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Auroville sul blog di Grillo, qualche precisazione

Auroville è una città sperimentale, un laboratorio evolutivo che prende le attuali condizioni contraddittorie della realtà umana e aspira a trasformarle in quella che adesso è una visione armonica. E' bene non confondere l'obiettivo finale con la tappa attuale. A che punto siamo?

Auroville sul blog di Grillo, qualche precisazione

Circa un mese fa la città di Auroville è salita alla ribalta dopo un articolo pubblicato sul blog di Beppe Grillo a riguardo. In un paio di settimane dalla pubblicazione dell’articolo, centinaia di persone hanno chiesto di essere aggiunte ai vari gruppi Facebook riguardanti Auroville, spesso chiedendo informazioni su come entrare a far parte di questa comunità ideale.

Preme dire che qualche imprecisione di troppo, forse data anche dalla frettolosità nella compilazione dell’articolo o dalla scarsa attenzione all’attendibilità delle fonti, hanno disorientato alcune di queste persone in cerca di un paradiso ecosostenibile, una città utopica, o magari solo in cerca di una via di fuga dalla morsa della societa’ materialistica e consumistica occidentale. 

Chi scrive questo articolo è un aurovilliano, un cittadino di Auroville che vive questa realtà in tutte le sue forme e, collaborando con l’Auroville Outreach Media, ovvero l’organo ufficiale preposto a fornire i giusti dati alla stampa e ai media interessati ad Auroville, non è stato troppo difficile identificare le varie imprecisioni nell’articolo sul blog di Grillo.

Alcune, le più palesi, sono state rettificate in pochi giorni ma altre, più sottili, meritano un approfondimento del tema.

 

Imprecisioni su Auroville dal blog di Beppe Grillo

Nella prima versione dell’articolo si parlava di una città di 25.000 abitanti. In realtà la città prevede di riuscire ad ospitare, una volta completata, 50.000 persone ma per il momento il numero degli abitanti supera di poco i 2.000. 

Questa cifra oscilla stagionalmente, specie se tra i residenti vengono considerati non solo gli aurovilliani ed newcomer (chi sta facendo il periodo di prova di un anno) ma anche i volontari a lungo termine con un permesso di residenza e i lavoratori locali che, piaccia o meno, sono parte della città a modo loro.

Anche il numero delle nazionalità dei cittadini abitanti di Auroville fluttua regolarmente tra cinquanta e sessanta. Nel blog viene inoltre citato il coinvolgimento dell’Unesco in modo non del tutto corretto. No, Auroville non è patrimonio dell’Unesco, ma è nata sotto la sua egida.

Altre imprecisioni: Auroville non è totalmente autosufficiente a livello energetico e non è totalmente basata sull’agricoltura biologica. In questo senso esistono molti esperimenti interessanti di agricoltura e di silvicoltura ma non esiste un unico indirizzo preciso. L’educazione riceve particolari attenzioni dalla comunità ma esiste libertà di sperimentare molti modelli educativi diversi, alcuni dei quali prevedono ancora l’uso dei voti e le scuole non sono del tutto gratuite al momento.

Ad Auroville non si lavora per il profitto ma con spirito di servizio, ma anche generare entrate collettive è una forma di servizio, quindi il profitto in sé non è demonizzato purché vada a generare prosperità collettiva e non privata.

Come ben afferma Grillo, in Auroville non esiste proprietà privata, neanche delle case, delle quali si è steward e non proprietari, cosa che può spaventare e disorientare molti, ma che diventa una condizione naturale una volta vivendo al suo interno.

 

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Auroville, realtà attuale e visione finale

Quello che è importante capire è la differenza tra visione e realtà attuale. Auroville ha un masterplan (potremmo dire un piano regolatore) ufficiale che prevede la costruzione di quattro zone: internazionale, industriale, culturale e residenziale, ma al momento sono sviluppate solo a livello embrionale.

Anche l’economia è in fase di sviluppo e sperimentazione. Benché l’ideale prevede che ognuno lavori 5 ore al giorno e riceva una maintenance (sorta di reddito di cittadinanza fisso indipendentemente dal tipo di lavoro), la realtà è che non ci sono abbastanza soldi per supportare tutti i membri della comunità in questa fase storica, così come risulta difficile procurare loro un alloggio, come da ideale.

Auroville sta andando in quella direzione ma non c’è ancora arrivata, e quindi l’uso dei soldi personali è al momento ancora necessario. E’ bene tenerlo a mente quando si sogna di unirsi a questo esperimento.

D’altronde si dovrebbe venire ad Auroville con spirito di avventura e non in cerca di sicurezza, pià pronti a dare che a prendere; solo allora tutti quelli che sembrano problemi che necessitano di una soluzione diventano sfide che spingono ad un progresso. Auroville esiste per questo.

 

Auroville tra spiritualità e religione

Auroville è un laboratorio vivente, dove si sperimenta uno yoga che abbraccia tutti gli aspetti della società e della vita: economia, lavoro, arte, convivenza, famiglia, sport, educazione, divertimento, cultura, scienza. Unità nella diversità, dove libertà personale e responsabilità si fondono.

Questo yoga nasce dove finiscono le religioni, quindi sebbene ad Auroville non esista una religione ufficiale, è anche vero che non c’è posto per esse nella città, così come non ce n’é per i partiti politici.

Quindi la posizione verso le religioni non è una tolleranza che permette a chi vuole di fondare la propria chiesa o la propria moschea: nessun luogo qui può essere dedicato a uso religioso o politico, in quanto religione e politica fanno parte del vecchio mondo che ogni Aurovilliano deve voler lasciarsi alle spalle. Per saperne di più e con più precisione su Auroville, potete consultare le pagine in italiano sul sito ufficiale.

Qui l'articolo pubblicato dal Blog di Beppe Grillo. 

 

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Foto: Polina Ryazantseva / 123rf.com