Articolo

Acqua: sarà l'oro del futuro

Nessun paese nell’Unione europea ha disponibilità di acqua potabile prelevata da fiumi, laghi e dal sottosuolo come l’Italia. Eppure, l'oro blu viene sprecato a causa dei malfunzionamenti della rete idrica.

di Redazione

acqua-risorsa-preziosa-del-futuro

Credit foto
©blueaperture15-123rf

L’acqua potabile è una risorsa cruciale, da tutelare e da non disperdere. Ma, a causa di malfunzionamenti delle reti idriche e dei consumi abusivi, in Italia le perdite sono rilevanti e in cospicuo aumento.

Secondo i dati 2015 (questa la serie più recente) raccolti da OpenPolis, in Italia la dispersione di acqua potabile ammonta, in media, al 41,4% del totale dell’acqua immessa nella rete di distribuzione. Nel 2012 era del 37,4%, segno di una continua trascuratezza rispetto a una questione fondamentale, su cui invece sarebbe urgente intervenire.

Nel rapporto Istat 2019, che diffonde i dati relativi al 2015, l’Italia emerge come il paese Ue che preleva più acqua potabile, pari a 156 metri cubi per abitante all’anno. Tuttavia, molta di quest’acqua viene dispersa prima di arrivare nelle abitazioni dei cittadini. Perdite che possono verificarsi tra il prelievo, l’immissione e la distribuzione nelle reti idriche comunali.

 

C’è sempre meno acqua

In Italia, il consumo d’acqua per persona è di circa 563 metri cubi. Nel 1992 era di 738. Secondo la FAO, non si tratta di un miglioramento di prestazioni ma bensì di una diminuzione di acqua a disposizione. Negli Stati Uniti, i metri cubi pro capite sono più di 1300!

Secondo i dati raccolti dall’Agenzia europea dell’ambiente, il primo settore per consumo d’acqua è sicuramente l’agricoltura, che sfrutta il 40% del consumo d’acqua complessivo annuo in Europa, anche se solo il 9% dei campi viene irrigato. In Italia il consumo d’acqua per i campi, le attività forestali e la pesca ammonta a 14,6 milioni di metri cubi. In questo siamo secondi solo alla Spagna nell’Unione europea.

L’Italia ha purtroppo anche il record negativo nella categoria relativa allo sfruttamento delle risorse idriche in “attività minerarie, manifattura e costruzioni”, dove superiamo la Germania (che è il primo Paese manifatturiero d’Europa): 4,2 milioni di metri cubi contro i 4,1 dei tedeschi.

E poi c’è il settore dell’energia: nel continente europeo, l'attività di raffreddamento delle centrali a combustibili fossili e nucleari o per il funzionamento delle centrali idroelettriche vale il 18,2% dell’acqua disponibile.
 

Accorgimenti sull’uso domestico

Il consumo di acqua nelle nostre case pesa il 9,6% in Europa. Se andiamo a vedere le risorse idriche a disposizione, ogni italiano può contare su 215 litri di acqua al giorno per uso domestico.

Per non “sforare” questa soglia occorre utilizzare l’acqua con criterio, considerando che una doccia di 5 minuti fa consumare tra i 75 e i 90 litri, che ogni volta che tiriamo lo sciacquone consumiamo una quantità compresa tra gli 8 e i 16 litri e che per lavare i piatti a mano se ne possono usare fino a 40 litri in pochi minuti.

Inoltre, l’Italia è leader nei consumi di acqua in bottiglia: ne beviamo 222 litri a testa all’anno. Eppure, potremmo bere l’acqua proveniente dagli acquedotti pubblici, con un ingente risparmio in termini di emissioni, considerando l’energia impiegata per la produzione degli imballaggi in plastica e per il loro trasporto.
 

L’impegno di Etica Sgr per l’acqua

Lo spreco di acqua, e più in generale la gestione della risorsa idrica, è uno dei temi di dialogo di Etica Sgr, società di gestione del risparmio specializzata in investimenti etici, con le aziende nelle quali investono i fondi.

L’obiettivo è proporre un uso più efficiente delle risorse naturali, sia in qualità sia in quantità, per spronarle ad adottare strategie sostenibili e responsabili.
 

Nel 2020 il dialogo con le aziende di Etica Sgr, per quanto riguarda l’impatto ambientale, si è concentrato in particolare sui seguenti temi:

  • Gestione sostenibile dell’acqua
  • Gestione dei rifiuti
  • Deforestazione
  • Riduzione della plastica


Per Etica Sgr è un dovere, oltre che un contributo reale allo sviluppo sostenibile, proporre alle aziende che investono in fondi etici l’integrazione di obiettivi sul controllo dei consumi energetici e del consumo di acqua. Per questo l’attenzione al consumo di acqua è un punto focale nell’attività di dialogo con le società inin cui investono i fondi di Etica Sgr.