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Cosa sono le settimane Fairtrade

Fino al 27 ottobre, in 200 supermercati italiani, le promoter Fairtrade raccontano le storie dei prodotti del commercio equo e solidale.

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Faitrade e le settimane dedicate al commercio equo

Sono un milione e 600 mila gli agricoltori Fairtrade, il marchio internazionale di certificazione del commercio equo e solidale, che quotidianamente si impegnano in una produzione di materie prime secondo criteri solidali e rispettosi.

E dall’11 al 27 ottobre, anche quest’anno, sarà più conveniente sostenere i contadini in America Latina, Africa e Asia attraverso la scelta dei prodotti del commercio equo e solidale certificati.

Fairtrade è un’organizzazione internazionale che lavora ogni giorno per migliorare le condizioni dei produttori agricoli dei Paesi in via di sviluppo e lo fa attraverso precisi standard che permettono agli agricoltori e ai lavoratori di poter contare su un reddito più stabile e di guardare con fiducia al loro futuro.
 

Il focus di Fairtrade

I contadini e i lavoratori, grazie a Fairtrade, ricevono un compenso minimo che copre i costi medi di una produzione sostenibile, il cosiddetto "prezzo minimo Fairtrade".

A questo si aggiunge il pagamento di un'ulteriore somma, il Premio Fairtrade, a sostegno di investimenti fatti in progetti di sviluppo democraticamente decisi dalle comunità.

Si tratta, per esempio, di programmi sociali, sanitari, di salvaguardia dell'ambiente o di miglioramento della produzione. Un sistema virtuoso che permette di garantire la sostenibilità della filiera all'origine.

La scelta dei prodotti, tutti ottenuti nel rispetto dei diritti dei lavoratori, è molto ampia e riguarda sia il settore alimentare sia il non food: dal caffè alle banane, dallo zucchero al cacao e molto altro ancora.
 

La mission di Faitrade

Lo scorso anno, un’indagine Nielsen commissionata da Fairtrade Italia ha misurato la propensione all’acquisto di prodotti etici nel nostro Paese, dove sempre più italiani hanno dichiarato una maggiore preferenza per le referenze provenienti dal commercio equo (si passa dal 23% del 2014 al 29% dell’inizio 2018).

Il trend italiano sembra seguire quello di altri Paesi, come rivela anche un recente sondaggio condotto in cinque Paesi europei frutto della ricerca GlobeScan 2019: la maggior parte delle persone che fa acquisti ha familiarità con il marchio Fairtrade e ritiene che esso rifletta i propri valori personali.

I consumatori hanno fiducia nel marchio Fairtrade e lo associano strettamente all’approvvigionamento a prezzi equi, ad un reddito dignitoso e all’aiuto agli agricoltori per uscire dalla povertà. Tutte caratteristiche fondamentali per creare fiducia.

Sul sito Fairtrade è possibile aderire all'iniziativa, in qualità di aziende, con diverse modalità:
 

> Applicando il marchio ai propri prodotti; 
> offrendo prodotti Fairtrade all’interno del proprio bar o ristorante; 
> inserendo all'interno del luogo di lavoro i prodotti con il marchio (es. nei distributori automatici o nelle mense).

Fairtrade Italia dichiara: “Vogliamo un paese in cui consumatori, aziende e istituzioni siano consapevoli e si sentano responsabili dell’impatto che le scelte quotidiane generano nella produzione, nell’acquisto e nel consumo.” Una grande sfida certo ma non impossibile.