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Tè giapponesi: elenco e proprietà

In Giappone il tè viene consumato almeno dall’VIII secolo ed è protagonista di cerimonie che uniscono estetica e spiritualità, momenti di meditazione per apprezzare la bellezza e il tempo presente.

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Cultura del tè e Giappone

Il consumo del tè in Giappone rappresenta l’unione tra una pratica quotidiana, un atto estetico e un gesto legato alla sfera spirituale della religione e della filosofia.

 

Tutti questi aspetti si esprimono nella cerimonia del tè giapponese, chiamata Cha No Yu o Chado, che significa “acqua calda per il tè” da “Cha"che significa tè, "No" che indica appartenenza e "Yu" che vuol dire acqua calda o bollente.

 

In Giappone il tè viene consumato almeno dall’VIII secolo, ma fu dal XII secolo che i semi vennero importati nel Paese dalla Cina, dando inizio alla coltivazione del tè.

 

A importare i semi di Camellia sinensins in Giappone fu il monaco buddista Eisai, considerato il padre fondatore dell’attività di produzione di tè giapponese.

 

Dalla Cina, il monaco importò anche l’arte della macinazione delle foglie di tè in una polvere finissima nota come tè matcha, da secoli al centro della tradizione Cha No Yu.

 

La cerimonia del tè giapponese

La cerimonia del tè giapponese, chiamata Cha No Yu, Chanoyu o Chado, è un rituale in cui si prepara e si condivide il tè matcha, un momento fatto di gesti ed elementi per contemplare la bellezza e godere del tempo presente.

La cerimonia si svolge in una stanza detta "chashitsu", uno spazio studiato appositamente per lo svolgimento di questa pratica.

 

Prima della cerimonia vera e propria, il cerimoniere prepara con cura tutti gli strumenti necessari: l’acqua calda, la polvere di tè matcha, la frusta di bambù (chasen), le tazze (chawan) e gli altri utensili.

All’arrivo degli ospiti, questi vengono accolti dal cerimoniere cui rivolgono un inchino e si prendono del tempo per ammirare opere e oggetti d’arte presenti nella stanza.

 

Successivamente il cerimoniere prepara il tè, attraverso una sequenza di gesti precisi e attenti, seguendo quindi un rituale. Quando il tè è pronto, la bevanda viene servita agli ospiti che la consumano a piccoli sorsi per apprezzarne l’aroma.

 

Dopo la degustazione, ogni ospite pulisce con cura il bordo della propria tazza e inizia una conversazione su vari argomenti che toccano cultura, filosofia, arte e spiritualità.

Al termine della cerimonia del tè, il cerimoniere pulisce e ripone con cura tutti gli utensili utilizzati e gli ospiti lasciano la stanza inchinandosi in segno di gratitudine.

 

Tipi di tè giapponesi

I tè giapponesi includono diverse tipologie di tè verde, ma ogni varietà subisce una lavorazione differente che ne modifica le caratteristiche organolettiche.
 

Matcha

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Il tè matcha è la varietà di tè giapponese al centro della tradizione della Chanoyu, la cerimonia del te.

 

Si tratta di un tè verde ottenuto da foglie tenute all’ombra per alcune settimane prima della raccolta, così che perdano il gusto amarognolo.

 

Dopo la raccolta, le foglie giovani di tè vengono asciugate, sgranate e pulite per rimuovere i gambi e le nervature.

 

Quello che si ottiene è il tè Tencha, una varietà di tè giapponese che non viene consumato direttamente ma macinato molto finemente per ottenere il tè matcha, un tè il polvere ricco di clorofilla, come testimonia il suo colore verde brillante.

 

Gyokuro

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Il tè Gyokuro si ottiene dalle foglie giovani della pianta che, come per il tè Matcha, vengono tenute all’ombra prima della raccolta.

 

Il processo, chiamato kabusecha, prevede di coprire le piante di tè con teli ombreggianti per circa un mese, così da ridurre la produzione di catechine e aumentare quella di clorofilla, rendendo il sapore del tè più dolce e delicato.

 

Il tè Gyokuro è uno tra i tè verdi giapponesi più raffinati usato nelle cerimonie e degustato in occasioni speciali.

 

Sencha

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Il tè Sencha è un tè giapponese ottenuto dalle foglie più giovani della pianta, raccolte e appassite per breve tempo prima di essere arrotolate e asciugate.

 

Il Sencha ha un colore verde brillante e un sapore fresco, con note dolci ed erbacee. Per prepararlo, si utilizza acqua tra i 70 e gli 80°C e l’infusione non dura oltre il minuto.

 

Bancha

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Il tè Bancha si ottiene dalle foglie più grandi e mature della pianta raccolte alla fine della stagione.

 

Rispetto ad altri tè verdi giapponesi, il Bancha ha un sapore più robusto e amarognolo, contiene meno caffeina ed è più economico.

 

Il tè Bancha viene consumato quotidianamente sia durante i pasti sia nel corso della giornata e viene utilizzato anche per realizzare tè freddi e aromatizzati.

 

Houjicha o Hojicha

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Il tè Houjicha o Hojicha, simile al Bancha, viene prodotto da foglie mature e grandi che subiscono una lieve tostatura a temperature elevate.

 

La tostatura delle foglie conferisce a questo tè una colorazione dorata e un aroma complesso, leggermente affumicato.

 

Kukicha

Il Kukicha è un tè giapponese particolare perché è ottenuto da steli, gambi e a volte dalle nervature delle foglie della pianta.

 

Rispetto ad altri tipi di tè giapponesi, il Kukicha contiene basse percentuali di caffeina e ha un sapore più delicato e meno erbaceo.

 

Genmaicha

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Il Genmaicha è un tè ottenuto dalla miscela di tè Sencha o Bacha con riso tostato, che conferisce alla bevanda un sapore unico, simile a quello delle nocciole tostate.

 

Il tè Genmaicha contiene meno caffeina di altre varietà di tè e viene consumato a colazione e durante le pause nel corso della giornata.
 

Kokeicha

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Il tè Kokeicha è un tè tra i più rari e apprezzati dagli appassionati. Questo tè è venduto sotto forma di cilindri ottenuti da una pasta realizzata con le foglie di tè macinate finemente.

 

Viene consumato come bevanda calda sciogliendo i cilindri in acqua bollente e le sue caratteristiche organolettiche possono variare in base alla varietà di tè utilizzato.

 

La preparazione del tè

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La preparazione del tè in Giappone prevede tempi di infusione diversi in base alla varietà di tè scelta.

Generalmente l’acqua viene fatta bollire e portata poi a una temperatura tra i 70 e gli 80°C.

Le foglie di tè vengono poi lasciate in infusione da trenta secondi, fino a due minuti emezza.

 

Per alcune tipologie di tè come il Bancha, il Genmaicha e l’Hojicha è prevista una sola infusione, mentre altri tè come il Sencha sono messi in infusione fino a tre volte.

 

La preparazione del tè Matcha prevede poi un rituale specifico in cui la polvere di tè viene mescolata con acqua calda e lavorata con una frusta in bambù fino a ottenere una schiuma.

 

Gli accessori

Per preparare e gustare i tè giapponesi si usano accessori comuni come bollitori o infusori, ma anche strumenti specifici.

 

Ad esempio, in Giappone sono diffuse le teiere tetsubin, teiere in ghisa con interno smaltato, in alcuni casi dotate di filtro, e le teiere kyusu, eleganti teiere in porcellana o vetro con filtro incorporato.

 

Nella preparazione del tè Matcha si usano poi ciotole non vetrificate (chashaku) e uno speciale frustino in bambù chiamato chasen.

 

Infine, per preparare e degustare il tè giapponese si impiegano anche spatole e colini in bambù oltre a tazzine da degustazione.

 

Le tazze da tè giapponesi

Per degustare il tè giapponese di norma di prediligono piccole tazze in ceramica o porcellana e prive di manico.

 

Le tazze da tè giapponesi possono essere bianche o colorate, decorate con motivi tradizionali in modo più o meno elaborato o anche in vetro trasparente.

 

Per quanto riguarda la forma, in genere le tazze da tè giapponesi sono basse e larghe, simili a piccole ciotole, a differenza delle tazzine cinesi che sono invece più alte e strette.