta delle differenze: le castagne matte si trovano in un riccio verde acceso con poche spine corte, mentre il riccio della castagna è marrone ed è dotato di spine più lunghe e pungenti.

 

La castagna matta ha poi una forma decisamente più tondeggiante rispetto alla castagna commestibile.