Intervista

Pour Tous, il negozio senza prezzi

Nella città sperimentale di Auroville esiste un negozio non-negozio, basato sulla fraternità, sui rapporti umani prima di tutto, su un concetto di ricchezza lontano dall’accumulare ma aderente alla soddisfazione di poter avere senza problemi quello di cui si ha bisogno. Ecco Pour Tous.

Pour Tous, il negozio senza prezzi

Cominciamo con una rettifica: il Pour Tous Distribution Center non è un negozio ma una cooperativa. Ma prima ancora di essere una forma societaria, quello che rappresenta è un interessante esperimento sociale ed economico.

Approfondiremo l’argomento con Stefania Persichetti, che dal 2010 lavora al Pour Tous, prima nelle sue cucine, poi sistemando i prodotti sugli scaffali per infine trovare posto nell’amministrazione. Il Pour Tous nasce nel 2006, ad Auroville, quindi potremmo definirlo un esperimento nell’esperimento. Un esperimento ben riuscito potremmo dire, visto che va avanti e cresce da 11 anni.

 

 

Stefania, come nasce il concetto del Pour Tous?

Nasce dalla visione di Mère (Mirra Alfassa) di un’economia senza moneta, basata su uno scambio di beni, senza il coinvolgimento dei soldi e del concetto di guadagno: puro spirito di servizio.

L’idea alla base del Pour Tous è quella di poter soddisfare le necessità basilari degli abitanti locali con un sistema nel quale chi ha più possibilità supporta chi ha meno con un conto collettivo che copre tutto. Tutti partecipano secondo le proprie possibilità. Non esistono conti individuali.

 

Quali effetti positivi hai notato in questi hanni sulla comunità?

Questo sistema ha cambiato le persone. Alcuni non hanno ancora un’idea precisissima di come funziona ma alla prova pratica posso dirti che c’è un profondo apprezzamento per questo servizio: i partecipanti versano un contributo mensile in un fondo comune che viene utilizzato per acquistare beni di prima necessità a prezzi d’ingrosso. Dopodiché la merce viene esposta e distribuita a tutti i membri in base alle loro necessità e non in base alla loro contribuzione.

Niente viene rivenduto, i prezzi non sono esposti, vengono solo tenuti i conti così chiunque può controllare la propria situazione, essere cosciente dei propri consumi ed autoregolarsi. Mi piace molto il senso di fiducia verso gli amministratori, i membri non devono scegliere fra vari brand, sanno che abbiamo scelto pre loro i migliori prodotti in base al rapporto qualità-prezzo.

 

Senza prezzi le persone tendono ad acquistare solamente il necessario: non si fanno prendere per il naso dai marchi più reclamizzati o non si fanno attrarre da prezzi troppo bassi o superofferte per alla fine far scorte inutili di prodotti di cui alla fine non hanno veramente bisogno. Vengono solo attratti dall’idea di aver fatto un affare. In cos’altro si contraddistingue Pour Tous?

Negli anni, grazie allo stimolo dei membri di questa cooperativa-famiglia, si è sviluppata una forte attenzione verso l’ambiente, quindi la tendenza al no-packaging e all’eliminare tutte le volte che è possibile i materiali non riciclabili. Questo dimostra che i membri sono parte attiva di Pour Tous, e in quanto tali sono molto soddisfatti.

 

Leggi anche Sartorie sociali, cosa sono >>

 

Come reagiscono le persone nel vedere lo status del loro conto esposto?

Beh, non tutti sono liberi dal background culturale della privacy sui conti delle proprie spese, quindi qualcuno prova una certa forma di fastidio anche se nessuno è contrario. Questa è una cooperativa, cooperiamo e trattiamo caso per caso, sappiamo benissimo che in molti casi dietro un conto in rosso c’è buona fede, magari un temporaneo problema economico, ed in questo caso si contatta la persona e si trova una soluzione assieme.

Nel resto dei casi le persone possono rendersi conto di quanto spendono durante il mese e questo le responsabilizza molto liberandole dallo status di consumatori passivi. Se ci fossero i prezzi sul prodotto le persone non prenderebbero il necessario ma andrebbero a caccia del prezzo migliore. In questo sistema che rifiutiamo, chi controlla l’acquisto è il prezzo (chi fa il prezzo) e non la volontà dell’acquirente.

Senza la componente psicologica del prezzo esposto e del packaging sgargiante ed attraente tutto diviene semplice, sobrio, trasparente, di bell’aspetto, naturale e relativo alla realtà del prodotto.

 

Certamente se Pour Tous funziona così bene è perché ha delle componenti sociopsicologiche positive...

Sì, la disposizione degli scaffali ha l’aspetto accogliente di un abbraccio, i membri non vengono assaliti come accade ai clienti dei normali alimentari o supermercati. Precedentemente, in Italia, vendevo prodotti assicurativi a banche.

Qui posso sviluppare un vero rapporto intepersonale con i membri della cooperativa e i lavoratori. La struttura è familiare, ci conosciamo tutti personalmente e c’è solidarietà. Esponiamo anche prodotti dei nostri membri, c’è un’evidente volontà di supportarsi a vicenda e contribuire ad un cambiamento positivo.

In questo breve documentario sono presentati servizi di Auroville tra i quali Pour Tous.

 

Leggi anche Fare la spesa: 6 modi per risparmiare e non sprecare >>