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Zara annuncia il suo piano di sostenibilità

La fast fashion ha costi ambientali e sociali altissimi. La casa madre di Zara, noto marchio di capi a basso costo, ha annunciato di recente il proprio piano di sostenibilità: ma è davvero possibile conciliare sostenibilità e moda usa e getta?

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©Yulia Grogoryeva / 123rf.com

Il piano di sostenibilità del brand Zara

La casa madre di Zara, Inditex, ha annunciato poche settimane fa il suo piano d’azione per una svolta verso la sostenibilità.

Pablo Isla, presidente della società, ha promesso l’attuazione di diverse misure che verranno adottate da Zara entro il 2025 per diminuire il proprio impatto ambientale.

Per prima cosa, i capi d’abbigliamento a marchio Zara e prodotti dalle altre aziende di Index saranno realizzati totalmente in cotone, lino, poliestere e altri tessuti biologici o riciclabili.

Saranno poi eliminati tutti i prodotti in plastica monouso, tra cui sacchetti e borse destinati ai clienti.

Inoltre, l’energia consumata dagli uffici, dai negozi e dai magazzini proverrà per l’80% da fonti rinnovabili.

Infine Zara punta a divenire un’azienda a rifiuti zero nell’arco dei prossimi sei anni.

Quella di diventare un’azienda sostenibile è una sfida non da poco per un marchio che produce abbigliamento usa e getta e a basso costo.

Zara infatti realizza ben 500 nuovi capi alla settimana: si tratta di prodotti di bassa qualità, low cost, non destinati a durare nel tempo ma ad essere sostituiti velocemente perché facilmente usurabili o poiché passano velocemente di moda.

Il profitto di queste aziende si basa proprio sul concetto di fast fashion, che prevede di acquistare capi nuovi a ogni stagione, gettando via quelli fuori moda o sgualciti.

Questo si traduce inevitabilmente in una produzione di rifiuti enorme da parte dei consumatori e in una continua produzione di capi d’abbigliamento nuovi che richiede energia, risorse ambientali e manodopera a basso costo.

Sicuramente l’adozione di comportamenti più sostenibili da parte di Zara è un bene, ma è legittimo domandarsi se sia sufficiente.